Secondo Scaligero, in epoca di crisi e di pericolo – come la nostra – il Sovrasensibile ha le piú alte possibilità di proiezione di energie nell’uomo. Ma perché l’uomo possa pervenire alla propria liberazione occorre, da parte sua, un impegno che nasca dalla sua interiorità profonda connessa con il Verbo-Logos.
Scaligero rivela dunque la via per accedere a tale fonte di energia, il Logos originario, dando una risposta concreta all’uomo di questo tempo. Il segreto è quello di risalire alla radice dell’atto pensante, il pensiero libero dai sensi, laddove fluisce la luce eterica del cuore. Dal cuore, dove si eterizza, la luce ascende alla ghiandola pineale, ed è qui che lo sperimentatore può incontrarla, seguendo il canone esoterico dei suoi insegnamenti.
La visione soteriologica di Scaligero parte dunque dalla composizione occulta dell’uomo e dei suoi tre corpi: Fisico, associato al mondo animale; Eterico, associato al mondo vegetale ed Animico-Astrale (suddiviso a sua volta in Astrale inferiore, riconducibile nuovamente al Fisico, e Astrale superiore collegato all’Eterico e riconducibile al Logos).
Il corpo fisico è preda delle brame della dialettica del pensiero ed altro non è se non l’oscuro riflesso associato alla luce del Logos. Questa luce, che corrisponde al momento predialettico del pensiero, viene ogni volta negata per azione di divinità ostacolatrici e di insufficiente volontà del pensiero dell’uomo, non sempre in linea con l’impulso di luce emanata dal Logos. Tale luce risulta per Scaligero una corrente di energia filtrata dall’azione dell’arcangelo dell’aria Michael, unico vincitore nella lotta contro il Drago e disponibile per l’uomo che ha la capacità, per virtú acquisita, ovvero concessa dalle Gerarchie, di connettersi con essa. Questo sentiero è chiamato da Scaligero Via di Michael o via del Graal.
Solo una Operatio Solis che integri pensiero-volontà-azione, supportata da solidi attributi morali e precise tecniche pneumatiche volte a garantire l’eterizzazione del sangue e del corpo dell’uomo, può condurre all’aureo insegnamento di Scaligero.
Nel saggio Tecniche di concentrazione interiore si individuano infatti gli aspetti e le modalità pratiche della concentrazione atte a svelare le forze latenti del pensiero. È solamente attraverso queste pratiche che, nei tempi attuali, è possibile approfondire la conoscenza vera del sé e rafforzare l’indagine sulla volontà e sui rapporti tra eros ed immaginazione creativa, per arrivare alla soglia dell’atarassia magica e alla conoscenza delle dinamiche di trasformazione del respiro, della percezione pura del vero alimento di vita. Si tratta di esercizi e attività per le quali è richiesta una determinazione assoluta; solo quest’ultima difatti permette al ricercatore di poter varcare la soglia segreta dell’Io, superata la quale si scorge l’essenza del reale.
Attraverso tali tecniche è possibile rivivere per l’uomo, e anche per la donna (coppia umana), l’esperienza della coppia primordiale (Adamo ed Eva) prima del peccato originale, ossia il ritrovamento della condizione di beatitudine edenica.
La luce del Logos, infatti, associata all’accordo originario edenico, è oggi separata, sul piano fisico, per l’azione del Serpente: questo per via del corpo di brama (corpo fisico) sottoposto all’impulso del male. La luce del Logos potrà agire positivamente solo attraverso la percezione dei corpi eterici e non direttamente attraverso quelli fisici che, come dicevamo, sono oramai preda delle brame.
L’accordo originario è immancabilmente perduto, ma ugualmente recuperabile attraverso due azioni distinte: dapprima tramite il dominio del potere serpentino come dominio della Kundalini; successivamente dal recupero della sonorità originaria del Verbo nell’armonia delle sfere e che solo la percezione dei corpi eterici (in sanscrito Anandamaya Kosa), non ancora corrotti, può ridonare.
Volendo chiarire meglio, diciamo che il Serpe simboleggia la degradazione della forza originaria secondo la corrente della brama ed il livello dal quale questa deve risorgere. La gioia sessuale dei corpi fisici fornirà una parvenza del ritrovamento di un bene originario ma puntualmente perduta.
La riascesa dell’uomo al suo rango originario ha quindi come barriera gli strati della degradazione dell’eros che dovranno essere alchemicamente superati. Il compito dell’eroe solare, chiamato anche da Scaligero eroe del Graal, non è quello di un totale distacco ascetico o di un dominio di forze a lui trascendenti secondo un incipit rituale, bensí un procedere mediante alchimia interiore alla risoluzione graduale di ogni strato.
Francesco Corona
Tratto da: F. Corona Sentieri di Iniziazione – I percorsi del cuore – Editrice Atanòr, Roma 2015.