Un’altra primavera, figli.
È venuta con scoppi di tuono
alle colline, gonfiando i fiumi,
portando germogli indifesi,
provando la vita
con ritorni di neve e di vento:
in cima al suo gambo di soffione
il nostro cuore trema.
Proteggete con le vostre mani, figli,
il seme che anela ad esser fiore.
Non vi affido altro,
non so darvi altra speranza.
Sulla terra di pietra e di sangue
carpite la parola, il suono,
scoprite il segno che riscatti l’inverno,
il dolore, la morte.
Nel mondo deserto di profeti
perpetuate la favola, il gioco,
la preghiera.
Salvate Lancillotto, Artú e Merlino,
il Graal conteso tra cavalieri e maghi.
Nel mondo avaro di poeti
portate la fantasia,
questo fuoco leggero di vestale.
Fatele un’arca gelosa nel cuore.
Da essa, dopo i diluvi,
la vita ritenterà la strada verso il sole.
Fulvio Di Lieto