Anima mia,
da ogni soffio di vento
sei turbata.
Dolce è lo zefiro,
gelida la bora.
Il primo ti accarezza,
l’altra ti sferza.
Come un fiore
lo zefiro attendi
tiepido, soave,
e ti apri alla speranza,
alla fiducia che un angelo,
profumando di cieli,
sfiori la tua corolla.
Ma se tramontana
d’inverno t’investe,
sta salda
nel brivido del mondo.
Tornerà lo zefiro
e di nuovo ti aprirà
alla dolcezza.
Dal cosmo discende
come tocco di grazia
che alla terra
l’armonia ridona.
Alda Gallerano
Scomparirà
Scomparirà
anche la Terra
il mondo intero
e gli alberi
scompariranno,
ma resterà
la loro ombra
e gli alberi
diventeranno cenere
e la cenere resterà
a farci compagnia
e ricorderemo
anche questo
gli alberi
la cenere
la compagnia.
Stelvio
Silenzi
S’è fatto buio nella
stanza
ed un silenzio
stellato
vuole fuggire
tra le ombre stanche
come
danze di maschere
vuoto teatro
nel deserto.
È tempo
di miraggi
tra le orme
svanite
all’ultimo orizzonte.
Oltre il tramonto
senza fine
pare s’estingua
l’ultima brezza
di sole.
Ed è per questo
che imparo ad amarti
solo ora
perché da qui si vede
la tua forma di luce
ed un bimbo
rinascere
inatteso
limpido
radioso
come oro
di Tabor.
Potessi riconoscerlo
nell’intimo
di un palpito
pulsare
come tesoro nascosto
in un fiore incorrotto
e nel suo calice
mite
vedere destarsi
il mistero
l’incantesimo sorgivo
della tua essenza
germoglio
d’identica Vita.
Mario La Floresta
Fuori i fecondi
Lo Stato del Kerala in India è andato in agitazione durante le elezioni regionali. Ne hanno approfittato gli agit-prop delle varie fazioni per acquisire notorietà e consensi, sfruttando ogni gruppo di pressione, me-too in testa. Le donne in età fertile non possono entrare nei luoghi sacri, come prescritto dall’induismo. Ma non tutte ci stanno. Sasikala, seguendo l’esempio delle prime due, che sono entrate nella storia del tempio sacro, Bindu e Kanaka, ha rotto il tabú, varcando la sacra soglia del Sabarimala e infiammando la piazza con scontri, arresti e feriti. Tanto costa essere donna in età fertile in India.
Considerata immonda
l’indiana Sasikala
perché donna feconda,
nel tempio del Kerala
non doveva mai entrare
poiché la tradizione
esige che il pregare
sia fatto a condizione
di non fertilità,
e quindi la preghiera
con la sterilità
risulti piú sincera.
È sul binario morto
il treno del rapporto
col divino, se il male
è il sangue mestruale,
che invece è tra le rare
sostanze per creare
la vita degli umani,
ieri, oggi e domani.
Senza di esso il mondo
disertato e infecondo
finirebbe azzerato,
al nulla destinato.
Eligio Salimbeni