Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.
Andrea di Furia
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Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf
Carissima Vermilingua,
qui tra gli ex- colleghi del master in damnatio administration è tutto un plauso per la tua campagna planetaria H24 sulla pseudo-epidemia che stiamo pilotando su quel cerúleo bruscolino cosmico come infernale cavallo di Troia per tutta un’altra serie di sorpresine maligne.
Tutti si sono dichiarati soddisfatti di come l’intento complessivo della nostra Universitaria Satanica Alleanza venga giornalmente coperto da un’informazione tendenziosa e asfissiante, intercalata da una zuccherosa e stucchevole retorica fatta di “assieme si vince”, “non lasceremo solo nessuno”, “adesso c’è la ripresa”.
Sí, la “ripresa per i fondelli” della Comunità dei Cittadini è garantita dal “fuoco amico governativo”, tiè! Di ciò, come sempre, se ne sono accorti in pochissimi. Ma quei pochissimi mi fanno ugualmente girare vorticosamente le corna: da Londra a New York la politica è sotto indagine. In Francia ottanta denunce accusano il Governo per aver mandato medici e infermieri a combattere il Covid-19 disarmati.
Dannazione, Vermilingua! Non è preoccupante che la procura di Parigi, dopo averne ricevuto una quarantina da privati e associazioni, ha deciso di non archiviarle? Aprendo un’inchiesta preliminare per “omicidio involontario”, “messa in pericolo della vita altrui”, “astensione volontaria dal combattere una sciagura”, “mancata assistenza di persona in pericolo”?
Mi chiedi poi: «Quanti si rendono conto che sotto le zampe del Covid-19 c’è di piú?». Quasi nessuno. Ma ciò avviene anche per tutta una serie di ragioni che avresti conosciuto al master… se non avessi preferito produrre i tuoi arítmici tour nelle Malebolge, con Ruttartiglio come primo tamburo. Ragioni che sono state l’anteprima di un destrutturante e violentissimo rissa-party nella palestra di Ringhiotenebroso in onore del nostro indigesto Strozzapreti, dopo il suo disgustoso successo a MonsterChef.
Farfarello: «Strategicamente il fuoco amico è la mossa di apertura di tutti i tradimenti. C’è chi ha accoltellato alle spalle un parente o un mèntore; chi ha aperto le porte di una fortezza altrimenti inespugnabile; chi ha votato, come franco tiratore, in maniera contraria a quanto spergiurato e cosí via. La vittima singola o collettiva è cosí incredula su quanto è successo che quasi se ne vergogna, si colpevolizza, non reagisce nei tempi utili e di solito cade come la mela che abbiamo tirato in testa a Newton per fargli smettere di giocare con l’Alchimia. Di norma è uno scacco matto garantito».
Sbranatutto: «Da cittadino, infatti, uno non si aspetta di dover lottare contro il proprio Stato per ottenere verità e giustizia: non ritiene possibile essere violentato da chi dovrebbe istituzionalmente proteggerlo. E la cosa ci entusiasma assai».
Giunior Dabliu: «L’ho evidenziato nella mia antítesi di laurea al master: Fr-égali-té. In un sistema che pratica la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale è evidente che quando il cassonetto unico è lo Stato il vorticoso mix di rifiuti culturali (razzismo), giuridici (burocrazia), economici (denaro immortale) trasforma l’ideale Guida del Nemico (Eguaglianza) nell’ideale Giuda (Sudditanza) della nostra satanica Università del malaffare.
Le nostre caramellate caviucce si credono Cittadini tenuti in palmo di mano per il possesso di diritti democratici, in realtà sono Sudditi schiacciati dalla pesante coercizione di tirannici doveri imposti dalla zampa di qualche nostro zelante Bramoso pastore».
Ruttartiglio: «Certo, Giunior Dabliu. Non essendo membri della Furbonia University – dove siamo abituati fin dall’asilo nido infernale a non fidarci di nessuno, nemmeno del compagno di banco astrale – questo esito esiziale, per loro impensabile, è prevedibilissimo. In piú si fidano ciecamente dell’Autorità culturale, politica ed economica, che nella vicenda carognavirus vede il promettente accoppiamento di quella governativa con quella scientifica. Si aspettano un trattamento da cittadini, mentre sono in realtà bistrattati, rispettivamente, come sudditi dal Governo e come cavie dalla Tecno-scienza disumanizzante che mi appassiona».
Ringhiotenebroso: «Penso che a monte ci siano anche altre ragioni. Il mio idolo al master, Frantumasquame, ci spiegava che sono abituati dalla loro preistoria a ricevere passivamente le indicazioni su cosa fare dai Malèfici custodi della Fanatic University. E dopo l’inconsulto avvento del Nemico sul paludoso fronte terrestre che ultimamente li ha resi ancor piú autocoscienti e li ha estratti dalle Comunità legate all’etnos razziale e al demos politico… sono ancora incerti su cosa fare. Penso pure che il problema principale sia non aver compreso ancora come servirsi del loro pensiero concettuale astratto».
Maledizione, Vermilingua! Quel palestratissimo Ringhio sembra sempre il piú lento a entrare nel dialogo, ma quando quel bradipo comincia, lascia sempre il segno. È proprio il loro arrestarsi a un pensiero scientifico riflesso il loro attuale massimo problema interiore, mentre dal punto di vista del sistema in cui vivono è la raccolta indifferenziata dei rifiuti sociali tridimensionali in un unico cassonetto dimensionale: che per molti Popoli è lo Stato, per altri il Mercato, per altri ancora la loro Chiesa. Ora però continuo il copincolla dal mio immarcescibile moleskine astrale.
Giunior Dabliu: «Esattamente. Il pensiero scientifico dei nostri antipastini animici è ancora giovane, e abbiamo avuto buon gioco a occultarne lo scopo. Per le Gerarchie del Nemico doveva inizialmente staccarli dal cordone ombelicale del mondo animico-spirituale, e indirizzarli verso la Natura esterna. Per le loro intollerabili mire, una volta autonomi e autocoscienti, quel pensiero concettuale astratto sarebbe dovuto diventare il ponte che li avrebbe introdotti non piú soltanto alla “rappresentazione” del loro mondo interiore animico-spirituale bensí anche alla “percezione dello stesso”. Passare dalla rappresentazione alla percezione voleva anche dire essere introdotti, senza perdere la propria autocoscienza, ai livelli immaginativo, ispirativo e intuitivo sovrastanti l’attuale livello di coscienza oggettiva diurna».
Farfarello: «Livelli autocoscienti del pensare che la Fanatic University avversa in modo assoluto. Fino ad ora ha condotto le danze della loro evoluzione, visto che la coscienza dell’Io andava soppressa nell’ascesa ai mondi spirituali. Il dogma per i Malèfici custodi della Fanatic University è che “il mentale umano dev’essere evitato, non trasformato!”».
Ruttartiglio: «Livelli del pensiero umano che noi della Furbonia non vogliamo raggiungano né coscienti, né incoscienti! Per questo puntiamo tanto sul pensiero scientifico concettuale astratto, ossia privo di immagini, con cui oggi tutti loro pensano durante la veglia. Quel pensiero scientifico che ci permette di indirizzarli con mano lieve, senza che se ne accorgano, solo verso la Natura esteriore e gli slogan culturali, politici ed economici… vuoti di pensiero. Ormai non riescono che a vedere quella e ascoltare quelli, anche quando il loro ipotizzare scientifico ne è uscito con l’illusione atomica materialistica o con l’allucinazione della possibilità di sviluppare una Democrazia… nel cassonetto per l’indifferenziata sociale Stato! Solo cosí potevamo cuocerli a fuoco lento sul sentiero distruttivo dello sviluppo sfrenato di una bio-nano-geno-cyber-laser-andro-giga-meccatronico-tecnologia ‘altamente disumanizzante’ promossa dal fuoco amico governativo».
Sbranatutto: «In Fr-égali-té, Giunior Dabliu, mi sembra che tu abbia fatto alcuni accenni all’evoluzione del loro pensiero abituale, dalla preistoria dopo il diluvio universale atlantico che ha visto il nostro Draghignazzo quale driver degli tsunami. Se non rammento male hai parlato dell’evoluzione dal pensiero religioso al pensiero artistico e a quello attuale scientifico, sottolineandone da una parte l’aspetto principale per la creatura umana – che cosí gradualmente si distacca dal Creatore al fine di acquisite coscienza di sé, proprio grazie al progressivo sempre piú forte contrapporsi nei millenni tra Io e Dio, Spirito e natura ecc. – dall’altra di come questo tipo di pensiero fosse piú che adatto a cogliere l’elemento “morto”, e sempre meno quello “vivente” della Natura».
Giunior Dabliu: «Sí. Ad esempio tutto il pensiero sul genoma umano si rivolge al suo aspetto “meccanico”, morto. Tanto che quando i laboratori biomolecolari pasticciano con le sequenze di virus e bacilli a fini militari e/o commerciali, com’è stato il caso con il carognavirus-19, non fanno altro che un taglia e incolla di sequenze, al massimo viste come i pacchetti informatici di software per computer. Non creano nuova vita, ma usano l’esistente cosí come i contadini innestano le piante da frutto».
Sbranatutto: «Che cosa hai tratto, in merito, dall’ultimo tuo tour abusivo da Inviato speciale?».
Giunior Dabliu: «Prendiamo l’attuale stress-test sociale cui i nostri spaghettini cacio e pepe emotivi sono violentemente sottoposti, senza che apertamente siano loro dichiarati gli scopi reali sottostanti. Se fossero capaci di un pensiero religioso autocosciente, dietro il fuoco amico governativo individuerebbero gli intenti di Sottomissione culturale ispirati da quell’emergente corrente infernale cui accennava nonno Berlicche: la Destroyer University. Se invece fossero capaci di un pensiero artistico autocosciente, dietro il fuoco amico governativo vedrebbero sintetizzati in un’immagine-sintesi gli obiettivi politici ed economici, di Sudditanza e Schiavitú, dei rispettivi gruppi dimensionali dominanti sponsorizzati dalla Fanatic e dalla Furbonia. E se, in forma autocosciente, oltre a queste due tipologie di pensiero possedessero anche il pensiero scientifico capace di “percepire la realtà” (non solo di rappresentarsela), si renderebbero conto – lo dico solo per Ringhio, che altrimenti perderebbe il seguito dei nostri dialoghi – che la prima cosa da fare contro le nostre Università infernali sarebbe instaurare un sistema sociale tridimensionale: la Società calorica dei tempi nuovi, in cui si pratica solo la raccolta differenziata del sociale tridimensionale: in tre cassonetti specifici dedicati e non piú in uno solo».
Ruttartiglio: «Fortunatamente hanno perso i primi due tipi di pensiero e non li hanno ancora riconquistati in forma cosciente. E proprio perché i nostri arrosticini animici pensano solo in astratti concetti scientifici tutto ciò viene loro occultato dall’atavica abitudine inconscia per il culto dell’Autorità, rafforzata grazie al terrorizzante condizionamento tendenzioso dell’eccellente comunicazione H24 sulla letalità del carognavirus. Campagna e stress test sociale concertati già anni prima da chi tra loro è sul libro paga animico della Destroyer University: fin dal settembre 2014, tempo terrestre. Quando l’Italia è stata nominata “capofila delle strategie e campagne vaccinali nel mondo”, nell’ambito della Global Health Security Agenda, da Barack Obama nell’alto nei cieli… di Ràntolobiforcuto».
Sbranatutto: «Per cui se il Governo dice loro che fa di tutto per difendere la salute pubblica, mentre subdolamente li ammala con l’obbligo di guanti e mascherine, quei boccaloni disarmanti ci credono. Si sta avverando quello che profeticamente nonno Berlicche diceva alla nostra covata, già durante l’asilo nido infernale, intorno al successo di questa operazione tendente ad allargare la platea degli Italiani di Pavlov. Non per nulla il paludoso fronte terrestre mi sembra Tontolandia, e quasi mi dispiace approfittarne cosí smaccatamente attraverso le golose campagne mediatiche di Vermilingua».
Ecco, Vermilingua, quando sento questi commenti mi girano vorticosamente le corna. Non voglio certo sminuire il tuo contributo, ma bacchettare la restante osservazione compiaciuta di Sbranatutto. Mi sembra addirittura che mini alle fondamenta le nostre convinzioni piú profonde riguardanti la relazione corretta con le nostre albicocchine emotive.
Un po’ come addormentarsi sugli allori credendo con ciò di aver già nel sacco il velociraptor astrale. Non avrei nulla da eccepire se non ci fosse già stata quella disastrosa fuga di notizie che, nell’assoluta disattenzione della nostra Infernale Intelligence, ha fatto pubblicare nel 1942 le Lettere di Berlicche di Carl S. Lewis. Ora infatti su infernet circola un dialogo che si ammanta di quelle atmosfere care a Lewis, pur senza essere preso da quella pubblicazione. Forse è una fake news che fa circolare la tua Tribú del malaffare mediatico? magari per prendere in castagna qualche dietrologo complottista? Osservo però che, se spesso ci avvantaggia il fatto che la Menzogna si vesta da Verità, non è detto che spacciare il contrario porti gli stessi benefici. Il rischio di questo inopportuno dialogo è che rivela alcune cose essenziali se riferite (vedi parentesi quadra mia) alla strategia di comunicazione H24 sul carognavirus.
Pseudo-Lewis:
E come sei riuscito a portare a quell’epoca [del Covid-19] cosí tante anime all’inferno?
«Con la paura».
Ah Sí! Una strategia eccellente, vecchia ma sempre attuale. Ma di cosa avevano paura? Di essere torturati? Della guerra? Di morire di fame?
«No. Paura di ammalarsi!».
Ma allora in quell’epoca non c’era nessuno che si ammalava?
«Sí, si ammalavano».
Non c’era nessuno che moriva?
«Sí. Morivano».
Ma allora non c’erano cure per le malattie?
«Sí. C’erano».
Allora non capisco!
«Siccome nessuno di loro credeva, e non gli era stato insegnato nulla sulla vita eterna e sulla morte eterna, pensavano di avere solo una vita; e si attaccavano ad essa con tutte le loro forze anche a costo di perdere tutti gli affetti piú cari (non si abbracciavano, non si salutavano, non ebbero un contatto umano per giorni e giorni); il loro denaro (persero il lavoro, terminarono i loro risparmi, ma si sentivano fortunati nonostante gli fosse impedito di guadagnarsi il pane); la loro intelligenza (un giorno la stampa diceva una cosa e il giorno seguente la contraddiceva e ciò nonostante credevano a tutto!); la loro libertà? (non uscivano di casa, non camminavano, non visitavano i parenti… era un campo di concentramento con prigionieri volontari!!! Ah Ah Ah!). Accettarono tutto pur di prolungare anche solo di un giorno le loro miserabili vite. Non avevano la benché minima idea che Lui, solo Lui [= il Nemico] è Colui che dà la vita e la termina. Successe cosí, e fu facile come non lo è mai stato».
Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Queste cose non si devono mai trattare con leggerezza, neppure per fare uno scherzo maligno. In certe occasioni hanno un effetto risvegliante terribile, mentre dobbiamo far sí che il nostro ammazzacaffè animico rimanga il bell’addormentato nel sottobosco della soccorrevole “salute pubblica” dei Governi sponsorizzati dai colleghi-avversari della Fanatic, e anche nel sottobosco del “miracoloso vaccino” sponsorizzato dai financial pitbull della Furbonia.
Ahimè, mi sto lamentando della fuga di notizie a proposito delle lettere di nonno Berlicche… e ancora non riesco a capire come siano state pubblicate in Mail da Furbonia alcune mail top secret che ho inviato all’innominabile zio Malacoda. Per non parlare di alcune mail riservatissime che ho inviato a te, e che risultano pubblicate in Daily Horror e Inviato speciale. Se trovo quell’hacker infernale…
Fortunatamente, quello non è un Popolo di lettori. E farò i miei accertamenti nel prossimo tour abusivo sul paludoso fronte terrestre. Sarebbe una vera disgrazia se quelle mail venissero lette da chi studia nelle loro Scuole superiori, nelle Università e nei Master! Rischierebbero di capire che l’unica alternativa percorribile per contrastare le molteplici mire delle nostre tre Università infernali non sono le loro molteplici controiniziative capaci solo di mettere pezze peggiori del buco che dovrebbero tappare, quanto piuttosto la realizzazione di un unico semplicissimo presupposto strutturale: cambiare il nostro sistema antisociale attuale.
Dal presente sistema (squilibrato e malsano) in cui una sola delle tre dimensioni sociali prevale sulle altre due, mentre tutte e tre competono con libidinosa ferocia per il predominio… devono passare a un sistema sociale tridimensionale (equilibrato e sano) in cui le tre dimensioni si relazionano mollicce e inconsistenti – cosa che mi dà costantemente il voltastomaco – in modo armonico e sinergico.
Dunque non tiriamo i remi in barca, altri piú pesanti successi ci attendono! Calchiamo ben bene sul loro ingenuo e volenteroso collo il nodo scorsoio dell’oppressione e della crudeltà mentale con le prossime “salvifiche” misure governative quando invece della ripresa economica ci sarà la ripresa autunnale del carognavirus.
E ti suggerirei questo venèfico slogan, Vermilingua: «Il virus tornerà in autunno, ma (slap, slap) lo sapremo curare!».
Il tuo soccorrevolissimo
Giunior Dabliu