Meglio sardine che salmoni

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

DabliuProseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

Andrea di Furia

Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf




Meglio sardine che salmoni

 

Carissima Vermilingua,

Rissa partypeccato che, dopo la tua strepitosa prestazione al tradizionale rissa-party tra ex-colleghi del Master in Damnatio Administration, tu sia stata richiamata d’urgenza in redazione al Daily Horror Chronicle.inf per supervisionare le informazioni che arrivavano da ogni parte del paludoso fronte terrestre.

Quante microrivoluzioni si stanno fronteggiando, spuntate come funghi, senza essere minimamente collegate da un comune impulso conoscitivo. Ne parlavamo al bar del palestratissimo Ringhio.

 

Farfarello: «Su quel granulo orbitante sembra che la fiducia dei vari Popoli nelle istituzioni statali stia per spegnersi, e tuttavia (grazie a noi Bramosi pastori della Furbonia Uni­versity) non riescono a comprendere la causa reale di tutto ciò che li muove a protestare».

 

Ruttartiglio: «La banale logica delle cose mostra come il volersi occupare di tutto non porti che al nulla. Se lo Stato oltre che della dimensione politica si occupa anche di quella economica e di quella culturale, è inevitabile che in tutte tre queste dimensioni non giunga che a scarsissimi e insoddisfacenti risultati».

 

Sbranatutto: «Che ciò avvenga senza deviazioni è merito anche dei colleghi-avversari della Fanatic University. Attraverso la nostra Satanica Alleanza pilotiamo con perizia il loro astratto pensare sociale e il loro sognante sentire sociale verso azioni in cui possono esprimere solo un agire brutale e distruttivo».

 

Ringhiotenebroso: «Che dici, Giunior? Esistono solo queste forme? Hai visto solo questo nei panni di Inviato speciale della nostra testata online del malaffare mediatico?».

 

Giunior Dabliu: «Ogni verso di una medaglia ha il suo retro. Tra le nostre caviucce aulenti ci sono anche prese di posizione “non violente”, come in un recente movimento sorto in quel Paese che spesso mi vede transitare. Lí si stanno affermando le Sardine emiliane che ritengono di contrastare il Populismo arrembante, sponsorizzato dalla Fanatic University, col ripristinare il ruolo “alto” della Politica. Tuttavia possiamo stare tranquilli. Nessuno tra le Sardine pensa di modificare il sistema sociale – ciò che in realtà produce il fenomeno del populismo – solo pensa di opporsi ai populisti».

 

Sardine e salmoniFarfarello: «Il solito “voler curare i sintomi e non la loro causa” che ossessivamente sponsorizziamo noi Bramosi pastori. E poi è difficile che possano risalire a questa causa, perché ciò richiederebbe un improbabile doppio salto carpiato che trasformi le Sardine in Salmoni. Infatti, devono prima comprendere a ritroso che il Populismo è alimentato dalla deludente politica di uno Stato che raccoglie indifferenziatamente la sostanza sociale tridimensionale; e dopo che questa raccolta indifferenziata nel contenitore Stato è determinata dalla struttura unidimensionale, dalla forma squilibrata del sistema sociale a predominio unilaterale politico».

 

Giunior Dabliu: «È la Società liquida, appunto, a im­porre il Populismo come reazione alle proprie inefficienze… e anche le Sardine come reazione alle intemperanze populiste. Inefficienze inevitabili, dato che nella Società liquida è lo Stato che si vuole occupare di tutto: anche di Scuola e Mercato. Senza averne le forze. È questa insufficienza di forze monodimensionali – come se un bambino volesse sollevare un peso di due tonnellate – che non devono assolutamente cogliere. Guai a noi Bramosi pastori se le Sardine emiliane si trasformassero in Salmoni norvegesi!».

 

Ringhiotenebroso: «Se risalissero la corrente generazionale di qualche secolo, in tre salti dimensionali potrebbero accorgersi di tre tipologie di “rifiuti sociali” che andrebbero raccolti differenziatamente in contenitori separati».

 

Crollo viadottoFiamme dell’inferno, Vermilingua! Il colossale Ringhio sembra un bradipo perché è lento ad esprimersi, ma quando parla coglie sempre nel segno. Il primo salto che dovrebbero fare a ritroso le nostre caramellate caviucce è quello economico. Dal 1981, in Italia, il predominio mercantile attuale (la Società gassosa) ha portato ad affrontare tutto nell’immediato presente, ossia a mettere sempre e solo pezze nuove su un tessuto economico vecchio e usurato, rispondendo pavlovianamente agli input della quotidiana precarietà. È già questo, oggi, un atavismo, quando si dovrebbero soddisfare bisogni come quello del disastro idrogeologico, o del crollo dei viadotti autostradali e stradali, che richiedono una visione del futuro ultradecennale.

Il secondo salto a ritroso che dovrebbero fare le nostre brioscine animiche è quello politico: il bisecolare predominio statale risorgimentale (la Società liquida) ha portato a una partitocrazia che pretende di metter becco su qualsiasi cosa, ovvero crea burocrazia in ogni cosa. È un altro atavismo (slap, slap) quando dovrebbero istituire, secondo il pensiero di Adriano Olivetti, un Ordine politico delle Comunità. Comunità “vive” che superino i limiti burocratici dei Comuni, enti territoriali “morti”!

Italia Gaddo Il terzo salto a ritroso che dovrebbero fare le nostre pastasciuttine emotive è quello culturale: il plurisecolare predominio religioso medievale (la Società solida) ha portato a un dogmatismo che ora si esprime nell’egoismo etnico, ovvero essere italiani. È un atavismo oggi, quando dovrebbero parlare di essere parte dell’Umanità pla­netaria. Essere Europei è, culturalmente, solo il doveroso passaggio evolutivo intermedio.

Fatta questa digressione che riassume molti altri interventi, Vermilingua, torniamo ai nostri ex-colleghi del master con quanto ho registrato sul mio incommensurabile moleskine astrale.

 

Sbranatutto: «Giustissimo Ringhio! Precarietà economica, burocrazia giuridica, egoismo etnico culturale che è impossibile affrontare in un sistema strutturato a una dimensione sociale prevalente sulle altre due. Non ci riesce né il tipo della Società gassosa, né il tipo della Società liquida, né il tipo della Società solida, perché tutte queste tipologie strutturali unidimensionali di sistema sociale fanno la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale. Mentre ognuno di questi tre “rifiuti sociali” può essere affrontato solo nel suo contenitore specifico. In quello comune finiscono, grazie a noi, per ulteriormente corrompersi a vicenda».

 

Farfarello: «La fortuna nostra e dei colleghi-avversari della Fanatic University è che badano solo alla sostanza sociale (i mille problemi sociali da risolvere) e non alla forma (al contenitore sociale) in cui quei problemi debbono essere calati e considerati. Limitandomi ai due primi salti a ritroso, predominio sociale mercantile e predominio sociale statale (con logiche diverse naturalmente) fanno la stessa raccolta dei rifiuti sociali nel proprio unico e indifferenziato cassonetto: che è il Mercato per la dimensione economica, lo Stato per la dimensione politica. Che ne dici, Giunior Dabliu?».

 

Giunior Dabliu: «Che come avviene per la raccolta indifferenziata dei rifiuti urbani, anche la raccolta indifferenziata dei rifiuti sociali (precarietà economica, burocrazia politica, egoismo culturale etnico) produce solide sclerosi culturali, liquami politici inquinanti e gas tossici economici diffusi di cui andiamo estremamente fieri. Tiè!».

 

Ruttartiglio: «Nella bisecolare durata dell’unidimensionale Società liquida a predominio politico, qualcuno si è accorto che lo Stato non è piú un garante sociale, troppe le sue mancanze, troppe le sue assenze. E ha pensato di sostituirlo col Mercato… senza avvedersi di commettere lo stesso errore. Infatti, cosa determina le mancanze dello Stato, cosa determina le sue assenze? Il fatto che lo Stato fa “unilateralmente” la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale (culturale, politico ed economico)».

 

Sbranatutto: «Dai tuoi tour abusivi come inviato speciale del Daily Horror nel Bel Paese dove il Sí risuona, ci hai riportato come lo Stato si è occupato della dimensione politica, ma anche della dimensione culturale e pure della dimensione economica nei circa 72 anni dall’istituzione della Repubblica italiana. Mese piú mese meno – nello stesso periodo di tempo che decretava nel continente Euroasiatico nascita e morte della Russia bolscevica, con l’abbattimento gioioso del muro di Berlino – qui si è decretato lo sfacelo della Repubblica italiana con l’infelice innalzamento del muro di totale sfiducia tra Persone, Comunità, Territori (i reali differenti protagonisti delle tre dimensioni sociali) e le Istituzioni democratiche repubblicane».

 

 

Giunior Dabliu: «Sí. Da questo disilluso e diffuso umore è derivata, da alcuni decenni, in tanti Italiani la convinzione errata che il Mercato possa fare meglio dello Stato. Mercato che da inizio terzo millennio ha avuto la prima identificazione positiva di massa nella Zona Euro, ma che a distanza di pochi decenni ha reso accorte le nostre verdurine emotive di non essere la panacea che tutti si aspettavano: troppe le sue mancanze, troppe le sue assenze. E non può essere altro che cosí. Infatti, cosa determina le mancanze del Mercato, cosa determina le sue assenze? Il fatto che il Mercato globale fa “unilateralmente” la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale (politico, culturale ed economico)… esattamente come lo Stato nazionale».

 

 

Dannazione, Vermilingua! È proprio questa felice problematica strutturale che gli odiatissimi Agenti del Nemico vogliono sia modificata come priorità assoluta. Vogliono, ahinoi, un sistema sociale strutturalmente tridimensionale. Vogliono la deprecata Società calorica a 3 Dimensioni autonome in cui la sostanza tridimensionale sociale (Cultura piú Politica piú Economia) corrisponda alla forma strutturale parimenti tridimensionale (Scuola piú Stato piú Mercato). Un sistema sociale in cui le 3 dimensioni si sommano maleficamente l’una all’altra!

E non vogliono l’attuale libidinoso squilibrato sistema sociale a 1 Dimensione a predominio mercantile monodimensionale (Mercato meno Stato meno Scuola) predisposto da noi Bramosi pastori della Furbonia University: sistema sociale in cui 2 delle 3 dimensioni si sottraggono alla terza dominante.

SardinePensa, Vermilingua! Gli inopportuni Agenti del Nemico vogliono un sistema sociale in cui possa esi­stere la raccolta differenziata dei rifiuti sociali. Vogliono un buffo ed equilibrato sistema sociale in cui:

 

 

  1. tutta la Cultura sia gestita autonomamente all’interno della sola Scuola (senza intromissioni da parte degli organi di Stato e di Mercato);
  2. tutta la Politica sia gestita all’interno del solo Stato (senza intromissioni da parte degli organi di Scuola e di Mercato);
  3. tutta l’Economia sia gestita all’interno del solo Mercato (senza intromissioni da parte degli organi di Scuola e di Stato).

 

Sono disgustato, Vermilingua, al solo pensiero di queste pretese assurde che puntano a capovolgere i fondamentali concetti malsani che abbiamo imposto al loro pensiero sociale astratto distraendoli con le mille insolubili problematiche sostanziali quotidiane.

DabliuMeno male che noi, invece, puntiamo con la tigna che ci contraddistingue sulla non corrispondenza tra sostanza sociale a 3D e forma strutturale a 1D. In tal modo le Sardine emiliane e mondiali, che pacificamente o violentemente protestano in tutto quel bruscolino cosmico errante, pur se grigliate di fresco sono destinate a rimanere inscatolate nel contenitore unico per la raccolta indifferenziata del sociale: che in alcuni Paesi è lo Stato-nazionale, in altri il Mercato-globale, in altri ancora la Scuola-confessione religiosa.

Perciò sosteniamo con forza l’Alta politica astratta sostanziale contro il Populismo richiesta dalle grigliatissime Sardine, e mai la tridimensionalità sociale concreta: che è solo quella strutturale!

 

Il tuo inscatolatissimo       Giunior Dabliu