La musica e il dolore
Potessi cogliere
ogni ritmo del mondo
e mutarlo in immagine!
A nuovo creerei la musica
che il mondo tesse
per guarire il dolore
che nel corpo e nell’anima
gli esseri affligge.
Alda Gallerano
Chi sono?
Chi sono…
in questo grande universo?
Chi sono? Chi sono stato?
Forse l’astuto Odisseo
che ha solcato ogni mare
nella grande tempesta
rubando agli Dei
il canto soave?
O uno stanco viandante
che nella luce soffusa
ha trovato la rosa
che porta alla croce?
Un distratto custode
dell’umana follia
che ha abbandonato
il suo cuore
alla bellezza creata?
Chi sono stato? Chi sono?
Musica nuova
di un susseguirsi antico,
melodia che incanta
e rimane incantata
in un sogno soave
che il divino ha profuso?
Disceso nell’abisso
tra desideri, passioni
e la magia dell’inganno,
ritrovarsi
al di là dell’immenso,
al di là del dolore.
Nel grande silenzio
dove tutto si compie
ritrovarsi
nell’assoluta povertà,
nell’invisibile lampo
che illumina l’anima
e sacra ritrova
la luce dei mondi,
la grazia perenne
che tutto rivela
nel fluire del tempo.
Ritrovarsi,
ritrovato
nel piú grande mistero
Io sono…
Raffaele Ercole Sganga
LE ANTICHE LEGGI DEL MARE
Le antiche leggi del mare
dominano il mondo.
Sulla battigia lasciano
cumuli di alghe
che richiamano
gabbiani e tronchi marci,
sbattuti a terra
dalle mareggiate.
La forza della luce
illumina le onde schiumose,
il vento incalza
e l’autunno
attenua i colori.
Lirica e dipinto di Liliana Macera
ASTROBOT
Il robot, di fabbricazione russa, è un bricoleur multifunzione e verrà assegnato alle future spedizioni della cosiddetta ISS, ovvero la stazione spaziale internazionale, di cui fanno parte anche due italiani. Fyodor, questo il nome del sofisticato automa cibernetico, dovrebbe interagire con gli astronauti, operando e riparando le complicate apparecchiature di bordo, e svolgendo inoltre funzioni ancillari per la tenuta del velivolo e per il benessere degli occupanti. Lo spazio profondo svelerà alla fine i suoi misteri. Non l’uomo, che terrà gelosamente nascosti i suoi trucchi e le sue titaniche mistificazioni.
Può avvitare bulloni,
sillabare parole,
canticchiare canzoni,
arrostire braciole,
il robot cibernetico
destinato allo spazio.
Di forma è poco estetico,
ma allevierà lo strazio
del mirifico viaggio,
formando compagnia
con lo scelto equipaggio
di eccelsa valentía
da consumati attori.
Accesi i riflettori,
il set è già in azione
per un’altra missione:
che sia su Luna o Marte,
è commedia dell’arte,
ché uscire dal pianeta
è per la cineteca,
non per l’uomo votato
ad essere legato
alla Terra per vivere.
Tutto il resto è da ridere.
Egidio Salimbeni