Greve da portare
è il dolore della Terra,
sia pure in piccola parte.
Fiori e natura e cieli stellati
valgono a lenirlo,
ma greve ritorna,
appena lo sguardo
da bellezza distolto
sulla terra si posa.
Lento il crepuscolo
verso sera avanza,
adagio la luce scolora
e con lei si attenua
del giardino il verde.
Un uccello vola lontano
e un camino fuma.
Cala serena l’ombra
e avvolge il mondo,
nulla sa del dolore
che tormenta l’uomo.
Alla Terra il mio essere
fu un dono d’amore
e il vivere un donarsi
agli esseri del mondo,
vagando per un luogo e per l’altro
in cerca di parole da offrire.
Il silenzio le trova.
Alda Gallerano
Gennaio
Ho sentito
la campagna parlare.
Non si vedeva niente,
ma diceva:
«Io rinasco,
questo vento freddo
porta la primavera».
Ho sentito
la morte della terra
e ora, in questo vento,
senza che nulla si veda,
sento la terra parlare.
Stelvio
IL CIECO
Nel silenzio del suo universo,
con il suo bastone,
continua il cammino
tra la gente.
Il reale è una convenzione:
conta solo il sogno,
l’immaginazione,
il sentimento.
Il suo fantastico quotidiano
è un’isola
di sole e di colori
ed i suoi occhi
sono aperti su orizzonti senza fine.
Percepisce,
con una sensazione tattile,
sguardi di simpatia
e gesti d’amore.
Vive nel soprannaturale,
nel mito del divino.
Lirica e scultura di Liliana Macera
Tacchino spennato
Anche Londra ha il suo Spelacchio. Cosí i media inglesi hanno riportato la notizia dell’albero di Natale issato, come vuole la tradizione, a Trafalgar Square per le Feste natalizie. Hanno, com’è ovvio, ricordato l’episodio che fece clamore a Roma, vittima la neo-eletta sindaca Raggi. Nelle intenzioni l’Europa tarda a comporre il puzzle della coesione politica ed economica. Quello dello Spelacchio si impone invece come ineludibile opzione: comporre le secolari diversità e farsi vera unione in comunità di beni e di sentimenti.
Allegri, vilipesi
sovranisti sfigati,
ora siamo agli inglesi
del tutto equiparati.
Ricordate Spelacchio,
l’abete del Trentino
che per un pateracchio,
con un tiro mancino,
venne offerto alla Raggi
sollevando proteste,
avendo tra gli omaggi
l’albero guastafeste?
Un “tacchino spennato”,
cosí l’hanno chiamato
a Londra nella Square
di Nelson, poco fair
per l’illustre ammiraglio
ora che c’è il travaglio
dell’ardua decisione
per la tremenda opzione
ormai resa impellente:
stare col Continente
o “in solo” navigare
rischiando di affondare.
Egidio Salimbeni