Il 25 gennaio, nel quarantesimo anno dalla dipartita di Massimo Scaligero dal piano fisico, si è tenuto a Veroli l’incontro di cui avevamo dato notizia nel numero precedente.
Nella mattinata, varcata la monumentale porta d’accesso alla città, ci siamo incontrati nella Piazza del Duomo, davanti al Municipio. Lí erano convenuti molti amici ed estimatori dell’opera del Maestro, e insieme, riprendendo le auto, ci siamo recati al suo luogo di nascita, che dista una decina di chilometri da Veroli, in località Foiano. Qui abbiamo trovato la complessa struttura di una clinica di riabilitazione per traumi fisici, chiamata “Città bianca”, mentre al tempo della nascita di Massimo l’edificio ospitava un Istituto religioso, tenuto da suore, per la riabilitazione di traumi interiori, ovvero per fanciulli e ragazzi con disagi psichici o familiari.
Il padre di Massimo, Giuseppe Sgabelloni, calabrese di Sant’Agata del Bianco, vi ricopriva il ruolo di custode e portiere, e aveva sempre a che fare con quei ragazzi difficili e sfortunati. La moglie, Maria Filippini, una giovane e delicata torinese, poco dopo il trasferimento a Veroli, nel 1906, diede alla luce un bimbo, che fu chiamato Antonio (poi pseudonimo Massimo Scaligero).
Delicata di costituzione, la madre morí quando il bambino era ancora piccolo, per cui fu affidato alle cure del fratello del padre, lo zio Pietro, e per questo venne portato a Roma. Ma nel suo cuore è sempre rimasto un grande amore per la sua città natale, Veroli, che piú tardi riprese con una certa regolarità a frequentare.
Nella zona di accesso alla “Città bianca” è stata posta dal Comune di Veroli una targa commemorativa con un bassorilievo che ritrae Massimo Scaligero e parole significative sulla sua opera.
Dopo la cerimonia nella località di Foiano, presso la targa, rientro a Veroli, dove i gruppi si sono separati per il pranzo, ritrovandosi poi, nel primo pomeriggio, per l’inizio del Convegno.
Nella “Galleria della Catena”, messa a disposizione dalla municipalità, si è aperto il Convegno alla presenza del Sindaco, Simone Cretaro, il quale è rimasto in sala fino al termine degli interventi. Questi si sono svolti, seguiti con grande attenzione e partecipazione dal pubblico, secondo la successione concordata e annunciata in precedenza.
Ha iniziato a parlare Fabrizio Fiorini, con una prolusione incentrata sul profondo legame animico di Massimo Scaligero con la sua città natale.
Dopo un interessante intervento del Sindaco, è seguito quello di Piero Cammerinesi, di Marina Sagramora, Francesco Corona, Piero Priorini, Antonio Chiappetta, Andrea Franco e Marco Morrone. I relatori hanno parlato del loro rapporto con Massimo Scaligero e con la Scienza dello Spirito.
Della commemorazione è rimasta preziosa traccia nell’audiovideo di cui al link:
www.facebook.com/NR.Ottaviano/videos/vb.1580808038823690/213178149726161/?type=2&theater
Al termine è stato proiettato il docufilm “Oltre” dedicato a Massimo Scaligero.