Avrò avuto 19 anni quando Massimo Scaligero mi disse: «Tu non puoi conoscere chi è veramente Rudolf Steiner».
Allora già avevo letto i testi principali e facevo con regolarità gli esercizi da alcuni anni.
Mi sembrava di sapere veramente molto sul Dottore. Cosa avrà voluto dirmi?
L’Opera fondamentale di Rudolf Steiner è la Filosofia della Libertà, questo viene detto da lui stesso svariate volte.
Si può dire che le opere precedenti sono incentrate sul Goethe scientifico, le opere successive avranno come tema le conoscenze sovrasensibili e il modo per raggiungerle.
Il Goethe scientifico era indispensabile per riportare la Scienza Naturale su quella strada che era stata completamente perduta passando attraverso Newton, Cartesio e Francis Bacon.
Era indispensabile recuperare nella Scienza l’elemento qualitativo, superare la necessità del misurabile, ritrovare il momento intuitivo che può sorgere, se voluto, dall’osservazione attenta e precisa della natura.
Ritrovare il momento intuitivo ed accorgersi che non può provenire dal mondo sensibile ma necessita dell’accesso ad un altro livello.
Il pensare non proviene dal sensibile ma è la sua controparte interiore. Ecco dove porta tutto il lavoro che precede la Filosofia della Libertà.
Noi possiamo volgere la nostra attenzione al mondo sensibile: i nostri sensi, che appartengono allo stesso mondo sensibile e fanno parte del corpo fisico, ci permettono di percepirlo.
Se noi dopo aver guardato un oggetto chiudiamo gli occhi, possiamo ricordare l’oggetto.
Il ricordo avviene nell’ambito della nostra anima, noi soli possiamo percepirlo, ma prende l’impronta dal mondo sensibile.
L’ambito dell’animo appartiene unicamente a noi stessi, nel ricordo noi ci ritiriamo dal mondo sensibile, ma questo rimane presente nella nostra anima.
Se noi mettiamo volontà pensante in questa immagine, possiamo ad arrivare al contenuto di pensiero che è presente in questa immagine.
Questo contenuto di pensiero grazie alla volontà pensante si rende sempre piú indipendente dal sensibile, e l’operatore può avvertire come il pensiero che è il contenuto dell’immagine sensibile non può provenire dal sensibile stesso.
Appare con evidenza che: «Qualsiasi oggetto esige essere compreso con il pensiero: il pensiero, invece, per sé non lo esige. Esso non necèssita di altro pensiero, per darsi quale obiettivamente è. Il pensiero, che possa darsi come oggetto, non va compreso, ma percepito, si sperimenta come Luce predialettica. Tale Luce reca in sé il potere del Principio [M. Scaligero, Tecniche della Concentrazione Interiore, Quinta meditazione].
Questa scoperta della natura sovrasensibile del pensare è il punto di partenza per il “nuovo esoterismo”.
Tutta l’Opera del Dottore si fonda sul liberare il pensare dal sensibile.
Nella Filosofia della Libertà si pongono le basi del “pensiero libero dei sensi” e questo nuovo organo che può sorgere solo da un atto libero dell’individualità umana è quello che può indicare il mondo sovrasensibile secondo i canoni della “Scienza dello Spirito”.
Steiner annuncia il ritorno del Cristo. Questo ritorno non può piú avvenire nel mondo sensibile ma solamente nel mondo eterico.
Il riconoscere il Cristo richiede la possibilità di accedere al sovrasensibile secondo il canone del nuovo esoterismo.
Come Giovanni Battista ha annunciato l’avvento del Cristo in Palestina e le persone da lui battezzate hanno potuto riconoscerlo, cosí Rudolf Steiner ha annunciato il nuovo avvento del Cristo, e con il pensiero libero dai sensi ha offerto lo strumento per poterlo riconoscere.
Riconoscere Rudolf Steiner significa esser pronti per accogliere il momento chiave dell’evoluzione dell’umanità che si sta svolgendo nei nostri tempi.
Il ritorno del Cristo nell’Eterico.
La concentrazione profonda è la chiave per questa esperienza nell’ambito della vita terrena.