Soltanto il cuore, mite don Lisander,
soltanto il cuore ci potrà salvare
in quest’epoca buia d’appestati,
in quest’Italia di monatti e bravi
in arrembaggio al Forno delle Grucce.
Tu vedevi i tuoi giorni molto oscuri
e ti auguravi il sole per i nostri.
No, don Lisander caro, è tutto uguale,
non è cambiato niente da quel tempo.
Ci sono untori, principi e badesse,
Innominati tramano nell’ombra
terrore, infamità, rapine e stupri:
quanti vasi di coccio frantumati
contro vasi di ferro ben temprati!
Soltanto il cuore, quindi, don Lisander,
che fece innamorar Renzo e Lucia,
soltanto quello ci potrà salvare
da questo andar di notte verso il nulla,
dagli Azzeccagarbugli rossi e neri,
dalle promesse di un mondo migliore
fatto di cifre, tasse e dividendi,
di missili, arsenali e deterrenti.
A che serve la mente, don Lisander,
senza il cuore che fece ritrovare
Cristoforo e Rodrigo come amici
nel momento solenne della morte.
Nel guazzabuglio di passioni umane
soltanto il cuore ci potrà salvare.
Il cronista