Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico
Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.
Andrea di Furia
Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf
Carissima Vermilingua,
non ho potuto essere presente alla riunione del comitato di redazione perché Fàucidaschiaffi mi ha spedito sul paludoso fronte terrestre ad indagare su di un fenomeno curioso che si verificava in un Paese settentrionale del continente centrale.
Diversi studenti marinavano le scuole tutti i venerdí. Sai come presidiamo con attenzione la dimensione culturale del loro sistema sociale, facendola tiranneggiare dall’esterno mediante le altre due dimensioni (Politica ed Economia) e impedendo in ogni maniera una sua libera e discrezionale autogestione.
Cosí quando la nostra Infernale Intelligence si è accorta che marinavano la scuola i migliori studenti, e non gli svogliati o i ripetenti, ha chiesto al Daily Horror Chronicle.inf di mandare qualcuno a indagare.
E dopo aver espletato le pratiche burocratiche e assicurative, munito di regolare passaporto astrale, mi sono precipitato in Svezia dove tutto l’inopportuno ambaradan è partito.
Pensavo di sbrigarmela in fretta, per poi andare nel restante periodo a imboscarmi per una breve vacanza, dato che si trattava di una protesta fatta da una categoria che non ha voce. Una sedicenne, seduta davanti al Parlamento svedese, con il suo cartello affermava una cosa ovvia e banale come il male: «Poiché voi adulti non state facendo nulla, lottiamo noi per l’ambiente e la vita, scioperiamo per il nostro futuro».
Una trovata estemporanea? Che avrebbe suscitato una curiosità effimera in chi attraversava la piazza? No! All’invito di qualche passante di ritornare a scuola a studiare, la risposta era un’altra domanda: «Dimmelo tu: perché devo studiare per un futuro quando per me non ci sarà un futuro?». Molti sbuffavano, ma qualcuno le si sedeva accanto e ragionava su cosa fare per organizzarsi e amplificare lo sciopero.
Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Il gruppo, in attesa della data annunciata, si ingrossava sempre piú. Aveva persino iniziato a usare i social network per unirsi ai propri coetanei negli altri Paesi. Invertendo le ragioni per cui li abbiamo promossi: invece di isolarsi in camera davanti a uno schermo in una vita virtuale, si davano appuntamento per trovarsi fuori nella vita reale.
La situazione negativa – un forte segnale di disagio è sempre deleterio per le nostre mire di cuocerli a fuoco lento, mentre dormono, nell’antisocialità piú delirante che scambiano per “sociale” – nel frattempo si è allargata a vista d’occhio, a macchia di leopardo, su tutto quel sassetto cosmico rotolante.
Il disturbante fenomeno ha attecchito in 98 Paesi sui quasi 200 che caratterizzano il Pianeta. E milioni di persone hanno partecipato il 15 marzo 2019 (tempo terrestre) in piena adesione alle parole di chi ha iniziato questa buriana, mostrando un cartello con scritto: “SCIOPERO PER IL CLIMA”.
Ha detto Greta Thunberg: «Non vogliamo le vostre speranze, vogliamo che vi uniate a noi. Questo sciopero viene fatto oggi – da Washington a Mosca, da Tromso a Ivercargill, da Beirut a Gerusalemme, da Shanghai a Mumbai – perché i politici ci hanno abbandonato. Abbiamo assistito a trattative lunghe anni per accordi miseri sul clima; abbiamo visto imprese a cui è stato dato il via libera per scavare la nostra terra, trivellare sotto il nostro suolo e per i loro profitti bruciare il nostro futuro. I politici conoscono la verità sul cambiamento climatico e ciononostante hanno ceduto il nostro futuro agli approfittatori, il cui desiderio di denaro veloce minaccia la nostra esistenza».
Lo so, Vermilingua, tutta la fatica della tua tribú del malaffare mediatico per far finta che nella polemica sterile televisiva e nel litigio via twitter le persone possano pensare che qualche politico li ascolti e li rappresenti anche sul clima… va a carte quarantotto.
Che dire poi della tua innovativa campagna mediatica appena iniziata i cui ingredienti indigesti sono populismo e suprematismo a gogò? Zittita subito, tanto grande è stato l’impatto che questa iniziativa ha suscitato anche nei piú addormentati. Fortuna che poi si è tornati al nostro confortevole tran tran di femminicidi, attentati terroristici, proteste di piazza per il lavoro e la povertà, Tav sí e Tav no, Cina sí e Cina no, e cosí via.
Tu però mi stai chiedendo se questo movimento avrà o meno successo, perché sei preoccupata. Ti chiedi dove la nostra infame Infernale Intelligence potrà trovare affari loschi, amori tenebrosi, scheletri nell’armadio di Greta per screditarla? No problem, li troverà in chi le si aggrega!
E poi, Vermilingua, di cosa ti preoccupi? Il loro modo di affrontare le problematiche sociali è quello dei “pratici” non utopisti. Non è cosí per tutto? Il solito schema: Troppa povertà? Riduciamo la povertà. La povertà aumenta. Troppa disoccupazione? Riduciamo l’occupazione. La disoccupazione aumenta.
Perciò anche con i femminicidi, il terrorismo e il clima sarà lo stesso. Troppe emissioni? Riduciamo le emissioni. Le emissioni aumentano. Troppa plastica nei mari? Riduciamo l’uso della plastica. La plastica in mare aumenta. Come volevasi dimostrare: la matematica sociale non è un’opinione!
Questo modo di affrontare le questioni sociali è il loro nemico, piú dei politici a 90° rispetto alle richieste del Mercato. Paradossalmente le nostre brioscine animiche non se ne accorgono ancora, nonostante i costanti insuccessi, illusioni e delusioni relative degli ultimi due secoli. È proprio questo affrontare direttamente la “sostanza” delle cose che “in pratica” impedisce ai “pratici” di trovare la soluzione.
Per dirla con le categorie di Aristotele, il pensare sociale ha perso la “relazione” seguendo ciecamente la “sostanza”. E poiché il sistema sociale è strutturalmente “relazione”, si spiega cosí la ragione del fallimento dei “pratici” Professori, Politici, Economisti. Fallimento che la tecnologia informatica maschera ai giovani sotto l’incantesimo …dei selfie.
Poiché non si guarda piú alla “relazione”, bensí solo alla sostanza, tanti come il Consigliere di Stato USA Zbigniew Brzezinski (che lo scrisse nel 1971 accennando all’Era tecnotronica arrembante) hanno ritenuto esaurito l’impulso positivo dello Stato sovrano e hanno pensato di sostituirlo con l’impulso planetario del Mercato. È cambiato qualcosa, rispetto al clima? No, è peggiorato. Tiè!
Ecco allora il dogma del Mercato globale con tutte le iniziative che ne sono sorte: WTO per dominare i commerci, Unione (lobbistica) Europea, Borse mondiali a misura del solo Azionista, Sistema delle Banche Centrali per asservire la Politica, Speculazione finanziaria per indebitare gli Stati e arricchire i Privati, Tecnologia a gogò per addormentare le nostre pastasciuttine emotive in confortevoli mondi virtuali.
Tutte cose all’inizio entusiasmanti ma che ora – dopo le varie crisi finanziarie, sociali e ambientali – cominciano a mostrare le prime crepe. Aggravando i problemi che i “pratici” ritenevano cosí di risolvere.
Piuttosto Vermilingua, la cosa da temere è un’altra. Che le nostre caramellate caviucce si spostino dalla “sostanza” alla “relazione”. Come sembra essere capito, ahinoi, da alcuni manifestanti per il Clima che hanno scritto nei loro cartelli: “CAMBIAMO IL SISTEMA NON IL CLIMA”.
Ecco il vero problema, per noi Bramosi pastori della Furbonia. Questa è la soluzione pratica davvero. Perché la ragione prima che impedisce qualsiasi soluzione del problema sociale è proprio il Sistema sociale attuale in cui tutti viviamo: la “relazione” che, come il mare con i pesci, tutti unisce: Uomini, Istituzioni, Pianeta.
Oggi che si fa considerando solo la sostanza? Si cerca di curare i pesci malati senza considerare che si sono ammalati perché il mare è inquinato. Vuoi “praticamente” curare i pesci malati? Devi prima curare il mare.
Vuoi curare il pesce-clima? Devi prima curare il mare-sistema! Tuttavia dormono, e non lo capiscono.
Anche nel sistema vigono le categorie di “sostanza” e “relazione”: “sostanza” è ciascuna delle tre dimensioni: Cultura, Politica, Economia; “relazione” è come si rapportano l’una all’altra nel sistema sociale: in armonia, in conflitto, in subordine. Relazione che determina la “forma” che struttura, in un modo diverso dall’altro, il sistema sociale. Forma strutturale del sistema che va conosciuta, se la si vuole cambiare.
Se per cambiare il clima occorre cambiare il sistema, Vermilingua, anche questo sistema lo si può cambiare sia dal punto di vista della “sostanza”, sia dal punto di vista della “relazione”.
Il sistema attuale, negli ultimi anni, è stato affrontato dai “pratici” come Zbigniew Brzezinski dal punto di vista della “sostanza”… ma non da quello della “relazione”. Lui, come tantissimi nel mondo – lo scrisse nel 1971 accennando all’Era tecnotronica arrembante – ha ritenuto esaurito l’impulso positivo dello Stato sovrano, della dimensione Politica, e ha pensato di sostituirlo con l’impulso planetario del Mercato. In “sostanza” con la dimensione Economia.
Se però la “sostanza” trainante il sistema (da politica ad economica) è decisamente cambiata, che cosa non è cambiato? La “relazione” in subordine delle due restanti dimensioni sociali rispetto a quella dominante. Relazione che è sempre inosservata e snobbata dai “pratici” non utopisti …ma illusi. Doppio-tiè!
Di questa “relazione” monodimensionale (a 1 dimensione sociale dominante sulle altre due subordinate) del loro sistema sociale, nella mia tesi Fr-égali-té al master in damnatio administration, ho evidenziato tre tipologie: Società solida a predominio culturale nel Medio-Evo europeo; Società liquida a predominio politico nel Risorgimento europeo; Società gassosa a predominio economico nell’Unione Europea di inizio terzo millennio.
Nel passaggio da una “sostanza” dimensionale all’altra le questioni sociali si sono moltiplicate e ingigantite, tanto da portare all’attuale sistema antisociale che tanto entusiasma la nostra Universitaria Satanica Alleanza. Perché alimenta le illusioni dei “pratici” e le delusioni degli amministrati.
Se invece cambia la “relazione” tra le tre dimensioni all’interno del sistema, questo ne modifica la forma, la struttura. Ciò può avvenire consapevolmente o inconsapevolmente. Ad esempio questo avviene inconsapevolmente quando due dimensioni come la Politica e l’Economica confliggono tra loro per il predominio. Finché l’una non prevale definitivamente sull’altra, la forma strutturale del sistema è temporaneamente bidimensionale in conflitto, poi ritorna monodimensionale in subordine.
La bidimensione strutturale è una forma di “momento caotico” necessario per portare il sistema dalla struttura monodimensionale in subordine alla struttura tridimensionale in armonia.
È questa “relazione” strutturale sinergica tra le 3 dimensioni sociali quella che ha in concreto la possibilità e la forza di risolvere il problema del clima (e tutti gli altri).
Questa tipologia tridimensionale del sistema – te lo dico Vermilingua solo per mera completezza, visto che la aborriamo con tutte le nostre forze, e loro non devono accorgersene mai – l’ho denominata “Società calorica”. In essa le tre dimensioni sono in equilibrio dinamico, sono autonome e non in subordine, e valorizzano i tre rispettivi ambienti – Scuola, Stato, Mercato – liberando le forze che altrimenti, ad esempio nella dimensione politica, vengono sprecate dai Riformisti “pratici” a conquistare il predominio e dai Conservatori “pratici” a mantenerlo. In uno sterile loop sostanziale continuo.
Go tranquil, Vermilingua! Finché non capiscono che è prioritario occuparsi della “relazione” (che è l’essenza organica vivente del loro sistema sociale) e restano abbarbicati alla “struttura” monodimensionale in subordine come la cozza allo scoglio, possiamo rilassarci al bar del palestratissimo Ringhio o alle terme laviche sotto il Daily Horror.
Certo, con gli Agenti del Nemico che si infiltreranno in quel movimento, ci saranno problemini fastidiosi ma sopportabili. Come ad esempio la candidatura al premio Nobel per la pace di Greta Thunberg, che sta incarognendo il nostro Ràntolobiforcuto. Pensa che dopo il Nobel preventivo a Barak Obama voleva fregiarsi del Nobel successivo a Donald Trump! Non sa darsi pace, poveretto, da quando è stato avvertito che questa sconosciuta sedicenne rischia di rompergli le uova di Manticora nel paniere.
Il tuo sostanzialissimo Giunior Dabliu