La punta invisibile della lancia di Michele

Siti e miti

La punta invisibile della lancia di Michele

Il portale di Stella Maris

Il portale di Stella Maris

     La punta della lancia di Michele, espressa nella lay line che unisce l’Irlanda ad Israele, passando per Inghilterra, Francia, Italia e Grecia, si trova nascosta ad Haifa sul Monte Carmelo.

     Nascosta? Quando ci siamo recati quest’estate sul sito abbiamo scoperto che al posto di un santuario micheliano c’era una chiesa dedicata a Stella Maris, la Sofia! Dentro la chiesa, sotto l’altare principale, si trova la grotta nella quale ha medi­tato il Profeta Elia, l’incarnazione precedente di Giovanni Battista.

I bigliettini indovati nella grotta

I bigliettini indovati nella grotta

     Scesi alcuni gradini ci siamo avvicinati alle rocce dalle numerose sfu­mature cromatiche ed abbiamo intravisto nelle fenditure bigliettini di carta ripiegati, nei quali ogni credente ha scritto invocazioni.

     La conferma dell’invisibilità del sito micheliano ci è arrivata grazie all’incontro con una carmelitana scalza di origine equadoriana, che ci ha rammentato che in quest’ordine Teresa d’Avila, portatrice della copia del corpo eterico del Cristo, è tenuta in grande considerazione.

Il tempio Baha’i con i giardini

Il tempio Baha’i con i giardini

     Haifa è un crogiolo di religioni che riescono a convivere nonostante le tensioni e le tante differenze, tant’è che i Baha’i hanno scelto proprio questa città per edificare il loro tempio principale, circondato da giardini curatissimi. I Baha’i riconoscono le tre principali religioni monoteistiche: ebraismo, cristianesimo e islamismo.

      A pochi chilometri da Haifa sorge Akko, conosciuta anche come Acri.

Il cortile interno della cittadella di Acri

Il cortile interno della cittadella di Acri

     Nonostante lo Shabat, siamo riusciti a trovare un pulmino che non si sapeva quando partiva e nemmeno a che ora tornava! Fiduciosi ci siamo avventurati. La città vecchia è sul mare, circondata da alte fortificazioni costruite al tempo delle prime Crociate. Qui hanno vissuto e battagliato, non solo contro i Turchi ma anche tra di loro, sia i Cavalieri Ospitalieri che i Templari.

     Gli archeologi hanno sapientemente ridato luce agli edifici, ma purtroppo la presentazione e l’allestimento multimediale sottrae ai visitatori la capacità di percepire l’atmosfera di quei luoghi e tempi.

 

Angelo Antonio Fierro e Dora Scialfa