La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaMi rivolgo a voi, ancora una volta, per chiedere un supporto alla comprensione della figura, per me ancora misteriosa, di Lazzaro-Giovanni. Ve lo chiedo perché nei giorni dedicati alla Pasqua ho letto l’interessante libro di Judith von Halle: E se Lui non fosse risorto… nel quale si fa cenno alla figura di Lazzaro, inizialmente come al giovane ricco dei Vangeli (Mt, 19:16-22) e poi come al primo risvegliato, colui che porta in sé, oltre al corpo fisico, anche il corpo di resurrezione, il Fantòma rigenerato dall’azione del Cristo. Nelle stesse pagine si sottolinea come, nel corso di questo processo iniziatico, la linea cainita (rappresentata da Lazzaro quale reincarnazione di Hiram, grande architetto del tempio di Salomone) si sia ricongiunta con la linea abelita rappresentata dell’entità del Battista, che in quel momento si trovava nel Mondo spirituale. Da qui l’identità Lazzaro-Giovanni. La mia confusione nasce da quanto si legge piú avanti, dove la von Halle menziona Giovanni, l’apostolo “prediletto”, come colui che ricevette nella sua Resurrezione i suoi arti spirituali superiori direttamente da Elia-Battista. La domanda è: Lazzaro-Giovanni (cioè il giovane ricco + l’entità del Battista) e Giovanni evangelista sono quindi la stessa persona? Vi ringrazio anticipatamente per una vostra eventuale risposta e vi rinnovo i complimenti per la vostra rivista che leggo sempre con interesse.

 

Ambrogio

 

 

In effetti, il tema proposto è di difficile comprensione, data la complessità delle incorporazioni, oltre che delle reincarnazioni, di personaggi tanto importanti nel karma stesso del Cristo e di quanti hanno vissuto accanto a Lui nei tre anni della sua venuta sulla terra. Dopo l’episodio del “giovane ricco” cui accenna il Vangelo, molte interpretazioni affermano che egli si sia allontanato e abbia rinunciato a seguire il Cristo, perché attaccato ai propri beni. In realtà Rudolf Steiner ci dice che è avvenuto proprio il contrario. Lazzaro infatti permise al Cristo e ai suoi discepoli di avere una certa libertà d’azione, dal punto di vista economico, nei loro continui spostamenti, perché mise a disposizione degli Apostoli il proprio patrimonio: i “fondi” amministrati da Giuda. L’Iniziazione di Lazzaro – la prima secondo una modalità nuova – avvenne con una effettiva morte, e non sonno, di tre giorni, e una vera e propria resurrezione, per far comprendere la potenza del Logos “per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato”, come dice il Vangelo di Giovanni. Durante il distacco dello Spirito e dell’anima di Lazzaro dal suo corpo fisico-eterico, avvenne l’incontro con Giovanni Battista-Elia, il quale operò una incorporazione in Lazzaro, che per questo, al suo risveglio, fu chiamato Giovanni. Le due entità di Hiram-Lazzaro e di Elia-Giovanni Battista divennero tutt’uno quindi nel discepolo “che il Cristo amava”. Da allora questa entità si è reincarnata in ogni epoca per aiutare l’umanità, come Maestro spirituale della linea giovannita, contemporaneamente alla parallela linea pietrina, che doveva invece “pascere gli agnelli”. Possiamo riconoscerlo in alcuni grandi Maestri che nei secoli si sono succeduti, e naturalmente ancor piú dobbiamo ravvisarlo nel secolo passato. Egli si riconosce dal fatto che nei tempi in cui è presente sulla terra esprime quanto di piú avanzato per il suo periodo esiste in ogni campo dello scibile umano, sia in quello artistico che in quello scientifico. In ogni caso, quando abbiamo dubbi riguardo a questi temi di non facile comprensione, dobbiamo cercare di non intellettualizzare il tentativo di spiegazione, ma far agire su di noi le parole del Maestro dei Nuovi Tempi, cosí come quelle del Vangelo, finché con il lavoro interiore si chiariranno in noi in maniera vivente.

 




 

letterinaHo visto di recente un filmato in cui è mostrato come il colosso mondiale Amazon di vendite on line utilizzi i robot invece che vere persone per il magazzinaggio e la distribuzione delle merci (https://www.youtube.com/watch?v=JXkMevbjga4). La stessa cosa fa il corrispon­dente colosso Alibaba (https://www.youtube.com/watch?v=FBl4Y55V2Z4). Da parte mia, lo trovo assolutamente immorale. Sicuramente tutto è fatto per non pagare stipendi e non far vivere famiglie che potrebbero trarre sostentamento da quel lavoro. Vorrei sapere cosa dobbiamo pen­sarne dal punto di vista antroposofico.

 

Filippo M.

 

 

La risposta sembrerebbe scontata. Sia l’americana Amazon che la cinese Alibaba dovrebbero utilizzare migliaia di lavoratori e far vivere le rispettive famiglie con i frutti di quel lavoro. In realtà la cosa, dal punto di vista della Tripartizione, non è affatto cosí. Non possiamo dire che le mega-ditte di distribuzione siano delle benemerite, ma lo scopo effettivo dei robot e di tutti gli ausili inventati dall’ingegnosità dell’uomo – come le gru per sollevare i pesi, i trapani per forare, le macchine per i trasporti, le lavatrici domestiche, e potremmo a lungo continuare nell’elencazione – dovrebbero servire per spingere l’uomo a dedicare la propria creatività e volontà operativa verso fini piú elevati. Se la Tripartizione riuscisse finalmente ad entrare nella mentalità degli amministratori della cosa pubblica di ogni nazione, il denaro non verrebbe dal lavoro – questo è un principio-base della Tripartizione! – ma dall’organizzazione economica dello Stato, il cui compito sarebbe di fornire ad ogni persona il giusto apporto economico per una vita decorosa, indipendentemente dal lavoro svolto. E chi subito pensa che le persone non farebbero piú nulla, sarebbe in errore. L’uomo ha una necessità interiore, per “realizzarsi”, come si dice, di svolgere un lavoro, possibilmente secondo le proprie inclinazioni, i propri “talenti”, come vengono chiamati nel Vangelo. Oggi invece si intraprende una carriera solo raramente per passione, piuttosto invece calcolando quanto introito permetterà. È vero che la Tripartizione riguarda un periodo ancora di là da venire, assai lontano, a quanto appare, da quello attuale, ma forse proprio queste realizzazioni tecniche tanto avanzate faranno giungere a un inevitabile nuovo modo di concepire il lavoro. Sarà necessario un diverso sistema ridistributivo delle ricchezze di ogni Paese, rendendo inattuabile l’accumulo dei beni, con l’emissione da parte dello Stato di denaro a scadenza, e attraverso altri sistemi suggeriti da Rudolf Steiner, che dovremo riuscire a rendere applicabili mediante profondi cambiamenti del nostro sistema sociale. Pure se quanto detto sembra oggi fortemente utopistico e inattuabile, sappiamo che il futuro dovrà volgere verso soluzioni che realizzino quello che i Rosacroce prefigurarono in un tempo assai lontano, con il motto che secoli dopo fu adottato dai rivoluzionari francesi: “Libertà, Uguaglianza, Fraternità”. Realizzazioni indispensabili per una reale crescita interiore dell’umanità. Scrive Massimo Scaligero nel suo breve ma esauriente e prezioso libretto La Via dei Nuovi Tempi: «Con la Tripartizione non v’è da temere il futuro, l’aumento della popolazione sulla Terra, l’inquinamento, l’esau­rimento delle risorse naturali ecc. V’è da temere soltanto l’ignoranza umana, che è tra l’altro ignoranza della struttura tripartita dell’uomo e della società. Le risorse della Terra sono inesauribili, ma occorre all’uomo una reale conoscenza di sé e dell’àmbito della sua esistenza, per identificarle e giovarsene. Questa conoscenza non può essere materialistica. La salvezza del­l’uomo è superamento del materialismo. La Tripartizione comprende anche le istanze interiori del materialismo, ma le integra con l’assunto realistico dell’Io spirituale dell’uomo…».