L'onda verde e il segreto della libertà

BioEtica

L'onda verde e il segreto della libertà

«Quando uno capisce che si perde la gioia e la felicità nel tentativo di possederle, l’essenza dell’agricoltura naturale è compresa. Lo scopo vero dell’agricoltura non è coltivare le piante, ma la coltivazione e il perfezionamento degli esseri umani!».

 

Masanobu Fukuoka, La rivoluzione del filo di paglia




La rivoluzione del filo di pagliaI libri di Fukuoka e il suo lavoro hanno entusiasmato molti giovani per generazioni, dando origine in tutto il Mondo a Movimenti per il ritorno alla Terra e alla Natura con una consapevolezza nuova. Si inseriva nuova linfa nella corrente verde.

Già all’epoca di Rudolf Steiner, donatore di impulsi innovativi alla coltivazione naturale, da lui collegata ad un percorso interiore, questa corrente invisibile ai piú, ma reale, manifestava la sua potenza e il suo significato nell’evoluzione del­l’Uomo e del suo rapporto con gli altri esseri viventi che condividono con lui il piano fisico, ossia animali e piante, ma anche con gli esseri elementari, artisti e artigiani dei fenomeni naturali, custodi della Vita, della Fecondità e della Fertilità.

Oggi l’Onda Verde acquisisce una Forza dirompente mai vista prima, simile ad un ruscello che diventa un fiume in piena pronto a rompere gli argini e travolgere ogni cosa.

Fabbrica abbandonataIn un Mondo in cui la vera Libertà è tenuta fuori dalla portata dei giovani e degli individui dall’anima pura, tramite lo strumento magnificamente diabolico che è la Tecnocrazia, la Luce Verde avanza tra le tenebre, come un rigoglioso arbusto che si fa strada tra le crepe dei mattoni o del cemento di uno dei tanti edifici industriali abbandonati, aprendosi un varco fino a rompere le fondamenta, carceriere della natura, e a ricoprire di verde e fiori colorati e gioiosi quella tomba della produttività seriale.

Scrive Massimo Scaligero in Guarire con il pensiero: «La mens tecnologica, con presunzione di redenzione sociale, ordina geometricamente nella parvenza, ma caoticamente nella sostanza, la Società secondo un meccanismo in cui non è possibile che si svolga la storia di un uomo libero».

Dunque, la Libertà è fuori della Tecnocrazia: è la capacità di usare talvolta anche mezzi tecnologici, ossia ahrimanico-luciferici, senza mai dipendere da essi, centrando però la propria vita sulla consapevolezza che in noi alberga un segreto in fondo al cuore, una scintilla verde che abbiamo nascosto nel profondo dell’anima e abbiamo portato con noi come una reliquia, nell’esodo forzato fuori dalla vita naturale, la vita vera, quella in sintonia con i ritmi e l’armonia, il coro melodioso di tutti gli altri esseri viventi non prigionieri della follia della cosiddetta civiltà umana.

Il Parco dei Tulipani a Roma

Il Parco dei Tulipani a Roma

Decenni di alienazione, generazioni di inquinamento interiore, di surriscaldamento degli istinti, delle correnti vitali imprigionate, deviate, drogate, non possono che generare un mondo con inquinamento e surriscaldamento globale dilagante: perché è questo che ci facciamo, è la nuova, insidiosa schiavitú da sconfiggere. Le coscienze che percepiscono questo sono sempre piú numerose. La fame verde, la sete di natura, brucia e morde ogni giorno di piú.

Quando in una foresta di palazzi un prato risparmiato dalla violenza delle colate di cemento viene temporaneamente convertito in un giardino colorato, in cui pallidi cittadini possono passare piacevolmente qualche ora, con le catene del tran tran metropolitano un po’ allentate, cogliendo a pagamento fiori da portare con sé per illuminare con un ricordo del Sole la prigione che chiamano casa, si assiste ad una vera e propria trasmutazione: gli occhi dei bambini, le mani degli adulti, il respiro, la voce, tutto si trasforma. Avidamente e freneticamente si cerca il fiore piú bello, piú simile al ricordo sepolto in ognuno di noi, del Paradiso Terrestre in cui tutti abbiano vissuto. Dobbiamo ritrovare dentro all’anima quel Paradiso, e ricrearlo intorno a noi, in collaborazione con Madre Natura.

 

Rudolf Steiner «La pianta primordiale»

Rudolf Steiner «La pianta primordiale»

E dunque, come facciamo con quelle meraviglie che sono i fiori di maggio, inseguiamo disperatamente gioia e felicità, ma recisi gli steli, separate dalla terra e dalle radici, non possono sopravvivere perché la linfa si asciuga, e noi abbiamo sempre la stessa sete e la nostalgia della vera vita.

 

Ci ricorda Rudolf Steiner: «La scienza deve essa stessa diventare organica e vivente. Le singole scienze sono gradini preparatori della scienza alla quale qui si tende».

Quindi, ciò che oggi viene chiamato “scienza” ne è in effetti l’assoluta negazione.

Anche ciò che viene definito “biologico” è un triste compromesso, cibo o cosmetico che sia, proveniente, alla fine, dalla filiera del Regime Tecnocratico, predatore di Vita e di Libertà.

Questo compromesso e tanti altri della stessa specie, il finto ecologismo, l’animalismo di facciata delle fondazioni legate a filo doppio alle multinazionali, spinge milioni di giovani a ribellarsi, in un movimento verde che assomiglia ad un giovane puledro. È cosí bello e corre cosí impetuoso, questo cavallino, perché eliminarlo? Piuttosto, si saranno detti i loschi burattinai che tirano i fili del sistema globale, mettiamogli le briglie, usiamolo per portare il nostro carico mefitico, per nascondere il vecchio, il marcio, il putrefatto che noi vogliamo continuare a diffondere!

Hanno fatto male i conti, però! Infatti il Destino dell’Uomo è nelle mani delle anime pure, che come Parsifal, senza paura e senza cadere nei tranelli di Kundri, della moderna civiltà falsamente luccicante, svelano l’inganno, liberano chi si è fatto corrompere dal male dal veleno interiore e insieme ambientale, e tracciano la via verso il Castello del Graal, il nostro cuore tempio del ricordo del Paradiso che ci aspetta!

 

Shanti Di Lieto Uchiyama