Buongiorno signori! Vi è venuta in mente qualche domanda che vorreste pormi?
L’argomento della domanda riguarda la situazione politica: le intenzioni degli inglesi nei confronti dei tedeschi sono del tutto oneste o si tratta solo di un pretesto per annientare la Germania? I francesi sarebbero in combutta con gli inglesi: da un lato i francesi tentano di lottare contro la Germania per mezzo delle riparazioni, dall’altro ci sono i grossi capitalisti. Si può ugualmente dubitare dell’attitudine dei russi. Si sa che la Germania ha concluso un accordo economico con la Russia e i giornali ci informano che i francesi avrebbero concluso con quest’ultima un accordo della stessa natura, e questo con l’eventuale obiettivo di far fallire l’accordo tedesco. Per finire, quali sono le altre preoccupazioni della Germania? Il Signor Steiner sarebbe in grado di dare qualche informazione in merito?
Ebbene, vedete, è forse la ragione per la quale nel corso degli ultimi tempi e, dovrei dire per stabilire una certa coerenza fra noi, abbiamo parlato piú spesso di soggetti scientifici. Alla nostra epoca, è un’attitudine molto piú intelligente di quella che consiste nel parlare di politica, perché tutti i problemi che avete evocato, tutti gli affari che avete menzionato, a dire il vero non portano da nessuna parte. In realtà, tutte queste cose non portano a nulla. Sappiate soltanto che tutti, in qualunque situazione si trovano, non hanno neanche la piú piccola idea di cosa dovranno intraprendere in avvenire.
Tutte le cose che succedono non sono altro che prodotti della paura, puri prodotti della paura. Ci sono ragioni molto piú importanti di quelle che fanno sí che l’Inghilterra ignori attualmente quello che deve fare. Lo ignora, perché avendo sempre difeso l’idea che bisogna mantenere le promesse, non si può separare dalla Francia. Agli occhi della gente ci sono altre cose da quelle, che hanno molta piú importanza. Il dovere di mantenere le proprie promesse è laggiú un’idea diffusa. Che contenga o no della sincerità a dire il vero non concerne molto la situazione reale. Essere o meno sinceri è un affare individuale. Per quanto riguarda la vita pubblica vi regna il seguente principio: bisogna mantenere le proprie promesse, essere fair-play, cioè stare al gioco. L’Inghilterra non può, ben inteso, separarsi dalla vecchia Intesa. Questo contraddice d’altronde il senso legato inizialmente a questa impresa di guerra, il cui scopo era di spostare progressivamente i mezzi di produzione verso l’Ovest e di contenere i mezzi di produzione dell’Europa dell’Est e Centrale in vista d’avere piú sbocchi in questa parte del mondo. Questa era in effetti la prima intenzione. Gli occidentali hanno semplicemente giudicato che per loro la produzione nell’Europa Centrale era diventata troppo abbondante; e sarebbe stato cosí anche nell’Europa dell’Est. E non è quello che volevano.
Ora, accade che questa opinione circoli anche in Inghilterra: se si opprime la Germania, non ci saranno piú sbocchi. Si vuole preservarla. Quanto ai Francesi, che prima di tutto sono coscienti della loro mancanza di denaro e di finanze e, in maniera generale, della scarsità delle loro risorse finanziarie, vogliono avere dalla Germania tutto quello che possono, e questo con qualsiasi mezzo.
Gli inglesi sono dunque seduti su due sedie e oscillano fra le due alternative. Questo non serve a niente. Quando si pensa che si tratta la Germania troppo duramente, qua e là si fa qualcosa per calmare gli spiriti. A questo si aggiungono gli affari orientali, in cui si affrontano le posizioni della Francia e dell’Inghilterra; al punto in cui è arrivata l’Inghilterra pretende di dover respingere i Turchi, perché in un sol colpo essa vuole dominare il mondo. Vedete, il fatto è che essa protegge i cristiani; non è necessario verificare in che misura ciò sia sincero. La Francia, che tuttavia non dà nessun valore a tutto questo visto che cerca, prima di tutto, di recuperare il suo denaro, opprime pure lei i Turchi. È cosí che le due potenze si affrontano violentemente in Oriente e che oggi in politica e nel mondo regna il caos.
Interviene anche un’altra cosa ed è in Inghilterra che se ne vede la manifestazione. Arriviamo adesso al punto importante. È in effetti capitale che molta gente veda di cosa giustamente si tratta. Tutte queste cose di cui le persone discutono non hanno in realtà alcuna importanza. Vedete, quello che preconizza Lloyd George o quello che una qualsiasi persona dice non ha la minima importanza, perché tutti parlano a vanvera. Certi non lo fanno coscientemente, credono di parlarne veramente. Ma in realtà blaterano.
C’è però una cosa che è molto piú importante. In questo momento vedete che c’è una grande polemica intorno a Lloyd George; bisogna che resti, deve andarsene? Perché quest’uomo, che dopotutto possiede la qualità di fare attualmente le piú belle frasi del mondo, non può rimanere? Non può farlo, perché non dispone piú di un partito abbastanza forte. Dispone solo del sostegno di piccoli partiti. Non può restare perché non dispone piú di partiti abbastanza forti. Se si volesse sostituirlo adesso non si potrebbe certo farlo. Si potrebbe sempre nominare un ministro, ma a sua volta questo sarebbe presto deposto. È perciò impossibile mettere qualcuno al posto di Lloyd George; e di conseguenza bisogna tenerlo. È su questo che tutto si basa! Attualmente non ci sono forze nuove. Si prendono persone di cui si sa che hanno già svolto un ruolo. Ma piú nessuno cerca di vedere se è competente, se ha delle qualità, che è capace di padroneggiare una situazione.
Anche il partito social-democratico ha abbandonato questo atteggiamento. Mantiene i suoi vecchi bonzi e non lascia nessun altro accedere ai posti chiave. È dunque ovunque che gli uomini hanno perso la possibilità di scoprire in un modo o in un altro se qualcuno è competente o no. Ne risulta che si è costretti ad avere ai posti importanti dei vecchi che non capiscono piú niente dell’epoca attuale. In questo modo non si arriverà a niente. E questo a tal punto che oggi è completamente indifferente che una persona acceda in un modo o in un altro ad un posto, appartenga ad uno ad un altro partito. Peraltro, è importante che noi lavoriamo per far arrivare il tempo in cui ci saranno persone che capiranno qualcosa delle situazioni e per i quali la conoscenza dei fatti permetta loro di parlarne veramente con cognizione di causa. La capacità di sapere cosa deve essere fatto diminuisce ogni giorno. Questo fenomeno si aggrava ogni giorno. Oggi ne deriva un discorso del tutto inutile: sarebbe piú intelligente che gli inglesi facessero questo oppure che i francesi quest’altro e idem per tedeschi e turchi. Vedete, tutto quello che è intrapreso à partire da questi punti di vista superati è votato al fallimento.
Prendete un fatto qualsiasi avvenuto recentemente. Eccone uno: in questi ultimi tempi la Germania soffre enormemente per la cosiddetta speculazione sulle valute. Perfino gli studenti ne comprano e ci speculano. La ragione è la seguente: con 50 marchi è possibile per chiunque comprare delle valute e di ritrovarsi il giorno dopo con 75 marchi in tasca. Questa speculazione ha permesso di guadagnare una montagna di soldi. Cosa ha fatto allora il governo tedesco? Ha fatto una legge, una legge d’emergenza avente per obiettivo, lo sapete bene, di lottare contro la speculazione sulle valute; il governo ha dunque fatto questa legge volta a controllare la speculazione. Supponiamo che l’amministrazione statale sia abbastanza intelligente – ma non arrivo a crederlo – supponiamo dunque che si sappia veramente fare delle speculazioni sulle valute e che si ottenga dei buoni risultati. Supponiamolo. Nelle settimane seguenti ci sarà una diminuzione della speculazione. Come ho detto senza esagerare, studenti di tredici, quattordici anni la praticavano. Supponiamo che questa speculazione sia arrestata durante qualche settimana. Cosa ne deriverà? Si vedrà realizzarsi una differenza considerabile fra il costo del cibo, quello degli altri beni indispensabili e quello di cui disponiamo per pagare. Per esempio, diciamo che oggi in Germania una sigaretta costa 7 marchi. Perché questa sigaretta si vende? A causa della speculazione sulle valute. Non è una persona anziana che la comprerà, oggi non può farlo. Sono i giovani che la comprano, gli stessi che guadagnano molti soldi facendo tutte le speculazioni possibili. Supponiamo adesso che non guadagnino piú nulla, piú nessuno comprerà sigarette nei giorni a venire. Questo è solo un esempio. Ancora un altro punto: è del tutto comprensibile che le fabbriche di sigarette si trovino a loro volta nella necessità di diminuire i salari. Il risultato è che le cose mantengono i loro prezzi e che nessuno può comprarle. Si delinea una nuova crisi. E presto scoppierà.
Tutto quello che accadrà sarà la conseguenza di un’azione poco lungimirante. La gente vede solo l’avvenire prossimo e con questa attitudine fa sí che una crisi ne generi un’altra. Non è cosí che si otterrà un risultato. È impossibile uscire da questa situazione caotica senza avere di nuovo delle persone di valore capaci di raggiungere un risultato. È indispensabile avere nuovamente persone di valore. Viviamo ad un’epoca nella quale non si considera veramente il valore delle persone. Dobbiamo dunque creare un’epoca capace di formare questo valore. Ripetere luoghi comuni non fa progredire. Si trovano su tutte le bocche. Tutto questo non ha dunque alcun valore. Aprite oggi un giornale qualunque, poco importa il suo orientamento politico, vi leggerete di tutto, sarete forse soddisfatti se si esprimono le opinioni del vostro partito, qualunque esso sia, ma tutti i fatti che vi sono serviti non hanno il minimo valore. Non ne vien fuori nulla, cosí che si può dire che preoccuparsi di tutte queste cose che avvengono nel mondo intero in materia di politica significa in effetti perdere il proprio tempo. Niente ne risulta, nulla! La sola cosa da fare consiste unicamente nello sviluppare il valore delle persone. È l’unica cosa che si può perseguire; perché oggi piú nessuno sa qualcosa.
In fin dei conti, quelli che ne sanno di piú sono gli avversari degli Europei. I turchi, per esempio, sanno esattamente quello che vogliono. Anche i giapponesi sanno quello che vogliono. Tutti vogliono far avanzare la loro civiltà! Ed è precisamente alla sua civiltà che l’europeo è indifferente. È la ragione per la quale oggi non si può piú dir nulla in materia di politica. È un po’ come se veniste a sedervi fra un gruppo di persone, le ascoltaste un momento e vi accorgeste che parlano solo per parlare, non dicono nulla. Vi direste allora: non mi intrometto in questa conversazione. In politica, oggi si svolge pressappoco cosí.
Lloyd Georges, qualche giorno fa, ha pronunciato un discorso. Se lo paragonaste a dei fili di paglia nei quali restano dei chicchi di grano, dareste una falsa immagine di questo discorso. Nella paglia, dopo che è stata battuta, non deve piú restare un chicco di grano. Ecco una giusta immagine del discorso di Lloyd Georges di qualche giorno fa. E pertanto non esito un istante a dire che si tratta del discorso piú importante che un Capo di Stato abbia pronunciato nel corso delle ultime settimane. Perché, vedete, benché completamente vuoto, esso contiene tuttavia qualcosa: il pugno. Anche se in realtà non lo ha fatto, si sente che ogni istante è stato puntualizzato con un pugno sulla tavola. Questo lo sa fare. Se il suo pugno non è vuoto, in compenso le sue parole lo sono.
Questo lo si trova dappertutto. Ho smesso di leggere i discorsi di Wirth perché le poche linee della prima pagina del “Basler Nachrichten” mi bastano. Ne dicono abbastanza sul contenuto e mostrano che quello che dice è vuoto di significato. Tutto quello che accade è veramente desolante e sarebbe del tutto superfluo d’entusiasmarsi o di perdere il proprio entusiasmo per una corrente qualsiasi. È cosí e ogni persona onesta e sincera nei confronti dell’umanità deve dirsi: è importante avere persone di valore che capiscano qualcosa del mondo, che siano capaci di pensare e di pensare veramente.
Perché, considerando bene Lloyd Georges, ci si può rendere conto che fra la gente che lo circonda è il migliore. Ma in realtà non ha mai avuto il minimo pensiero. Ed è giustamente questa assenza di pensiero che lo fa durare. Grazie a questo può vogare continuamente in una direzione poi nell’altra. Se si permettesse di esprimere il minimo pensiero, il partito Unionista, quello Conservatore o Laburista saprebbero cosa aspettarsi. Se lo si sapesse, lo si silurerebbe. Tutta la sua arte consiste nel fatto di non far mai scoprire cosa pensa. Ma di fronte a qualcuno che continua a tenere dei discorsi vuoti di contenuto, nessuno, dico proprio nessuno, può scoprirlo. La sua grande arte consiste nel non pensare. Sa esercitare la sua arte perché lui stesso non sa cosa pensarne.
Oggi le cose vanno cosí. Ma qualche anno fa non era cosí. Due o tre anni fa si diceva sempre: bisogna far qualcosa prima che sia troppo tardi. Oggi è troppo tardi per una tale attitudine. Parlare non serve piú. È troppo tardi. Ma è importante che delle persone di valore vedano nuovamente distintamente le cose. È tutto quello che posso dirvi. Perché, vedete, si possono concludere tutti i trattati che si vogliono fra Germania e Russia, non ne verrà fuori niente. L’importante non è concludere dei trattati, ma sviluppare la vita economica.
Per esempio, prendiamo il Konzern Stinnes. Illustra bene le cose. Pensate per esempio che Stinnes (Hugo Stinnes 1870-1924) possa fare qualcosa per gli operai tedeschi? Non ci pensate nemmeno! È escluso. Stinnes è un grande industriale che deve la propria ascensione ad un’abile gestione, senza fare mercato nero. La sola cosa che sa è come è possibile elevarsi, come ha fatto. Al di fuori di questo, non sa nulla. Ora, un gran numero di persone si accorge che non c’è da aspettarsi niente dal governo. La moltitudine di trattati che firma non comporta alcuna ripercussione sulla vita economica. Si dà il caso che queste stesse persone dicano: se Stinnes svolgesse la sua azione nel governo, forse questa sarebbe piú permeata di furbizia. La sola cosa che fa dir loro questo è che, abilmente, Stinnes lavora bene sia in Germania che in Francia. È l’unica ragione. Ma, cari signori, guardate da vicino gli accordi di Stinnes e vi accorgerete che per realizzarli bisogna finanziarli. Tutto quello che Stinnes prevede di fare esige un finanziamento. E per darvi un’idea, il loro finanziamento equivarrebbe a rasare nella loro quasi totalità le foreste austriache! Si può dire che questo si farà, ma in realtà non si potrà mai farlo. Non è concepibile. Non è piú possibile se si esamina da vicino la maniera con cui si potrebbe condurre a termine questa realizzazione. La gente si è accorta che i trattati del governo non apportano nulla perché non cambiano la vita economica. Stinnes agisce senza il governo e allora pensano che sia possibile. No, non è possibile. Certo, Stinnes agisce con l’appoggio dei grossi capitalisti. Ma tuttavia non ne verrà fuori niente di piú. Una tale realizzazione non è possibile perché lui stesso non ha le capacità finanziarie necessarie. Di conseguenza, questo progetto non ha alcun valore.
Per colui che vuole solo scrivere una pagina letteraria o un articolo di giornale è relativamente interessante osservare questi avvenimenti che rivestono una grande attrattiva ed osservare il modo con cui Stinnes gioca con le colonne di cifre. Sí Signori, oggi la redazione di un editoriale o di una pagina non comporta né impegno né responsabilità. È un lavoro facile. Vi prego di leggere degli articoli scritti nel 1912 – ma forse non conservate i giornali – e paragonateli a quelli scritti oggi nello stesso giornale e scoprirete allora un’immagine curiosa. Vedete, gli articoli dei giornali volano via e piú tardi nessuno se ne preoccupa piú. Certo, permettono d’indulgere in ogni sorta di considerazioni interessanti. Ma colui che parla con un sentimento di responsabilità, che non scrive un articolo di giornale senza riflessione perché vuol parlare ingaggiando la sua responsabilità, quella persona là non può scrivere senza aver riflettuto. Sa che tutto è solo verbosità. Le cose stanno cosí e si può parlarne in funzione di quello che sono. È ben angosciante che le persone non abbiano nuovi pensieri, perché è proprio quello di cui abbiamo prima di tutto bisogno. Senza nuovi pensieri salta tutto. Addio a tutto. In Germania, uno spazzolino da denti costa oggi 215 marchi. Cosa sono 215 marchi? Meno di un franco svizzero. Si tratta dunque di uno spazzolino a buon mercato. Vedete, non si hanno necessariamente 215 marchi in tasca. Il prezzo di tutte le altre merci è dunque in rapporto con quest’ultimo ed è altrettanto piú elevato. In ogni caso piú nessuno può permettersi di comprare un ombrello. Non ci si può fare niente.
Durante il mio soggiorno a Vienna, in una certa occasione, dovetti utilizzare una macchina perché avevo molta fretta. Era un giorno di festa e dovevo andare rapidamente a destinazione. Il tragitto corrispondeva pressappoco alla distanza che c’è da qui a Dornach, non piú lontano di Oberdornach. Ebbene Signori, quando chiesi il prezzo, questo ammontava a 3.600 corone! Oggi, lo stesso tragitto costerebbe dieci volte tanto, 36.000 corone. Nella misura in cui ogni giorno ci si trova confrontati a questo genere di cose, vedete bene quanto sia insensato. E questo carattere insensato si ritrova ovunque: solo che la gente non lo nota. Cosa fa la gente ? Per pagare 36.000 corone per un breve tragitto in macchina, bisognerebbe stampare dei biglietti di Banca da 500.000 corone, e se il tragitto costasse 360.000 corone, si stamperebbero biglietti per il valore di un milione di corone. Facendo questo non si cambia nulla in questa situazione! Non cambia nulla, se non che le stesse persone che oggi hanno qualche spicciolo in tasca, domani non avranno piú niente, mentre coloro che hanno fatto delle abili speculazioni ne avranno il doppio. La speculazione non ha veramente portato niente. Non ha portato niente al mondo. Il traffico di valute non provoca nulla, salvo del denaro senza bisogno di riflettere o di lavorare. Va da sé che se il lavoro cessasse nel mondo e fosse soffocato dalla speculazione sulle valute, tutto crollerebbe. Non c’è niente da aspettarsi da tutto questo. È importante di essere soltanto cosciente della necessità di avere nuovamente degli uomini al mondo che comprendano qualcosa. Nient’altro è possibile.
Per questo tutto deve cominciare dalla scuola. È indispensabile cominciare già dalla scuola perché è necessario comprendere le cose. Recentemente, ho sfogliato un manuale scolastico nel quale si raccomandava agli insegnanti un esercizio di calcolo. Quando ve lo mostrerò, mi risponderete che è di una facilità sconcertante. Ma in realtà esso rappresenta la cosa piú importante al mondo. Eccolo:
un uomo di 85 anni e 2 mesi
un uomo di 18 anni e 7 mesi
un uomo di 36 anni e 4 mesi
un uomo di 33 anni e 5 mesi
Quanti anni totalizzano insieme?
È questo che devono calcolare i bambini e il manuale lo raccomanda. Ora Signori, se si dà questo calcolo ai bambini – che lo eseguono docilmente e trovano un totale di 173 anni e 6 mesi – io vi domando: cosa significano questi 173 anni e 6 mesi? Cosa rappresentano al mondo? Chi non si è mai trovato nella situazione di dover effettuare questa operazione? Se volete trovare il minimo significato di quest’operazione, la vostra azione consisterà allora nel pensare che il primo individuo muore nello stesso istante in cui il secondo nasce e che il secondo muore alla nascita del terzo e cosí di seguito; si sa almeno quanti anni sono passati dalla nascita del primo fino alla morte dell’ultimo. Ma mai al mondo si troverà qualcuno che provi un interesse per questo genere di ricerca. Pensate dunque che proporre questa specie di calcolo a dei bambini è proprio la cosa piú assurda che si possa fare. È un calcolo assurdo. Ed è a questo che dei bambini devono impiegare il loro intelletto, al calcolo di fatti irreali.
Il buon uomo che lo immaginò un bel giorno dovette imparare che esistono le somme. Ma facciamo l’esempio di qualcuno che sarebbe nato in un determinato periodo e sarebbe andato a scuola fino all’età di 14 anni e mezzo. Poi sarebbe stato apprendista per 5 anni e mezzo. A questo sarebbero stati aggiunti 3 anni corrispondenti al suo “Tour de France” di compagnonaggio. Si sarebbe sposato, avrebbe avuto un figlio 4 anni dopo. Alla sua morte, suo figlio avrebbe avuto 22 anni. Sommando queste cifre, si trova la durata di vita di quest’uomo: 49 anni. Ed è una realtà, fa parte della vita. Sono esercizi come questo che bisogna dare ai bambini. Dando loro dei calcoli tratti dalla vita, li si immerge nella vita. E possono applicarli in altri campi.
Altrimenti, i bambini restano un’ora davanti ad un’operazione che non è mai applicabile alla vita. Ora, se lo raccontate a qualcuno, non ne sarà per nulla stupito! Dirà, per imparare a contare, poco importa la scelta dell’esempio. Considera che è secondario. Al contrario, è di primaria importanza. Se una cosí grande stupidaggine si trova in manuali scolastici, le persone che hanno avuto un insegnamento basato su tali manuali non parleranno piú tardi nel mondo che di cose prive di significato e senza importanza. Questo vi dimostra bene che il rinnovamento della concezione dell’educazione non è oggi un soggetto privo di fondamento. La concezione dell’educazione di cui vi parlo consiste nell’attingere tutto dalla realtà della vita, dal primissimo inizio, affinché gli uomini evolvano nella realtà della vita. È quello che conta, ed è per questo che si può dire: persuadiamoci che se gli uomini continuano ad agire come fanno adesso, questa vecchia storia proseguirà; possono tentare di tutto. Potranno creare tutti i giornali che vogliono, se questi sono scritti con lo stesso spirito, sarà tutto solo caos! È la ragione per la quale è cosí importante preoccuparsi di formare degli uomini che pensino, affinché non ci siano piú nelle scuole dei libri e dei professori che pongano questo genere di operazioni (primo esercizio del manuale scolastico).
È la stessa cosa in altri campi. L’insegnamento delle lingue, delle cose della natura fino a quello sociale si fanno nello stesso modo. Tutto è fatto al di fuori della realtà!
Vi ho già raccontato che, in Inghilterra, un’usanza vuole che quando si diventa “Master of Art” si riceva dall’Università un vestito medievale. Qualche secolo fa era una realtà e rappresentava qualcosa. Ora, oggi, essere un funzionario vestito in tal modo, non rappresenta piú niente. La differenza sta nel fatto che questo non rappresenta niente. Ecco la differenza. I paesi che hanno conosciuto una rivoluzione non ne hanno avuto alcun miglioramento.
Dovete essere coscienti che è importante prima di tutto cambiare radicalmente l’educazione e l’insegnamento. È indispensabile.
Rudolf Steiner
Conferenza tenuta agli operai del Goetheanum a Dornach il 19 ottobre 1922
1ma parte, O.O. N° 348 – Traduzione di Angiola Lagarde.