Esercizi di volo

Poesia

Soratte

Conoscono segreti, ma non parlano

le montagne sfumate nelle nebbie

rosa per la distanza. Stanno rigide,

fitte nella distesa della terra,

moai supini, l’orlo del profilo

ha giurassiche forme, linee vaghe

di meduse, di sfingi, ma la bocca

stringe labbra di pietra, non sapremo

mai le parole che segrete muovono

stormi d’uccelli al rischio dell’ignoto

con la fiducia che sconfigge il vuoto,

e la portanza che li tiene in volo.

Prossimo all’occhio, facile è il mistero:

tutto il grano è mietuto, spiga a spiga,

rocchi a decine sparsi per i campi

ne ricordano l’oro e la fragranza, sale

dalle reste lucenti un turbinío

di pule. Ed ecco, mosso da quel vento,

il cuore tenta un volo, si distacca

dal vischio dei roveti, forma in croce

il corpo e le ali, si solleva, bilica

su corde d’aria, pencola indeciso

sul gorgo del celeste precipizio.

Conoscono segreti ma non parlano

le montagne distese in abbandono,

distaccate sibille taciturne,

non diranno del cuore che ha scoperto

come farsi leggero e volteggiare

oltre il roveto e il suo ferire vano,

oltre l’estate che ha mietuto il grano.

 

Fulvio Di Lieto