Pubblichiamo qui di seguito alcune notazioni relative alla conferenza tenuta da Rudolf Steiner a Berlino il 3 aprile 1905 per i soci della Società Antroposofica, facente parte del ciclo “Coscienza – Vita – Forma”, O.O. N° 89, da noi pubblicata nel numero precedente.
Si tratta di note che aiutano alla comprensione di una parte dell’insegnamento della Scienza dello Spirito orientata antroposoficamente in genere poco conosciuta e spesso mal interpretata. Come abbiamo scritto, e ci teniamo a sottolinearlo, Rudolf Steiner indicò ripetutamente, nel corso degli anni, Saint-Martin come rappresentante di una spiritualità perduta che deve essere riconquistata attraverso la Scienza dello Spirito.
In merito al Libro dei Dieci Fogli, Rudolf Steiner si riferiva al filosofo francese del XVIII secolo Louis Claude marchese de Saint-Martin (1743-1803).
Quest’ultimo, nel 1775, pubblicò per la prima volta il suo lavoro Degli Errori e della Verità, ovvero Gli uomini richiamati al principio universale della scienza senza riportare il nome dell’Autore e con l’indirizzo fittizio di “Edimburgo” (in realtà Lione), cosa che fece definire Saint- Martin come “il filosofo sconosciuto”.
Matthias Claudius forní la traduzione tedesca che nel 1782 apparve a Breslavia con il titolo Errori e verità, o chiarimento retrospettivo agli uomini sul principio generale di ogni conoscenza.
Su richiesta di Rudolf Steiner, la traduzione di Matthias Claudius fu ristampata a Stoccarda nel 1925 dalla casa editrice “Der Kommende Tag”, ma la morte impedí a Steiner di scriverne l’introduzione.
Le pagine 35-37 di quella edizione, intitolata “Errori e Verità”, descrivono che nel suo stato originario, prima della caduta, l’uomo doveva sempre lottare per porre fine al caos e riportare tutto all’unità. Ciò poteva essere pericoloso per lui, anche se aveva armature impenetrabili ed era armato con una lancia che colpiva sempre contemporaneamente in due punti.
La Terra in cui quest’uomo doveva combattere si dice fosse «coperta da una foresta di 7 alberi, ciascuno con 16 radici e 490 rami».
Alla fine di questo lavoro viene descritto il “Libro dell’Uomo”, che sebbene consista solo di dieci fogli, include «tutte le intuizioni e tutte le conoscenze su ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà».
Alla fine della conferenza Rudolf Steiner dice: «Parleremo dell’ottavo, nono e decimo foglio la prossima volta». Questo purtroppo non è accaduto, perché il lunedí successivo Rudolf Steiner dovette partire per tenere una conferenza pubblica ad Amburgo.
Questa è la ragione per cui crediamo utile riportare qui di seguito i commenti dello stesso Saint-Martin sul Libro dei Dieci Fogli.
Questi indicibili vantaggi erano inerenti al possesso e alla comprensione di un incomparabile libro, che era uno dei doni che l’uomo aveva ricevuto con la sua esistenza. Sebbene questo libro consistesse solo in dieci fogli, conteneva tutte le intuizioni e le conoscenze di ciò che era, ciò che è e ciò che sarà e, a quell’epoca, la conoscenza dell’uomo era cosí estesa, che poteva leggere contemporaneamente tutti e dieci i fogli del libro riuscendo a coglierne il significato a colpo d’occhio.
Il libro gli è stato lasciato, ma è stato privato della capacità di leggerlo cosí facilmente, ed egli può comprendere i suoi fogli soltanto uno alla volta.
Tuttavia l’essere umano non sarà mai pienamente ristabilito nei suoi diritti fino a quando non li avrà studiati tutti. Poiché, sebbene ciascuno di questi dieci fogli contenga una conoscenza speciale e unica, sono cosí strettamente correlati che è impossibile comprenderne completamente uno se non si è riusciti a leggerli tutti.
E dunque, anche se l’uomo attuale non può leggerne piú di uno alla volta, ogni sua azione sarà priva di certezze se non li avrà assimilati tutti, principalmente il quarto, che serve come punto di unificazione per tutti gli altri.
Questa è una verità alla quale gli uomini hanno prestato poca attenzione, e sarebbe tuttavia infinitamente necessario per loro ascoltarla e riconoscerla: perché sono tutti nati con il libro in mano; e siccome studiare e comprendere questo libro è il lavoro che devono svolgere, ci si può rendere conto di quanto sia importante per loro, al fine di non commettere passi falsi.
Ma hanno spinto al massimo la loro negligenza su questo punto. Quasi nessuno tra loro ha notato la connessione essenziale tra le dieci pagine del libro, che le rende inseparabili sotto tutti i punti di vista. Alcuni si sono fermati a metà di questo libro, altri sul terzo foglio, altri sul primo; conseguentemente sono emersi gli atei, i materialisti e i deisti.
Alcuni potrebbero aver intuito la connessione, ma non hanno colto l’importante differenza che doveva essere fatta tra ciascuno di questi fogli, e li hanno considerati come dei fogli di un libro tutti uguali e della stessa natura.
Qual è stata quindi la conseguenza? Questa: che si sono limitati essenzialmente al libro, che non hanno avuto il coraggio di andare oltre e che si sono semplicemente basati su di esso, hanno parlato solo del libro, si sono autoconvinti di averlo capito, perché, temendo di non riuscire ad essere fedeli ai suoi insegnamenti, hanno fatto tutto il possibile per redimere il mondo.
Ma queste verità isolate, che non avevano ricevuto nutrimento, sono avvizzite molto presto nelle mani di coloro che le avevano cosí isolate, e non è rimasto piú nulla per quelle persone che non avevano capito altro che un illusorio spettro della scienza, che non potevano utilizzare senza tradire la conoscenza riguardo a ogni corpo solido o alla vera natura.
Questa è veramente la fonte da cui sono sorti tutti gli errori che dovremo esaminare nel corso di questo trattato, cosí come tutti gli errori che già conosciamo sui due princípi opposti, sulla natura e le leggi degli esseri fisici, i vari talenti delle persone e sui i princípi e le origini che hanno stimolato la loro religione e adorazione.
Si vedrà anche in seguito su quale parte del libro sono stati fatti principalmente dei passi falsi; ma prima di arrivare a questo, vogliamo farci un’idea delle diverse discipline scientifiche e le diverse caratteristiche. Tutto questo perché ognuno dei suoi fogli riassume in sé la conoscenza, anche se in modo complicato.
Il primo foglio tratta: del principio generale o del centro da cui tutti i centri escono senza sosta.
Il secondo: della causa occasionale dell’Universo; della duplice legge per cui esso esiste; della duplice legge che opera nel tempo; della duplice natura dell’uomo e in generale di tutto ciò che è composto e formato da due azioni.
Il terzo: delle fondamenta del corpo; di tutti i risultati e le produzioni di ogni genere; e qui si trova il numero di entità immateriali che non pensano.
Il quarto: di tutto ciò che è attivo; del principio di tutte le lingue, come quelle temporali rispetto a quelle al di fuori del tempo; della religione e culto dell’uomo; e qui si trova il numero di esseri immateriali che pensano.
Il quinto: dell’idolatria e della putrefazione.
Il sesto: delle leggi educative del mondo temporale e della divisione naturale del cerchio tramite il raggio.
Il settimo: della causa dei venti e del flusso e riflusso; dei gradienti geografici dell’umanità; della sua vera conoscenza e della fonte delle sue elaborazioni mentali o sensoriali.
L’ottavo: del numero temporale di colui che è l’unico supporto, l’unica forza e l’unica speranza dell’uomo, cioè dell’essere reale e fisico, che ha due nomi e quattro numeri, nella misura in cui esso è sia attivo sia intelligente, ed estende la sua azione attraverso i quattro mondi. Riguarda anche la giustizia e tutto il potere legislativo, che comprende i diritti dei princípi e l’autorità dei generali e dei giudici.
Il nono: della formazione dell’essere umano fisico nel corpo della donna e degli antecedenti dei triangoli generali e speciali.
Il decimo: è la via e il complemento dei nove precedenti. È senza dubbio il piú essenziale e in realtà il foglio senza il quale non si possono conoscere tutti i precedenti: poiché se li si mette tutti in cerchio, secondo il loro ordine numerico, la maggior parte della relazione si trova tra il decimo ed il primo, da cui tutto proviene; e se si vuole giudicare la sua importanza, si sa che attraverso questo decimo foglio il Creatore di tutte le cose è insuperabile: è come una barriera che nessun essere può oltrepassare.
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Quindi in questo elenco è contenuta tutta la conoscenza che l’uomo può conseguire e le leggi che gli sono imposte. Per cui è chiaro che egli non otterrà mai alcuna conoscenza, nessuno dei suoi veri doveri potrà essere adempiuto, se non attinge a questa fonte. Sappiamo adesso chi deve guidarlo, se da solo non può fare un passo verso quella fertile fonte; tuttavia può essere certo di arrivarci, se dimentica la sua volontà e lascia agire la volontà della causa ultima attiva e ragionevole, che deve agire solo per lui.
Dalle note alla conferenza di R. Steiner del 3 aprile1905 – O.O. N° 89. Traduzione di Angiola Lagarde.