Prima di iniziare, Fabio Burigana ricorda la figura luminosa di Fulvio Di Lieto, che è stato per tanti anni, fin dalla sua fondazione, il Direttore dell’Archetipo. Lo sentiremo tutti presente con noi, in una occasione che, quando era in vita, aveva tanto desiderato si attuasse, e che purtroppo le restrizioni da piú di un anno avevano reso impossibile.
Questa Riunione di Lavoro è stata pensata e organizzata per condividere il risultato di quanto ognuno di noi ha sperimentato seguendo la disciplina della Scienza dello Spirito, in particolare in questo difficile momento.
Si è pensato questa volta di far restare traccia scritta, anche se in forma abbreviata, di tutto ciò che viene detto. C’è naturalmente la registrazione in rete dei due momenti, quello della mattina e quello del pomeriggio, come è stato fatto per i due Convegni precedenti, ma lo scritto è consultabile in diversa maniera, e può contribuire a fornire spiegazioni e a dare aiuto quando sia necessario.
Alla rivista viene spesso scritto per chiedere come affrontare questo periodo con sufficienti forze fisiche e animiche. La risposta è quella di esercitare lo spirituale che, rinforzando la nostra interiorità, rinforza anche il nostro fisico.
Alla richiesta di quali sono in particolare gli esercizi piú adatti e utili, se dobbiamo limitarci alla concentrazione o eseguire anche gli altri, la risposta è che sicuramente la concentrazione è importante, ma dato che tanto Rudolf Steiner quanto Massimo Scaligero hanno sempre parlato di cinque esercizi, oltre al sesto che è l’armonizzazione dei primi cinque, vuol dire che tutti sono ugualmente essenziali: ognuno di essi serve a trasformare una parte del nostro carattere, delle nostre inclinazioni.
Questo però non deve avvenire solo come svolgimento di una disciplina a sé stante, bensí deve essere portato nella vita di tutti i giorni, trasformando le nostre attitudini con il conseguimento di un retto pensare, un retto sentire e un retto volere.
Inoltre, vorrei aggiungere che è importante dirimere sempre le controversie che possono sorgere tra individui, sia all’interno della propria famiglia, sia nell’ambiente di lavoro, sia persino fra coloro che seguono una Via spirituale. A che servirebbe esercitarsi alla positività, all’equanimità, alla spregiudicatezza, se quando messi alla prova dovessimo reagire come persone assolutamente prive di quei princípi cui affermiamo di attenerci e che consigliamo ai neofiti di seguire?