Liriche e arti figurative

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Liriche e arti figurative

Carmelo Nino Trovato «Cristalli silenti La porta sul giardino»

Carmelo Nino Trovato «Cristalli silenti La porta sul giardino»




 

Autunno

autunno

 

Nell’aria

un’atmosfera

di sonno

investe

la natura

e le cose.

Nella terra

Invisibili

dormono

bulbi

di bucaneve

e di narcisi,

tesoro segreto

di gnomi

che a primavera

si riveleranno

nel bianco

abbagliante,

nell’oro

splendente

di corolle

delicate

e carnose.

 

Alda Gallerano




 

L’ACQUA

 

Acqua

Fuggevole,

inafferrabile,

rappresenta

il lento e incessante

fluire dell’esistenza,

il divenire della natura,

la quiete di un fiume,

l’impetuosità delle onde,

la solarità del mare.

Elemento centrale

della poetica di pittori,

scrittori, musicisti,

l’acqua trionfa nella musica,

prende vita sulla tela

e risveglia l’estro,

a volte sopito,

degli scrittori.

Elemento inafferrabile

e sfuggente

simbolo dell’eternità

della vita.

 

Lirica e dipinto di Liliana Macera




Fuga in Egitto

La fuga in Egitto

Le dune mutano

sotto il volere del vento,

un lato in luce

e l’altro in ombra,

al passar della mula

che in groppa porta

l’eterna sapienza

e la stella dei Magi.

 

Pietro Sculco




Giudizi in TV

 

Giudizi TV

 

C’era da aspettarselo: messo con le spalle al muro, il Male gioca sporco, ha calato sul tavolo da gioco la carta obliqua, fa indossare alla virtú morale il pirandelliano berretto a sonagli. Svuota cioè di ogni autorità e valenza etico-didattica la Legge, che non è solo Decalogo religioso o civile, repertorio di norme cui intonare azioni e sentimenti di una società umana. L’eco sempiterna della Legge cosmica cui si uniformano l’uomo e la natura si svuota in giudizi televisivi il cui termine è esclusivamente economico. Non si forniscono esempi rassicuranti: ognuno per sé cerca riparazione dall’altro, e non in termini di carità, perdono, affetto, ma emolumento, possibilmente reiterato nel tempo.

 

 

Nell’Italia svenata

da tasse e pandemia,

la legge si è adeguata

alla filosofia

del diritto bonario:

non piú nei tribunali

il truce casellario

austero vaglia i mali,

ma allestisce godibili

salotti alla TV

psicodrammi vivibili

con tanti sovrappiú

per chi voglia mostrare

con grande sentimento,

il proprio raccontare

di abusi e abbrutimento.

E magari saldare

il debito morale,

a seconda dei vizi,

con cospicui indennizzi

a forza reclamati

dagli stessi imputati.

Il giudice ripaga

piú di un’amara piaga,

quotando col valsente

ogni strazio di mente

sanando col denaro

ogni boccone amaro.

Coppie di separati

bambini palleggiati

escono dal giudizio,

e i vecchi per l’ospizio.

 

Egidio Salimbeni