Nel 573 a.C., presso il canale Chebar nel cuore della Bassa Mesopotamia, un canale d’irrigazione che scorreva da Babilonia fino a Uruch, per circa 160 Km, ricomincia con il profeta Ezechiele una nuova avventura biblica. Attorno a questa città, Abramo, oltre 1.200 anni prima sentí il Signore dirgli: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò» (Gen. 12,12). In questa terra nel 582-581 a.C., vi furono deportati i Giudei. Parliamo del periodo di cattività babilonese.
Il profeta Ezechiele, lungo tale canale d’irrigazione, ebbe la nota visione della “Merkavah”, il Carro di Fuoco di Iahvèh (Ezechiele Capitolo1): «[4] Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinío di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. [5] Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l’aspetto: avevano sembianza umana [6]e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. [7] Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d’un vitello, splendenti come lucido bronzo. [8] Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, [9] e queste ali erano unite l’una all’altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé. [10] Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d’uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d’aquila. [11] Le loro ali erano spiegate verso l’alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. [12] Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro».
Risulta interessante far presente che i quattro animali sacri della Merkavah, adagiati su una struttura geometrica a forma di piramide aperta, costituita da un quadrato e quattro triangoli (ali) laterali e con gli stessi triangoli posti a forma di apertura alare, sono presenti in pittogrammi databili 5000. a.C. appartenenti al santuario neolitico presso la grotta dei Cervi di Porto Badisco nel Comune di Otranto (LE).
La grotta, gestita in un periodo compreso tra il Paleolitico Superiore e l’Eneolitico dalle stirpi sciamaniche salentine, di cui abbiamo già discusso in precedenti articoli (vedi link http://bit.do/e2UiH e http://bit.do/e2UiV), era un luogo iniziatico dove si addestravano giovani preadolescenti a tecniche ascetiche di tipo tantrico e per l’appunto a tecniche della Merkavah o del Carro di Fuoco, inteso anch’esso come esperienza ascetica superiore.
Secondo la Bibbia già in età antidiluviana il settimo profeta Enoch, l’uomo che camminava con Dio e visse 365 anni sulla terra prima che Dio lo prendesse, ascese proprio con il suo Carro di Fuoco (Merkavah o Merkabah) e fu rapito in cielo.
Riscontri oggettivi sulla presenza di conoscenze similari legate alla Merkavah biblica le troviamo nell’Egitto dei Faraoni presumibilmente databili intorno al terzo millennio a.C. e quindi posteriori a quelle neolitiche della Grotta dei Cervi. Gli egittologi datano infatti la Grande Piramide di Cheope 2560 a.C.
È fondamentale sapere che la parola che meglio designa la piramide, ma anche il concetto di rotazione, in lingua egizia, è proprio la parola (suono) MER. L’equivalente Merkavah ebraica diviene pertanto la MER KA BA egizia dove il KA rappresenta lo spirito-energia (corpo eterico) e il BA rappresenta il corpo-anima (corpo animico). Quindi in sintesi rotazione o meglio contro-rotazione a forma piramidale di corpo animico e corpo eterico.
In realtà molte delle conoscenze sacerdotali ebraiche legate alla Merkavah e mantenute strettamente segrete, furono trasmesse da Mosè ed Aronne alla nuova struttura sacerdotale ebraica dopo l’esodo egizio. Sulla base di fonti storiche documentate possiamo datare l’evento dell’esodo tra il X e il XIII secolo a.C.: la fonte yahwista infatti lo fa risalire a circa il 1000 a.C., mentre quella elohista verso la fine dell’VII secolo a.C. e la cosiddetta fonte sacerdotale (Priestercodex) al V secolo a.C. Le varie fonti, confluite nell’attuale Libro dell’Esoido, mostrano alcune discordanze. Il papiro di Ipuwer, rinvenuto nel 1909 e databile tra il XIX e il XIII secolo a.C., riferisce di cataclismi naturali e sociali simili alle piaghe narrate nel Libro dell’Esodo. Scavi archeologici confermano questa ultima ipotesi poiché hanno portato alla luce tracce di distruzione violenta di alcune città in terra di Canaan tra il 1250 e il 1150 a.C.
Gli aspetti legati alle conoscenze misteriche della Merkavah o del Carro di Fuoco, secondo gli insegnamenti biblici e secondo quelli dell’Antroposofia, necessitano di ulteriori approfondimenti non solo legati al compendio delle tecniche posto in essere con il sentiero buddista del Diamante-Folgore (Vajrayana) ma anche con la longevità di figure come Enoch (365) e Matusalemme (700). L’antroposofia moderna spiega come la trasformazione del respiro ordinario in respiro vegetale può determinare queste trasmutazioni per le quali forniremo successive discussioni di merito.
Francesco Corona
In 573 B.C., at the Chebar canal in the heart of Lower Mesopotamia, an irrigation canal that flowed from Babylon to Uruch, for about 160 km, begins a new biblical adventure with the prophet Ezekiel. Around this city, more than 1,200 years before, Abraham heard the Lord say to him: «Get out of your country, from your homeland and from your father’s house to the country that I will show you. I will make you a great people and I will bless you» (Gen 12,12). In this land in 582-581 B.C., the Jews were deported. We speak of the Babylonian captivity period.
The prophet Ezekiel along this channel of irrigation had the well-known vision of the “Merkavah”, the Chariot of Fire of Yahveh (Ezekiel Chapter 1): «[4] I looked and behold a hurricane advancing from the north, a great cloud and a whirlwind of fire, which shone all around, and in the middle it could be seen as a flash of incandescent electro. [5] In the center appeared the figure of four animate beings, of which this was the aspect: they had human semblance [6] and each had four faces and four wings. [7] Their legs were straight and the hooves of their feet were like the hooves of the feet of a calf, resplendent like polished bronze. [8] Under the wings, on the four sides, they had human hands; all four had the same appearance and their own wings, [9] and these wings were joined to one another. While they were advancing, they did not turn back, but each went straight ahead. [10] As for their features, each of the four had human features; then lion features on the right, features of a bull on the left and, each of the four, features of an eagle. [11] Their wings were spread upwards; each had two wings that touched and two that covered the body. [12] Each one moved before him; they went where the spirit directed them and, moving, they didn’t turn back».
It is interesting to point out that the four sacred animals of Merkavah, lying on a geometric structure in the shape of an open pyramid, consisting of a square and four lateral triangles (wings) and with the same triangles placed in the shape of a wingspan, are present in pictograms dated 5000 B.C. belonging to the Neolithic sanctuary near the Porto Badisco’s “Cave of the Deer” (Grotta dei Cervi) in the Otranto(LE) territory (Apulia – South Italy).
The cave, managed in a period between the Upper Paleolithic and the Eneolithic by the Salento shamanic lineages, which we have already discussed in previous articles (see link http://bit.do/e2UiH and http://bit.do/e2UiV, was an initiatory place where young preadolescents were trained to ascetic tantric-type techniques and precisely to techniques of Merkavah or the Chariot of Fire, also intended as a superior ascetic experience.
According to the Bible, already in the antediluvian age the seventh prophet Enoch, the man who walked with God and lived 365 years on earth before God took him, ascended with his own Chariot of Fire (Merkavah or Merkabah) and was kidnapped in sky.
Objective feedback on the presence of similar knowledge, related to the biblical Merkavah, we find in Egypt of the Pharaohs, presumably datable around the third millennium B.C. and therefore later than the Neolithic ones of the Grotta dei Cervi. The Egyptologists date the Great Pyramid of Cheops 2560 B.C. It is essential to know that the word that best defines the pyramid, but also the concept of rotation, in the Egyptian language, is precisely the word MER (sound). The Jewish Merkavah equation thus becomes the Egyptian MER KA BA, where the KA represents the spirit-energy (etheric body) and the BA represents the body-soul (soul body). Therefore in synthesis rotation or rather counter-rotation with pyramidal shape of soul body and etheric body.
In reality, much of the Jewish priestly knowledge related to Merkavah and kept strictly secret, was transmitted by Moses and Aaron to the new Jewish priestly structure after the Egyptian exodus. On the basis of documented historical sources, we can date the event of the exodus between the 10th and 13th century B.C.: the Yahwist source in fact traces it back to around 1000 B.C., while the Elohist one dates back to the end of the 8th century B.C. The so-called priestly source (Priestercodex) of the 5th century B.C. The various sources, merged into the current Book of Exodus, show some discrepancies. The Ipuwer Papyrus, found in 1909 and dated between the nineteenth and thirteenth centuries B.C., refers to natural and social cataclysms similar to the wounds narrated in the Book of Exodus. Archaeological excavations confirm this last hypothesis as they brought to light traces of violent destruction of some cities in the land of Canaan, between 1250 and 1150 B.C.
The aspects related to the mysterious knowledge of the Merkavah, or the Chariot of Fire, according to biblical teachings and according to those of Anthroposophy, require further study, not only linked to the compendium of techniques implemented with the Buddhist path of the Diamond-Thunderbolt (Vajrayana) but also with the longevity of figures like Enoch (365) and Methuselah (700). Modern anthroposophy explains how the transformation of ordinary breath into vegetable breath can determine these transmutations for which we will provide subsequent discussions of merit.
Francesco Corona