È l’egoismo che intralcia il lavoro di apertura, al Divino, del mondo della nostra volontà. Cosí Lucifero e Arimane creano il fattore morte nell’uomo deviandolo attraverso l’ego (pensiero astratto – desiderio).
L’evoluzione del capo è discendente, regressiva.
L’evoluzione del corpo è ascendente.
Mentre il Dio immanente fa ardere nel mistero del cuore il fuoco dell’amore infinito, la Divinità trascendente splende sul mio capo e irradia la sua serena potenza in tutto il mio essere.
Ne deriva il senso di un assistere senza paura, ossia in stato pressoché imperturbabile, a qualsiasi prodigiosa improvvisa irruzione della Forza a cui si apre totalmente l’adhar.
Tener presente l’identità di alcuni diversi atteggiamenti occulti:
a) Secondo mistica San Giovanni della Croce, l’anima si deve presentare al Divino immobile, senza volontà, con “attenzione amorosa” e poi senza neppure questa attenzione. Cosí De Molinos: “senza nulla fare, nulla pensare, immobile, il che in sostanza è b)
b) Distacco di Purūşa da Prakriti
c) Io Purūşa non sono autore dell’azione (v. Bhagavad-Gītā). Tutto ciò che in me si muove deve divenire movimento della Şakti Io come Io immortale non agisco, in quanto sono Şiva e Şakti e sono tutt’uno con l’essenza immobile della Forza che scende. Come Io contingente debbo mettermi da parte, cosí che esso sussista solo come avviatore silenzioso di questa rettificazione, distacco e apertura. Perciò non-volere, non-agire ecc., immobilità assoluta.
Cosí, quando giunge luce, o ananda, se sono io che voglio goderne, guasto tutto, ma se sono Purūşa che senza identificarsi a ciò che discende ne fruisce nella oggettività, allora l’atteggiamento è giusto.
d) Allorché come Io mi distacco e mi riconosco in Purūşa, Şakti non trovando impedimenti discende.
Nella lotta, affidarsi completamente alla Şakti, alla sua giustizia, alla sua potenza, alla sua infallibilità. Nulla sfugge alla sua intelligenza: sentirsi guidati dalla Divina Madre. Nulla si può temere quando si è nelle sue mani. Sentirsi guidati, animati, ispirati dalla Madre Divina, sentirsi mossi da Lei: rimettere a Lei ogni difficoltà: sottomettersi alla sua perfetta direzione: abbandonarsi coscientemente alla Sua Grazia: aprirsi alla Sua iniziativa sopra-individuale: sentirsi Sua creatura: sentirsi penetrati dalla Sua azione: abbandonare in Lei ogni propria iniziativa: sentire passare attraverso sé la Sua Forza.
Che io non sia preso nel vortice di Maya, nella corrente delle diverse cozzanti passioni: che io non sia contaminato da paure arimaniche. Che io sia immobile nella mia serenità trascendente, solo pervaso dalla forza a-umana della Divina Şakti, dall’Amore Divino assoluto nella sua purezza non contaminata di sentimento. Che io realizzi il modello dell’uomo solare, imperturbabile attraverso ogni vicenda, buono con i buoni come con i cattivi, non interessato, distaccato, non legato da vincoli vitali o sentimentali, libero da pregiudizi mentali, lucido, freddo, ricco di Amore Divino, ignorante il significato di morte, eroe tranquillo senza gesti, devoto al divino, umile e silenzioso, potente e internamente gioioso, rivolto al bene di tutti ma fisso soltanto nell’Amore trascendente.
O Şakti, fammi il dono della tua pace: fa’ che io senta la Tua unicità nel cosmo, nel mondo, nella società, nella vita. Fa’ che io senta soltanto Te reale e dominante, o Divina: tutto è dovuto a Te, tutto è mosso da Te. Calma il mio cuore, placa la mia mente: dammi la forza di sentire solo la Tua trascendenza, la Tua purità, la Tua vastità. Fa’ che io mi sciolga da ogni legame, mi liberi da ogni altro interesse, mi distacchi, mi deterga, mi calmi, mi concentri su Te. Fa’ che io ti realizzi come unica realtà, come unico valore: che io veda il tumulto e la passione del mondo come un giuoco di pallide ombre, come una parvenza a cui dare significato con la forza della Tua verità. Fa’ che io sia distaccato e tranquillo, come l’ “errante straniero che assiste”.
O Potenza Divina, dammi la Tua Pace pura: la Pace che distacca, placa e libera la vita, medica il cuore e lo ravviva. Attendo la Tua liberazione, o Divina. Dammi la stabilità nella Tua altezza serena. Difendimi dai morsi insidiosi dell’angoscia e dalla paura: lavami da queste impurità. Distàccami, èlevami, esàltami. Fammi vivere nella Tua continua certezza, nel piano a-umano della Tua trascendenza. Conducimi tranquillo ed equanime attraverso ogni passione, ogni lotta, ogni dolore. Dammi ad ogni istante la vittoria: sii sempre presente in me: luce nella mia mente: gioia nel mio cuore, beatitudine per tutto l’essere. Regna sovrana in tutta la mia vita e rinnovala secondo il Tuo Amore, la Tua Potenza, la Tua Giustizia.
O Divina Şakti, nell’azione e nella lotta, liberami dall’angoscia, elimina dalla mia anima la passione. Assistimi, guidami, sorreggi la mia attività. Assumi tu la guida della mia azione: conducimi secondo la Tua verità e la Tua giustizia. Proteggimi con il Tuo Amore e con la Tua Potenza: dirigimi attraverso le insidie e le avversità. Fa’ che io sia calmo, sereno, equanime, gioioso, potente: che io agisca assorto nella contemplazione della Tua vastità, libero da ogni molesto pensiero, da ogni incubo, purificato di ogni orgasmo, distaccato da ogni vicenda febbrile, intento nel Tuo Amore, tranquillo, immune da ogni male terreno, completamente liberato di ogni fardello.
Massimo Scaligero
M. Scaligero – A un discepolo – 28 febbraio -5 marzo 1937.