Nell’ora del crepuscolo
come scura sagoma
si leva
l’altissima robinia
che l’autunno ha spogliato:
ma intorno un’aura rosa
l’avvolge
dall’orizzonte lontano,
ancora luminoso e caldo
di grandi e rosee nubi.
.
Alda Gallerano
Precipiterò nel vuoto.
A spirale
cadendo
dentro di me
mi vedrò
innumerevoli volte
morirò.
Alla fine chi lo sa
se sarò
come foglia d’autunno
mi poserò
finalmente
un bimbo
troverò.
.
Stelvio
ANTENNE
Antenne affiancate a vecchi comignoli
portano il nuovo accanto all’antico.
Pagine di spartito con note figurate:
ideogrammi incisi in cielo
in un messaggio cosmico.
.
Lirica e dipinto di Liliana Macera
RADIOSA LA PAROLA
Radiosa la parola
in cui si estingue
il tempo della notte
levata in alto
come diapason
a risonare di
rimembranze antiche
anima del mondo
a se stessa ridonata
da una musica vivente
in orbite di cielo
verbo nascente
nel limpido germoglio
del piú profondo
Io
che assume su di sé
il dolore del mondo
per dissolvere la tenebra
ov’era imprigionata
un’umanità ormai consunta
in vacue voluttà
di brama
ed estingue
ogni vano sentire
in un brivido
che sale
al firmamento
libero d’ogni attesa
tersa d’azzurro
la Madre divina
conduce l’aurora
a vestirsi di sole
onda vivente
di luce
nel calmo sospiro
della pace.
.
Mario La Floresta
Lati oscuri
Il Male si adegua e usa, dopo tresche e inganni millenari, venali e carnali, strumenti digitali per averla finalmente vinta e dannare l’uomo in eterno. Ed ecco impossessarsi non piú dei dati bancari e anagrafici dei soggetti da inviare alla Gehenna, ma ne ruba la voce e le impronte digitali, ossia i dati che connotano l’identità fisio-animica delle creature umane. Una diabolica meta-pirateria è all’opera per assestare il colpo decisivo e ultimativo alla designata angelicità umana. Ma il Male, per sua dannazione, ignora il Bene che è nell’uomo: la capacità pensante.
Gli rubano la voce,
le impronte digitali,
questa la fake atroce
di occulti criminali.
I pirati informatici
non piú dal conto in banca
ma dai dati biometrici
predano a mano manca
l’eloquio e le fattezze,
per cui un nostro uguale
compie furti e sconcezze
da castigo penale.
Dopo l’identità,
la cyber civiltà
non sa piú che frodare
all’uomo e al suo operare.
Gli ha tolto la coscienza
e gli ha dato la scienza,
e al posto dei balocchi
il culto dei baiocchi.
Le sfugge del pensiero
umano il gran mistero,
che non potrà irretire,
ma soltanto servire.
.
Egidio Salimbeni