Nei flutti del mondo viventi,
nel tempestar degli eventi,
io salgo e discendo
tessendo tessendo tessendo.
Nascita e morte.
Infinita vicenda. Eterno mare.
Un alterno operare.
Un rutilo fuoco di Vita.
Io tesso al telaio ronzante
del Tempo la tunica viva di Dio.
J.W. Goethe, Faust I, Notte
.Come in ogni malattia anche in quella del materialismo, che viene vissuto come unica dimensione della realtà che ci circonda, dobbiamo distinguere l’eziologia, la sintomatologia fenomenologica e la patogenesi per poterne fare diagnosi e terapia al contempo.
Il materialismo ha preso progressivamente radici nell’arco di due secoli o poco piú sulla base di almeno sette caratteristiche: viene messo al bando lo Spirito dalla vita culturale e pubblica; il Sacro viene deriso; cresce l’intellettualismo sempre piú sganciato dalla realtà per approdare alla intelligenza artificiale; aumenta il disprezzo della Natura, antico retaggio dell’ascetismo di matrice cattolica, fino alle derive di disastri ecologici dettati spesso da mero profitto, con allontanamento dalla stessa e immersione piena nelle forze della Subnatura; progressivo allontanamento e disconoscimento delle forze cosmiche della Sovranatura e parallelo sviluppo della meccanizzazione-specializzazione in ogni campo-principe quello medico-visione atomistica per giungere alla robotizzazione di diverse funzioni espoliate dall’attività umana; viene negato il karma e di conseguenza l’ordine morale che lo sottintende in modo da sottrarsi, coscientemente o no, alle proprie responsabilità morali; infine viene ignorata, anzi impedita la vera conoscenza della materia (con lo Spirito in essa operante) e delle sue origini spirituali.
Con quali sintomi si presenta?
Innanzitutto con la paura, il terrore della morte e, nei fondali dell’inconscio, paura dello Spirito. Rudolf Steiner ci ricorda che ogni paura è una forma di odio represso. E tale odio viene fomentato sulla base di una concezione unilaterale della vita, come viene avanzata dal materialismo.
«Gli uomini dell’Occidente vivono come se non dovessero mai morire e muoiono come se non avessero mai vissuto» cosí si esprime il XIV Dalai Lama. E tocca nel segno.
Un segnale dal Cielo della marea montante di questa concezione del mondo ci viene dalle periodiche apparizioni della Cometa di Halley, con la funzione di impulsarne la diffusione. L’ultima volta è comparsa nel 1980.
Come procede la sua diffusione, il suo processo patogenetico?
Il materialismo sta assumendo la veste di religione globale con i suoi sacerdoti-scienziati: difatti la Scienza è ormai diventata l’unica depositaria del sapere, che detta i suoi dogmi, con la coorte dei politici e il megafono dei mass-media, web compreso. Il dogma imperante recita cosí: la Salute non è piú un bene individuale, ma è solo un bene collettivo, sociale. Ne scaturisce la necessaria coercizione vaccinale e la progressiva disumanizzazione che va a braccetto con le innovazioni tecnologiche.
Con il pan-demonio da Covid-19 stiamo sperimentando la robotizzazione delle relazioni umane: non piú abbracci né tanto meno quelli promossi da Amma (Mata Amritanandamayi, dispensatrice di abbracci), non piú strette di mano, solo distanze di sicurezza e, ciliegina sulla torta, copertura di naso e bocca per imbavagliare la protesta e soprattutto i sorrisi. L’obiettivo palese è quello di una massificazione resa omogenea dal pensiero unico per pilotarci verso l’ideologia del transumanesimo, con l’obiettivo premeditato di realizzare la fusione dell’uomo con la macchina (è ormai preistoria l’impianto dei primi pacemaker cardiaci nel 1958). La preparazione è stata fatta nei secoli precedenti con il triplice determinismo riduzionista identificato da Viktor Frankl, sopravvissuto ai campi di concentramento nazista: determinismo biologico-genetico, psicologico e sociologico che hanno creato le condizioni di un subumanesimo.
Sul piano pedagogico la tela si estende a un nuovo modulo didattico, favorito dalle strumentazioni elettroniche: fare scuola senza andare a scuola. E cosí fioccano videoconferenze, webinar in gergo anglosassone, compiti-lezioni per Skype o Zoom o assegnati per email. Il comune denominatore, insieme all’ambito lavorativo, è l’assenza del rapporto interumano, anzi la sua negazione. Lo smart-working dilaga.
Affiorano nuovi sintomi: senso di inutilità e d’impotenza, angoscia, isolamento e diffidenza accresciute con potenti effetti antisociali. E pensare che l’assenza di relazioni sociali impedisce lo sviluppo per i fanciulli di capacità cognitive superiori.
Ma chi c’è dietro la maschera della Scienza materialista odierna? Per essere aggiornati dovremmo specificare: chi c’è dietro la mascherina? L’Economia utilitaristica, liberista, consumista, il Dio denaro, Mammona. La sua domanda preferita è: «A che serve?». Perché se non ha utilità, va scartato. Dapprima, in campo medico, se si ammalano continuamente, vanno eliminate le tonsille e di seguito l’appendice, la cistifellea, la milza… il cervello!?! Ci penserà l’intelligenza artificiale, che lo sostituirà ancor meglio, tanto è frutto dell’intelligenza umana…
Rarefare la nebbia della morte alla luce della Vita
La visione deformata della morte espande le sue ripercussioni di pensiero anche in ambito cosmologico evolutivo. Prevale la dimensione delle forze distruttive, che tengono conto del disordine indotto dal moto dell’Entropia. Chi si limita al concetto di entropia è come se guardasse solo verso il faro del passato. Se rivolge lo sguardo al faro del futuro, intravede le forze costruttive ed è in grado di coniare un diverso concetto, come fa il misconosciuto scienziato italiano Luigi Fantappiè, che cita la Sintropia: «La legge delle cause meccaniche, questa è la legge della non-vita, è la legge della morte; la vera legge che domina la vita è la legge dei fini, e cioè la legge della collaborazione per fini sempre piú elevati, e questo anche per gli esseri inferiori. Per l’uomo è poi la legge dell’Amore».
Ripartiamo dal preconcetto diffuso della morte, per diradarne la nebbia pensante: cioè “fine della vita” per trasformarlo, con il semplice esempio evangelico del seme di senape, nel pensiero vivente della “radice della vita”. Connesso alla morte va diradato anche il concetto di malattia come “una forma di debolezza su cui si accanisce la sfortuna”. Tale preconcetto condiziona il modo di affrontare per il paziente la sfida a cambiare e a cogliere l’opportunità insita nella malattia stessa, finché, grazie allo sviluppo del pensare vivente, essa non venga trasformata come “la condizione della Salute per rinforzarla”, e lo si constata sul piano fisico-vitale dopo ogni convalescenza, sia con la formazione anticorpale sia con il ripristino delle forze vitali, in particolare nell’infanzia. Ma ancor di piú viene trasformato il concetto di malattia, ai fini di rinsaldare la volontà di guarire sia nel curante sia nel paziente, se viene percepita come “il primo passo della Guarigione”.
Il ruolo batterico-virale-fungino, un’autentica ossessione, è diventato il fattore primario di ogni patologia, un autentico capovolgimento rispetto ai reali fattori primari, laddove venga ignorata la componente spirituale della vita dell’uomo e della natura. È in realtà un fattore secondario. Che cosa nutre i bacilli (comprendente tutti e tre i componenti del microbiota)? Due elementi su tutto: 1) il pensiero materialista portato nel sonno (e nel Kamaloka per i trapassati che cosí continuano ad esercitare un’influenza), in cui la nostra organizzazione superiore dell’io e dell’astrale si agganciano al fisico; 2) la paura, scoria psichica dell’influsso arimanico.
La terapia consiste in un cambiare mente e nello sviluppare un amore attivo, ad esempio nei confronti della cura dei malati. Nella rinnovata conoscenza della Natura si sintetizzano entrambi. Attraverso il ruolo venefico dell’azione virale, ad esempio, può essere scoperto il suo ruolo benefico: per realizzare tale metanoia occorre passare dall’intellettualismo unilaterale della morta logica all’intelletto attivo che accoglie il pensiero vivente.
Viene cosí declinata in alcuni passaggi la Scienza del Graal, citata da Rudolf Steiner nel libro Scienza occulta. Tale Scienza dello Spirito dell’epoca attuale va ad impulsare la Medicina del Graal, a cui occorre dedicare ulteriore approfondimento, inaugurata da Massimo Scaligero nel testo Guarire con il pensiero.
La Scienza del Graal è fondata sulla visione triadica dell’Uomo. Tale base antropologica si espande in una rinnovata fisiologia, psicosofia e pneumatosofia.
«Se mi stacco dal Tempo
e mi immedesimo in Dio
Io stesso sono Eternità».
Angelo Silesio
«Se mi stacco dallo Spazio
e mi immedesimo in Dio
Io stesso sono Infinità».
Angelo Antonio Fierro