Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico
Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.
Andrea di Furia
Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf
Carissima Vermilingua,
le tue paure non sono infondate: quando tutto sembra andare benissimo… la disgrazia è sempre alle porte.
Vedi anche tu che su quel sassetto cosmico rotolante, di cui bramiamo impossessarci del tutto, per noi della Furbonia University sembra andare a gonfie vele.
Il loro sistema “sociale” è solo un vuoto slogan privo di concretezza reale: ormai oscilla tra l’antisocialità promossa da noi Bramosi pastori e la controsocialità promossa dai Malèfici custodi della Fanatic University.
I valori culturali, laici o religiosi che siano, sono sbiaditi e le ideologie politiche liquefatte. Entrambi, valori e ideologie, sono svaporati nell’arrembante Società gassosa a dominio economico-finanziario che, da fine secondo millennio tempo terrestre, stiamo sponsorizzando alla grande.
Tutte le problematiche sociali che si sono cristallizzate in 7 millenni di loro storia recente sono affrontate con il sistema, deprecato dal Nemico, di mettere toppe nuove su vestiti vecchi o vino nuovo in otri vecchi.
Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Quello che va fatto, lo fanno. Si impegnano secondo la logica dell’1 o del 2, mai secondo la logica del 3: l’unica logica all’altezza dei tempi, se vogliono uscire dalle grinfie unghiute della nostra Universitaria Satanica Alleanza.
Possibile, ci chiediamo entrambi, che siano cosí accecati dal fare senza pensare? Possibile che non ci sia un Parlamento, un Dittatore o uno Statista che se ne accorga? Possibile che la nostra Infernale Intelligence sia riuscita a rintuzzare tutti quegli Agenti del Nemico che con protervia ancora parlano della necessità urgente di fare la raccolta differenziata del sociale tridimensionale (economico-politico- culturale) nei tre appositi cassonetti sociali relativi: Mercato, Stato, Scuola?
Me lo chiedo tutte le volte che nei miei tour sul paludoso fronte terrestre – autorizzati o abusivi che siano – riesco a cogliere di primo artiglio la situazione delle nostre acciughine salate emotive.
Negli ultimi due secoli e passa, il rapporto strutturale tra le tre dimensioni sociali del loro sistema non è cambiata dal punto di vista quantitativo sostanziale, ma solo dal punto di vista qualitativo relazionale.
C’è sempre una sola dimensione sociale che domina sulle altre due e le mette in subordine, tarpando sadicamente le loro ali. La gravissima crisi della Rivoluzione francese – se non ci fossimo impegnati alla morte noi Bramosi pastori per anticiparla e deviarla verso un massacro ben al sangue, come piace a noi – avrebbe dovuto far evolvere un sistema sociale tridimensionale dal calore del cuore: una Società calorica in cui si effettuasse una raccolta differenziata del sociale tridimensionale nei tre contenitori appositi (Stato democratico, Mercato fraterno, Scuola libera).
Un secolo dopo – con le guerre coloniali, le due Guerre mondiali, la guerra fredda, l’attacco agli Stati canaglia, l’avvento del premio Nobel preventivo per la pace Obama e la carta vincente del palestratissimo Trump – abbiamo controllato che la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale, fino ad allora indirizzata nel cassonetto unico Stato, venisse via via indirizzata senza tentennamenti nel cassonetto unico Mercato. Ma sempre raccolta indifferenziata del sociale è, Vermilingua! La sostanza quantitativa strutturale rimane sempre la stessa: monodimensionale oppressiva. Cambia qualità la sola relazione tra le tre dimensioni: ora è l’Economia (non piú la Politica) a guidare la giga infernale delle disuguaglianze sociali. Tiè!
E per la prossima crisi – vista la velocità accresciuta delle disuguaglianze sociali nell’attuale Società gassosa a traino economico, rispetto alla precedente Società liquida a traino politico – già stiamo muovendo i passi per cambiare cassonetto unico dal Mercato alla Scuola. Già stiamo lavorando all’avvento della Società solida a traino culturale. Un traino culturale laico, visti i tempi, cui le campagne per l’obbligatorietà di legge dei vaccini, la protezione delle Società farmaceutiche a prescindere, l’eliminazione strisciante dei sistemi di cura alternativi dal sostegno pubblico, l’indottrinamento utilitaristico delle cattedre universitarie è già ad un ottimo punto di partenza. Doppio-tiè!
Il collante per la nostra diabolica intromissione è sempre quello: un pensiero scientifico assolutamente inadatto a comprendere il loro sistema sociale e quindi a controllarlo. Un pensiero morto, fatto di pensati morti, che va benissimo per tutto ciò che è meccanico/elettronico/informatico. La tecnologia delle nostre caramellate caviucce ha fatto passi da Troll. Ma il loro sistema sociale non è paragonabile a un meccanismo, come ben sai, bensí a una pianta.
Sapessi le risate che ci facciamo al bar del palestratissimo Ringhio, con gli ex colleghi del master in damnatio administration, quando pensiamo che neppure sospettano – senza arrivare a capire che è questa struttura di raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale la madre di tutte le loro disgrazie – che il sistema sociale unidimensionale di cui si lamentano in continuazione è la fase “seme” della “pianta” successiva: il sistema sociale tridimensionale in cui si pratica una raccolta differenziata e autonoma nei tre cassonetti appositi.
Nel cassonetto Mercato, in questo sistema sociale armonico, ci va tutto ciò che pertiene alla circolazione di merci e servizi sul Territorio; nel cassonetto Stato ci va tutto ciò che pertiene alla tutela dei diritti e doveri nelle Comunità viventi all’interno dei confini statali; nel cassonetto Scuola ci va tutto ciò che pertiene alla educazione e formazione delle singole Persone.
Semplice, come passare dalla raccolta indifferenziata dei rifiuti urbani alla loro raccolta differenziata. Non hanno forse migliorato l’economia e la salute dei territori? Non hanno forse prodotto risparmi alla spesa pubblica delle varie Comunità locali? Non hanno forse promosso l’evoluzione culturale dei loro ragazzi?
E al contrario, non succede nel sociale delle nostre pastasciuttine animiche quello che succede in un cassonetto unico dei rifiuti urbani? Forse che la Politica non si corrompe nel cassonetto unico Stato? E l’Economia non si inquina nel cassonetto unico Mercato?
Credimi Vermilingua, sembra tutto perfetto per noi della Furbonia ma, come te, non sono tranquillo. Ho sempre il timore che si accorgano di non saper pensare il sociale e che il pensiero scientifico applicato al sociale stia facendo piú danni di quello che prevedevamo.
Dannazione! Non vorrei che questo “troppo” li svegliasse dal loro placido letargo.
Il tuo omeopaticissimo Giunior Dabliu