La luce predialettica del pensiero

Esercizi

La luce predialettica del pensiero

 

«La meditazione diviene per lui [per il discepolo] elevatrice, quando egli possegga realmente l’esercizio della Concentrazione».

 

Cosí si esprime Massimo Scaligero in Tecniche della Concentrazione interiore a proposito della meditazione.

 

Giovanni Colazza e Massimo Scaligero

Giovanni Colazza e Massimo Scaligero

Molte volte mi sono domandato come mai l’Antroposofia, in Italia, non abbia acquisito maggiore rilevanza. Con due “giganti” come Colazza e Scaligero essa poteva contare su straordinarie forze del pensiero.

 

Tutti i discepoli conoscono e praticano la Concentrazione. Ma quanti – anche fra i discepoli di Scaligero – praticano anche questi altri due esercizi? [Cap. “Forze latenti del pensiero”] «II. Meditazione. L’accordo del Pen­siero con la Volontà è la base dell’equilibriodella forza dell’anima. L’equilibrio e la forza dell’anima aprono il varco al suo potere sovrasensibile. È il potere in cui risorge come Vita il sentimento, il piú vasto e liberatore».

 

E questo: «III. Concentrazione contemplativa. Il discepolo contempla il concetto dell’oggetto, libero di elementi sensibili: lo ha dinanzi obiettivo, come un segno, con forma o senza forma, sintesi riconoscibile dei pensieri pensati. La sintesi deve essere viva, intimamente animata dal flusso univoco dei pensieri che l’hanno formata. L’attenzione deve essere sempre piú calma, non richiedente sforzo o volontà. La volontà piú profonda agisce, in quanto egli disinteressatamente contempla la sintesi, come qualcosa di obiettivo, indipendente da lui».

 

Tecniche della concentrazione interioreIl segno, sintesi riconoscibile dei pensieri pensati… È una esperienza interiore, incomunicabile a parole. Come descrivere i colori a un cieco nato. L’ultimo esercizio conduce «il discepolo alla percezione della Luce predialettica del Pensiero. Quando egli pensa l’oggetto sensibile secondo l’esercizio tipico di Concentrazione, in realtà si serve dell’ordinario pensiero riflesso, ossia della Luce del pensiero normalmente riflessa dall’organo cerebrale. Questo organo, essendo quasi sempre fisiologicamente poco rispondente alla propria funzione, agisce come uno specchio deformante. La Luce del pensiero è veridica e pura, ma viene sempre riflessa da un sistema cerebrale che la rende poco vera e impura: è l’origine del punto di vista soggettivo, che di continuo oppone individuo a individuo, e oltre il quale difficilmente si può andare, perché ciò implica la ricongiunzione della Luce riflessa con la Luce originaria, pre-cerebrale. L’eser­cizio tipico della Concentrazione dà modo al pensiero di realizzare la propria entità indipendente dallo schermo cerebrale: è in sostanza un atto della volontà sotto il segno dell’Io. Mediante tale atto, l’Io restaura temporaneamente il proprio ordine, regolarmente contraddetto dalla vita quotidiana: la quale stimola bensí le forze dell’Io, ma al tempo stesso le asservisce e le corrompe, dando luogo all’interno dissidio, origine di tutti i mali umani. Perciò l’esercizio tipico della Concentrazione, nella sua semplicità, può da solo condurre all’esperienza sovrasensibile e all’equilibrio interiore necessario allo svolgersi dell’esistenza secondo il suo Principio spirituale».

 

Non c’è da spiegare nulla, a parole. Queste ultime sono modellate sui pensieri riflessi. Sono semplice dialettica.

 

Cogliere questa Luce del pensiero che diventa Volontà. È il medesimo pensiero di Rudolf Steiner: «Questo pensare, giustamente chiamato puro, diventa al contempo pura volontà, volontà in tutto e per tutto. Se nell’anima si giunge a pensare liberandosi dalla percezione esteriore, allora il pensare si trasforma in volontà pura, perché a quel punto, è solo la volontà che sostiene il pensare. Con l’anima si aleggia in un puro svolgimento di pensieri, e questo scorrere di pensieri è allo stesso tempo uno scorrere di volontà.

 

Arte dell'educare arte del vivereA questo punto il pensare puro, o il tendere ad esso, inizia a non essere soltanto un esercizio di pensiero, ma anche un esercizio della volontà che va fino al nucleo profondo dell’uomo. Infatti, osservando l’uomo, è solo a quel punto che si può davvero affermare che il pensiero abituale sia un’attività svolta solo dalla testa. Ma adesso, nel pensare puro, si vive il pensare interiormente: non si pensa piú cosí in alto, ma si comincia a pensare con la regione del cuore. Si armonizza il pensare con il respiro, si attiva da soli ciò che una volta gli esercizi yoga facevano ad arte. Mentre il pensare diventa sempre piú un’attività volitiva, in un primo tempo si sprigiona dal petto e poi da tutto il corpo dell’uomo. È come se si estraesse il pensare perfino dall’ultima fibra degli alluci(Rudolf Steiner, Arte dell’educare, arte del vivere, Stoccarda 1922 – Titolo originale: Forze spirituali attive fra vecchia e nuova generazione. Corso pedagogico per i giovani, Stoccarda 1922 – O.O. N° 217 Disponibile sul sito “Libero Pensare” di Piero Cammerinesi al link:

https://liberopensare.com/wp-content/uploads/2019/09/RUDOLF-STEINER-ARTE-DELL-EDUCARE.pdf).

 

L’esercizio di Concentrazione dato da Rudolf Steiner nei cinque esercizi mira al controllo del pensiero. L’esercizio di Concentrazione sviluppato da Scaligero va piú avanti, sulla stessa linea indicata dal Dottore nel suo libro La scienza occulta nelle sue linee generali (O.O. N° 13).

 

La scienza occulta «La via che conduce al pensiero libero dai sensi, per mezzo delle comunicazioni della Scienza dello Spirito, è del tutto sicura. Ve ne è un’altra anche piú sicura, e specialmente piú esatta, sebbene sia per molti uomini piú difficile. Essa è descritta nei miei libri Linee fondamentali di una gnoseologia della concezione goethiana del mondo (O.O. N° 2) e La filosofia della libertà (O.O. N° 4). Questi libri espongono i risultati cui il pensiero umano può arrivare quando, invece di abbandonarsi alle impressioni del mondo esterno fisico-sensibile, si concentra soltanto in se stesso. Solo il pensiero puro, come entità di per sé vivente, e non il pensiero rivolto solo ai ricordi di oggetti sensibili, esplica allora la sua attività nell’uomo. …Chi si sente capace di attraversare questo gradino intermedio, segue una via sicura, e può acquistarsi in tal modo un sentimento, riguardo al mondo superiore, che gli arrecherà i piú bei frutti per l’intero avvenire» (R. Steiner, La scienza occulta nelle sue linee generali – Vedi pag. 227 del pdf in rete https://media.liberaconoscenza.net/ebook/rudolf%20steiner%20-%20o.o.%2013%20la%20scienza%20occulta%20reimpaginata.pdf).

 

Linee fondamentali di una concezione goethiana del mondoSteiner F.d.L.Una via Eroica, che discende direttamente dalla fantasia creatrice; piú difficile, ma anche piú sicura, difficile persino da spiegare e impossibile senza la Concentrazione. Sí, perché se non si giunge al “pensiero libero dai sensi” non si acquisirà la centralità dell’Io, non si diventerà veramente responsabili della propria coscienza, ma si finirà per ripetere le “lezioni” faticosamente studiate. E basta. Si ridurrà l’Antroposofia a dialettica o, al massimo, ad una specie di pappa New Age, con piena soddisfazione degli Ostacolatori.

 

Le meditazioni – senza il controllo dell’Io – potrebbero ridursi a “sensazioni” dell’anima legata al fisico.

 

Corpo etericoInvece si tratta di stare di fronte, di percepire il corpo eterico, il corpo di Vita, eventualità possibile con l’esercizio della Concentrazione: «Egli percepisce tale elemento vivente, in quanto supera il limite dialettico o riflesso del pensiero: può riconoscere tale elemento vivente, identico al Sovrasensibile che si manifesta nel mondo organico come Vita». È sempre Scaligero, in Tecniche della Concentrazione interiore.

 

Via Verità VitaRitrovare dunque nella Concentrazione il nucleo centrale della Luce: «L’esercizio tipico della Concentrazione dà modo al pensiero di realizzare la propria entità indipendente dallo schermo cerebrale: è in sostanza un atto della volontà sotto il segno dell’Io. …Nel pensiero riflesso, o dialettico, l’uomo di continuo taglia fuori di sé le pure forze di Luce del pensiero, che ogni volta affiorano nella formulazione originaria del concetto. Sollevare la coscien­za al livello del proprio principio di Luce, è il compito della Concentrazione e della Meditazione» (ibidem).

 

In questo modo è possibile, credo, entrare in contatto con lo Spirituale e, forse, trovare la Via, la Verità, la Vita.

 

Trovare il Christo nell’Io.

 

Quanti – discepoli passati e futuri – vorranno assumersene la responsabilità?

 

 

Antonio Chiappetta