E vive il cielo in noi, militi erranti,
tumulto d’aria e nuvole, disteso
avvicendarsi d’astri, grande cielo
che, smarriti allo sguardo, contempliamo,
ignoto per lo piú nel suo mistero.
E scende in noi, perduti in voli obliqui,
suono da eteree dita suscitato,
da serafiche voci modulato
su registri spaziali. Vibra in noi
la musica solare che ricrea
il nostro canto, giorno dopo giorno,
il ritmo degli accordi, vita arcana,
nel tempo che si piega ai nostri sogni.
Cosí, colmi di cielo, sorvoliamo
il deserto di rovi, coi pensieri
trasumaniamo in esseri leggeri.
Fulvio Di Lieto