Liriche e arti figurative

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Liriche e arti figurative

 

Carmelo Nino Trovato «Cristalli silenti – Il sogno della luna»

Carmelo  Nino  Trovato  «Cristalli  silenti – Il sogno della luna»

 




 

casetta con fumoGreve da portare

è il dolore della Terra,

sia pure in piccola parte.

Fiori e natura e cieli stellati

valgono a lenirlo,

ma greve ritorna,

appena lo sguardo

da bellezza distolto

sulla terra si posa.

 

Lento il crepuscolo

verso sera avanza,

adagio la luce scolora

e con lei si attenua

del giardino il verde.

Un uccello vola lontano

e un camino fuma.

Cala serena l’ombra

e avvolge il mondo,

nulla sa del dolore

che tormenta l’uomo.

 

Alla Terra il mio essere

fu un dono d’amore

e il vivere un donarsi

agli esseri del mondo,

vagando per un luogo e per l’altro

in cerca di parole da offrire.

Il silenzio le trova.

 

Alda Gallerano




Silenzio invernaleGennaio

 

 

Ho sentito

la campagna parlare.

Non si vedeva niente,

ma diceva:

«Io rinasco,

questo vento freddo

porta la primavera».

Ho sentito

la morte della terra

e ora, in questo vento,

senza che nulla si veda,

sento la terra parlare.

 

 

Stelvio




CiecoIL CIECO

 

Nel silenzio del suo universo,

con il suo bastone,

continua il cammino

tra la gente.

Il reale è una convenzione:

conta solo il sogno,

l’immaginazione,

il sentimento.

Il suo fantastico quotidiano

è un’isola

di sole e di colori

ed i suoi occhi

sono aperti su orizzonti senza fine.

Percepisce,

con una sensazione tattile,

sguardi di simpatia

e gesti d’amore.

Vive nel soprannaturale,

nel mito del divino.

 

Lirica e scultura di Liliana Macera




Tacchino spennato

 

Anche Londra ha il suo Spelacchio. Cosí i media inglesi hanno riportato la notizia dell’albero di Natale issato, come vuole la tradizione, a Trafalgar Square per le Feste natalizie. Hanno, com’è ovvio, ricordato l’episodio che fece clamore a Roma, vittima la neo-eletta sindaca Raggi. Nelle intenzioni l’Europa tarda a comporre il puzzle della coesione politica ed economica. Quello dello Spelacchio si impone invece come ineludibile opzione: comporre le secolari diversità e farsi vera unione in comunità di beni e di sentimenti.

 

 

Spelacchio LondraAllegri, vilipesi

sovranisti sfigati,

ora siamo agli inglesi

del tutto equiparati.

Ricordate Spelacchio,

l’abete del Trentino

che per un pateracchio,

con un tiro mancino,

venne offerto alla Raggi

sollevando proteste,

avendo tra gli omaggi

l’albero guastafeste?

Un “tacchino spennato”,

cosí l’hanno chiamato

a Londra nella Square

di Nelson, poco fair

per l’illustre ammiraglio

ora che c’è il travaglio

dell’ardua decisione

per la tremenda opzione

ormai resa impellente:

stare col Continente

o “in solo” navigare

rischiando di affondare.

 

Egidio Salimbeni