DELLA MEDICINA MATERIALISTICA UNIDIMENSIONALE
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«Errare è l’unico privilegio umano
su tutti gli altri organismi viventi.
A forza di errare si arriva alla verità!
Sono uomo appunto perché erro».
F. Dostoevskij, Delitto e castigo
L’espansione della visione materialista nella Medicina sta condizionando le scelte diagnostico-terapeutiche del terzo millennio. I prodromi risalgono agli studi anatomopatologici di Giovanni Battista Morgagni, scienziato italiano che dà risalto alla Scienza del cadavere, ignorando sempre piú il ruolo del vivente. Un secolo dopo prende piede lo studio delle alterazioni delle cellule, identificate come organismi elementari, e da metà del Novecento, a distanza di un altro secolo, esplode la conoscenza delle alterazioni del DNA e dei mitocondri, organelli inclusi nel citoplasma cellulare. Lungo questo percorso vengono cosí a delinearsi, in una progressione temporale stringente, le direzioni di ricerca e l’attuazione di protocolli clinici. Tale condotta presenta, dietro la patina della difesa della Salute e dell’efficienza pompata da evidenze scientiste, una serie di aberrazioni, filiazioni delle caratteristiche del materialismo unidimensionale.
1. Iniziamo con l’approfondire la prima aberrazione. Come prima caratteristica antisolare, il materialismo deve staccarsi dal Cosmo e rigettare fino a negare le sue Forze spirituali. La conseguente messa al bando dello Spirito viene tradotta ad esempio nell’enfatizzazione del ruolo presente-prossimo delle chat bot. Forse vi chiederete di che si tratta, come è capitato a me. Sono dei software progettati per simulare delle conversazioni virtuali con uomini in carne ed ossa: domande precostituite con risposte previste. Una premessa risiede nella negazione dell’empatia nell’ambito della comunicazione terapeuta-paziente: è una qualità dell’anima cosciente da sviluppare proprio nella nostra epoca. L’empatia orienta il pensare del cuore e armonizza l’agire del cuore; la sua conquista contribuirà a trasformare il cuore da muscolo involontario, nonostante sia dotato di fibre diverse, a muscolo volontario. Allora il cuore potrà svolgere in pieno il suo ruolo solare in armonia con l’impulso cristico. Non è a caso che la prima a sviluppare il concetto di empatia sia stata Edith Stein, filosofa ebrea convertita al cristianesimo, deportata e uccisa in un campo di concentramento.
2. La seconda aberrazione deriva dall’allontanamento dal Macrocosmo per catapultarsi, con lo sviluppo della meccanizzazione, nel Microcosmo atomico, nell’unità invisibile della materia, coerenza di negare l’invisibile e al contempo postularne l’esistenza nel caso dell’atomo. Attraverso questo filone di pensiero della fisica contemporanea, la Medicina si è tuffata nella robotizzazione da un lato e dall’altro verso l’iperspecializzazione. Non basta piú essere cardiologi specialisti, ma occorre qualificarsi anche come aritmologi, esperti nell’impiantistica dei pace-maker… rischiando di disperdere ancor piú nella coscienza non solo l’organo di riferimento, ma l’intero organismo.
La robotizzazione viene decantata in alcune operazioni di microchirurgia, ma la sua diffusione, grazie all’Intelligenza Artificiale «consentirà di sdrammatizzare gli scenari clinici, soprattutto in ambito chirurgico, nel quale i robot diventeranno presto intelligenti e piú autonomi dall’uomo», cosí profetizza e sentenzia insieme ad altre corbellerie Gilberto Corbellini, Direttore Scientifico del Festival della Scienza Medica di Bologna 2019.
Questo sviluppo tecnologico coinvolge il rapporto uomo-macchina: vengono mobilitati bioingegneri per la messa a punto di protesi bioniche e per l’impianto di microchip, destinati a svariati usi e con malcelati intenti di controllo degli umani.
La seconda aberrazione ha un carattere anti-lunare, agisce sulla spinta di forze antagoniste al regolare sviluppo in senso occulto dell’uomo a partire dalla sfera lunare. L’enfasi sul potere dell’intelligenza umana ha portato gli scienziati a sviluppare la testa, a mettere sul trono l’intellettualismo rispetto a tutte le altre facoltà umane.
3. L’iperintellettualismo in campo medico, come terza aberrazione, degrada verso un pensare astratto, morto, sempre piú staccato dagli impulsi vitali insiti nella Natura. Tale direzione anti-gioviana ha prodotto forsennate ricerche per “mettere in piedi” l’Intelligenza Artificiale, una intelligenza a base di algoritmi, impostata per dominare la complessità dei dati. Si accavallano protocolli e procedure cliniche in modo automatico, meccanico, con la svalorizzazione del capitale spirituale del singolo uomo.
Come afferma Mister Corbellini, «il cervello umano dispone di pochi gigabyte di memoria operativa». Come se l’unico criterio da prendere in considerazione sia quello quantitativo. La pertinace ignoranza del fattore qualitativo dello specifico umano rende palese l’intento transumanista di questa arrogante corrente di pensiero medico.
Alla fine del primo decennio del XXI secolo è stata accresciuta la potenzialità dell’Intelligenza Artificiale tramite il deep learning, l’apprendimento profondo, che processa un oceano di dati in un determinato settore e aiuta a predire con accuratezza i processi decisionali, accelerando il processo diagnostico e riducendo al minimo gli errori. Cosí verranno spiazzati i radiologi, gli oculisti e altre categorie professionali. L’ultima innovazione è un test implementato dall’I.A. che consente di fare diagnosi precocissima di 50 diversi tipi di cancro “per salvare molte vite umane”. Salvare da cosa? Dall’esperienza sacrosanta della malattia, dalla morte? I due Suggeritori vanno a braccetto in questa contingenza e se la sghignazzano sfregandosi i gomiti, senza darsi la mano.
4. La negazione dello Spirito come punto di partenza viene accentuata con la derisione del Sacro con la quarta aberrazione. Questa consiste in ambito medico in due esempi, diffusi già da qualche decennio:
a) la manipolazione genetica, dove, con operazioni di taglia e cuci, gli acidi nucleici vengono modificati con l’innesto di derivati da altri regni di natura, in un continuo mescolamento di carte in spregio della specie di origine e senza nessun riguardo etico al senso di un albero della Vita, che la saggia direzione spirituale del mondo ha creato e custodito per molti millenni;
b) l’inseminazione artificiale indiscriminata, come esemplifica la pratica dell’utero in affitto.
Traspare sullo sfondo la direzione anti-mercuriana. Un conto è l’autonomizzazione dai ritmi naturali, come è il caso dello sganciamento dei cicli mestruali dalla coincidenza con i ritmi lunari, un conto è l’allontanamento dalla Natura, fino al suo disprezzo.
5. Nasce cosí la quinta aberrazione a stampo anti-marziano. Si esprime nell’estensione indiscriminata della pratica vaccinale. La produzione odierna dei vaccini non ha niente a che fare con le pratiche dei secoli passati. La biotecnologia fornisce nuove opportunità e il materiale di partenza si avvale anche di cellule fetali abortive con l’aggiunta di metalli, conservanti e adiuvanti di cui non è comprovata l’assoluta innocuità… per un prodotto finale che dovrebbe tutelare la salute!?! Vietato ammalarsi e in futuro vietato morire se possibile, nel pieno disconoscimento del senso profondo di entrambe. La migliore prevenzione di una malattia è ammalarvisi rinforzando dapprima il terreno. Una capriola di pensiero!
Prima di completare il quadro delle restanti aberrazioni, va messo in evidenza il ruolo che negli ultimi due secoli ha esercitato la scoperta della sub-Natura con l’utilizzo dell’elettricità, del magnetismo, spesso coniugati insieme, e della forza nucleare, a cui sono corrisposte le prime osservazioni astronomiche di Urano, Nettuno e Plutone. La connessione tra il campo cosmico e quello terrestre è fondamentale per cogliere nell’insieme i fenomeni, come il recente pan-demonio con il Covid-19.
In tale occasione abbiamo registrato un allineamento insolito tra Giove, Saturno e Plutone. Con la triplice negazione dello Spirito-Cosmo, dell’Uomo e della Natura resta ancora da descrivere un’operazione di potatura dei legami fra queste tre Entità: la negazione del karma. Il karma custodisce l’effetto di ogni azione compiuta dagli uomini, intermediari fra Cosmo e Natura. I reni nel corpo umano detengono i segreti del karma e ne rimandano gli echi nelle iridi, i reni nell’uomo superiore frutto di metamorfosi dall’uomo inferiore della vita precedente.
6. Viene alla Luce cosí la sesta aberrazione, anti-venusiana. Le sue radici affondano nella concezione dell’origine animale dell’uomo, una “verità” scientifica intrisa di menzogna, che ignora la ricapitolazione evolutiva insita nell’embriogenesi umana e il senso della crocifissione dell’anima umana nell’Anima Mundi, di platonica memoria.
Il passaggio successivo è stato il convincimento espresso a chiare lettere da Jacques Monod: il mondo è nato per caso. Tutti gli evoluzionisti si sono cosí affannati a ricercare in ambito inorganico la molecola di partenza, scordando un piccolo particolare: la vita nasce dalla Vita.
Se poi la vita sulla Terra non val piú la pena di essere vissuta ecco affiorare la pratica indiscriminata dell’eutanasia. La vita morale umana viene avvelenata alle sorgenti nella dispersione del senso della Vita stessa.
7. La ciliegina sulla torta del materialismo medico unidimensionale sta nella settima aberrazione. Consiste in un aspetto paradossale per un materialista: l’ignoranza della materia, di che cosa è fatta, come è originata, secondo una seria e verace ricerca scientifica. Qui si toccano piani elevatissimi nella conoscenza, che toccano l’origine della Creazione della materia e dell’Universo. Il carattere anti-saturnino esprime di converso proprio la Genesi del primo stadio terrestre, rinvenibile con la terza coscienza sovrasensibile o coscienza intuitiva, al momento una delle piú elevate conseguibili dalla chiaroveggenza del nostro Tempo.
Gli esempi portati sono, di necessità, limitati e potremo ampliarli sulla base di ulteriori osservazioni, purché rimaniamo desti ai segni dei tempi e iniziamo a valorizzare le diverse concezioni del pensiero medico emarginate, misconosciute o ignorate.
L’inaridimento dell’anima, lo scetticismo dilagante del dubbio eretto a misura di pensiero nella tendenza iper-intellettualistica e nel miraggio del Paradiso Artificiale della Salute Immortale si avvalgono di un progressivo indebolimento delle forze di memoria. Ascoltiamo il monito di Rudolf Steiner con viva attenzione: «Chi accoglie in sé solo concetti di scienza materialistica si riempie di forme di pensiero che, a poco a poco, nelle incarnazioni successive oscureranno la coscienza» (conferenza del 7 febbraio 1913 – O.O. N° 144).
Rischiamo di fare il gioco dell’alleanza dei Padrini di Klingsor e Iblis, trasfigurazioni medievali dei due Ostacolatori operanti in campo medico, come illustrato dalle sette aberrazioni. Occorre riscoprire in noi l’anima ferita di Amfortas e la gioia intatta della conoscenza spirituale, dopo tanto errare, dell’anima cosciente parsifaliana, con l’innesto centrale della forza guaritrice del male di Gawain. La Medicina del Graal attinge da qui le sue sorgenti e ributta acqua viva attraverso il pensiero vivente.
Ci sono tutte le premesse per dar voce forte e chiara e lampante a una medicina solare, che raccolga intorno a sé le altre declinazioni planetarie nella prospettiva di un’autentica medicina scientifico-spirituale terrestre adeguata ai Tempi odierni.
Da dove partire, anzi in tempi post-Covid 19, da dove ricominciare daccapo?
Da un serio impegno, per sviluppare una medicina del Graal, una medicina all’insegna della Scienza dello Spirito, verso l’esercizio della concentrazione meditativa, verso il pensare vivente.
«Oggi il pensiero, ridestato alla propria Luce per via meditativa, o concentrazione pura, può giungere alla visione del Graal; ma la realizzazione del Graal esige la virtú spagirica del pensiero vivente».
Massimo Scaligero, Guarire con il pensiero.
Angelo Antonio Fierro