«Beati i Mendicanti dello Spirito, perché loro sarà il regno dei Cieli».
«Beati gli afflitti perché saranno consolati».
C’è un dipinto di William Holman Hunt che si chiama “La Luce del Mondo” e di cui Judith Von Halle nel suo libro L’incontro con il Cristo del Presente e lo Spirito del Goetheanum ci racconta un interessante aneddoto, in un passo riportato dall’Archetipo di Maggio 2011 tradotto da Piero Cammerinesi
[www.larchetipo.com/2011/mag11/spiritualismo.pdf].
Leggiamo dunque che un giovane allievo di Steiner, molto colpito da quel quadro, si trova ad Oxford davanti all’originale e lo mostra al Dottore, che gli dice trattarsi della Maddalena.
Il Christo bussa a una pesante porta: Chi o cosa c’è dietro quella porta?
Permettetemi di raccontarvi un sogno che ho fatto, uno di quei sogni lucidi che restano impressi nell’anima.
Mi trovo davanti ad una casa con la porta socchiusa. All’interno un buio nero, profondo e totale. So che è vuota, e mi chiedo dove siano tutte le persone che amo e che mi amano, i legami, gli affetti, le passioni, le relazioni che danno senso alla mia vita. Dovrebbero essere in casa, ma questa è vuota e ne emana solo il buio dell’abisso.
Mentre sto davanti alla porta esitante, chiedendomi se entrare o no, la porta sbatte e si chiude. So di essere stata aiutata, mi è stata risparmiata un’esperienza che non ero ancora in grado di sostenere. Ringrazio.
VUOTA È LA CASA DEL MIO CUORE
C’è un mantra del culto della Comunità dei Cristiani, la Christengemeinshaft, culto rifondato da Rudolf Steiner su richiesta di Friedrich Rittelmeyer, che inizia col verso “Vuota è la Casa del mio Cuore”. Come fare volontariamente questo passaggio da una vita sostenuta e nutrita da affetti, passioni, obiettivi spirituali… per entrare nel vuoto dell’abisso, la solitudine dell’abbandono, la disgregazione di ogni piú piccola cosa che dà gioia al nostro cuore, e diventare Mendicanti dello Spirito? Come trovare la forza? La paura è troppo grande. Serve uno spintone.
Ed ecco nascere la funzione del Tradimento. Qualcosa o qualcuno nel nostro mondo pieno di piccole gioie, emozioni, amori terreni, tradisce. Fa sí che questo mondo si disgreghi, sparisca, ci faccia precipitare nel buio, nel vuoto del nulla. Può mancarci la persona compagna di vita, un figlio, l’impresa su cui abbiamo investito la vita, una malattia… Ciò cui abbiamo attribuito il significato della nostra vita, del nostro ruolo nel mondo si disgrega, scompare facendo affondare tutte le nostre illusioni cui davamo il compito di dare senso e valore alla nostra esistenza nel mondo. Le nostre sicurezze, i riferimenti, riconoscimenti e puntelli che ci facevano credere di sapere chi siamo e che cosa facciamo, svaniscono. Lacerati dal dolore ci rivolgiamo a quello che credevamo essere il nostro rapporto con il Mondo Spirituale per sperimentare il Rifiuto. Allora viviamo appieno l’abbandono.
L’Abbandono archetipico e personale.
Traditi in terra, siamo rifiutati dal Mondo Spirituale e precipitiamo nella piú profonda afflizione.
C’è un passo di Steiner in cui dice che quando il discepolo dello Spirito incontra il rifiuto del Mondo Spirituale per la sua indegnità, prova il piú indicibile dolore, impossibile da descrivere per quanto è devastante.
«Beati gli afflitti perché saranno consolati». Possiamo solo implorare e mendicare una goccia di Spirito che possa dare direzione ad una nuova ricerca che dia senso alla nostra esistenza:
Archai, Arcangeli, Angeli
fate implorare nelle profondità
ciò che nelle altezze viene esaudito e che dice:
Per Spiritum Sanctum Reviviscimus.
L’archetipo è Giuda, che col suo tradimento, previsto e voluto dal Cristo Gesú, pone fine al mondo precedente alla venuta del Cristo, ne fa collassare l’errata direzione, i falsi valori, le menzogne foriere di morte, e fa precipitare tutta l’Umanità nel vuoto da cui potrà uscire solo trovando la Via verso la Verità illuminata dalla Luce Cosmica dello Spirito, che alla svolta dei tempi entrò nella corrente terrena dell’essere.
L’immagine della Maddalena prostrata che asciuga i piedi di Cristo Gesú con i suoi capelli è l’archetipo della mendicante dello Spirito. La tradizione ce la presenta come una prostituta, indegna, vediamo giudizio e disprezzo nei volti dei commensali di Simone il fariseo dipinti da Rubens, perché il mondo ha saputo solo cogliere la caduta, l’infrangere i valori della vita. In realtà da quella profonda umiltà scaturita dopo la liberazione dai demoni, la Maddalena, l’indegna che implora, viene esaudita dallo Spirito.
Ella è con la Madonna e San Giovanni ai piedi della croce. È la prima a vedere il Cristo Risorto, che la chiama per nome. E lei lo riconosce: «Rabbí!». Apre la porta al suo bussare. È la prima grande iniziata dal Cristo Eterico.
E noi oggi assistiamo al crollo del nostro mondo, di quelli che credevamo incrollabili valori di democrazia e libertà, consolidati principi di solidarietà umana e di giustizia, vediamo persone abbandonate nella malattia e nel bisogno, lo sciogliersi di relazioni affettive che si credevano stabili. Vediamo il nostro mondo, cosí come lo conoscevamo, ingoiare nel crollo i nostri vicini, i parenti, gli amici.
E allora nella consapevolezza di questo vuoto buio, invochiamo Christo con la preghiera di Massimo Scaligero inviata a un discepolo nel giugno del 1937 e pubblicata nell’Archetipo di Aprile 2021
[www.larchetipo.com/2021/04/ascesi/il-fuoco-della-follia-di-dio/].