Trombe e campane

Costume

Trombe e campane

L’ultimo campanaro va in pensione,

lo rimpiazza un congegno cibernetico

per scandire gli eventi del paese:

l’andata a scuola, i pasti, la chiusura

delle botteghe per tornare a casa,

presto d’inverno, tardi se d’estate;

in chiesa le novene e avemaria,

nascite, matrimoni e funerali,

questi segnati da diversi tocchi:

nove per l’uomo, otto per la donna.

È quasi novantenne, Battistino,

“campanat” a Donato nel biellese.

Quando toccherà a lui, dovrà sorbirsi,

al congedo dal novero dei vivi,

il suono di campane manovrate

da un aggeggio elettronico seriale.

Un saluto modesto, a lui che ha dato

per anni e anni, senza mai stancarsi,

forza di braccia a tirar giú le corde

che davano le ali ai sacri bronzi

per tessere celesti madrigali,

solenni accenti, squilli trascendenti.

Onore a Battistino campanaro!

Questo italiano ci ricorda quando

Pier Capponi rispose al re di Francia

che voleva privare i fiorentini

di soldi e potestà piú del dovuto:

«Voi suonate le vostre trombe, e noi

suoneremo a martello le campane!».

Alla chiamata in causa del divino

per difendere il popolo compatto

contro la birbonata transalpina,

Carlo VIII capí e di soppiatto

sciolse l’armata e ritornò a Parigi.

In questi tempi di precarietà,

essendo a rischio averi e libertà,

contro le trombe dei poteri vili

tornino a risuonare i campanili!

 

Il cronista

 

http://bit.do/Battistino-campanaro