Considerare l'uomo nella sua interezza

Critica sociale

Considerare l'uomo nella sua interezza

Uomo vitruvianoUna disciplina che si autodefinisce “scienza del vivente” viene ovviamente ritenuta, da chi la professa, qualcosa di molto impegnato, ed è naturalmente collocata al vertice dei contributi che possono essere donati alla società. In pratica però la sociologia non si è liberata ancora da un contesto culturale e scientifico che ha molta piú dimestichezza con il mondo della realtà materiale e dei rapporti puramente quantitativi.

La sociologia propone se stessa come scienza della società, come scienza sociale di baseche affronta i rapporti sociali in quanto tali a prescindere dalla loro natura religioso-spirituale, giuridica ed economica.

L’incontro fra uomo e uomo, le consuetudini e le tradizioni culturali di una comunità, le esigenze di un determinato gruppo o di una determinata categoria, gli ideali del singolo o di un popolo vengono considerati cosí secondo moduli di comportamento astratto, elaborati con una particolare prospettiva la quale non è ancora il frutto di un rapporto spregiudicato con la realtà, ma di una costruzione razionale interpretante i fenomeni secondo la soggettività del sociologo, e da questi poi sovrapposta ai fatti. Isolare l’uomo, quindi la società, dai suoi contenuti spirituali e dai suoi rapporti giuridici ed economici ci sembra non corrispondere completamente alla realtà: qualsiasi individuo non può che esprimersi secondo il suo patrimonio etico, spirituale e culturale, attraverso norme di diritto e intrecciando relazioni economiche.

Qualunque manifestazione dell’uomo, anche la piú banale, è caratterizzata sempre dal suo contenuto interiore, dalle sue attitudini e capacità, dal suo bagaglio culturale, dalla sua sensibilità artistica, dai suoi valori morali. Per quanto importanza possano avere l’appartenenza a una determinata razza o a un determinato popolo, oppure le influenze ambientali, tuttavia la nostra epoca è sempre piú contraddistinta dal rapporto che la singola personalità stabilisce con le diverse situazioni esteriori, lasciandosi dominare da queste in rapporto inverso allo sviluppo della sua autocoscienza.

La sociologia darebbe a se stessa un contenuto piú nobile se considerasse anche l’ipotesi che il travaglio e il dramma del mondo moderno possono essere la conseguenza dell’urto del livello istintivo-naturale dell’uomo con l’impulso alla nascita di un’autentica e libera personalità. Rinunciare a verificare o respingere questa interpretazione non potrebbe forse condannare la sociologia, non avendo compreso l’uomo nella sua interezza, a non comprendere la società?

Siamo anche dell’opinione che non è possibile fare astrazione, nello studio dei rapporti sociali, della necessità giuridica. Indubbiamente gli uomini configurano le loro reciproche relazioni a seconda del loro patrimonio interiore, dal momento che non siamo tutti uguali: possediamo infatti doti diverse e diverse forze morali. Se non esiste però rapporto sociale senza un substrato spirituale, è altrettanto vero che non vi è vita di relazione, all’interno di una società, che non necessiti di una tutela giuridica.

La difesa della incolumità, la protezione di quanto ci appartiene, il diritto alla esistenza e i doveri impliciti alla attività che svolgiamo, la garanzia della reciproca libertà sono tutti princípi giuridici, necessari a ogni nostro atto pubblico e privato, dei quali occorre tener conto se si vuole comprendere la società, in tutte le sue manifestazioni e tentare di migliorarla. Sarebbe certamente utile se la sociologia identificasse e verificasse la validità della esclusiva funzione giuridica dello Stato moderno, invitandolo eventualmente a non disperdersi in attività economiche ed educative che non gli competono. Siamo convinti che uno studio attento degli aspetti giuridici della società renderebbe evidente la necessità per lo Stato di dedicarsi esclusivamente a realizzare quella sovranità legislativa atta ad attuare l’assoluta uguaglianza di ogni uomo di fronte alla legge e una pronta ed efficiente tutela contro qualsiasi tentativo di ingiustizia, perpetrato sia sul piano economico, sia nella integrità dell’ambiente sia infine nei rapporti puramente umani.

 

Argo Villella


Selezione da: A. Villella Una via sociale Società Editrice Il Falco, Milano 1978.