Leggere Steiner è come leggere parole scritte in un rotondeggiante corsivo, fuse in bassorilievo su una superfice di bronzo dorato. Nella loro sinuosa solidità, ti entrano dentro morbidamente. Ti illuminano, ti riscaldano. Qualsiasi cosa tu possa leggere, intuisci che è tutto vero, anche se sull’argomento non ne sapevi nulla.
Ogni libro, ogni conferenza, è come se ti fornisse la tessera di un enorme puzzle e, sorprendentemente, trovi quasi sempre l’incastro corretto. Quando trovi una tessera che non combacia da nessuna parte, sai benissimo che puoi lasciarla lí, isolata. Perché sei certo che, prima o poi, troverai le tessere che la collegheranno alla parte del puzzle che hai già composto.
È piacevole, in fondo! È quasi divertente! Diventa spesso perfino una dipendenza. Come in uno dei film di Stanlio e Ollio, vuoi completare compulsivamente il puzzle.
Poi… ti imbatti in Filosofia della Libertà! E lí, ti accorgi che non ci sono tessere da aggiungere. È anche scritto in maniera diversa. Non è cosí morbido! Anzi, è piuttosto duro. Il sapore poi, non è lo stesso degli altri libri. Insomma, risulta piuttosto indigesto! Allora pensi che sia una sorta di libretto di istruzioni, leggi qualche pagina e, come succede spesso con i libretti di istruzioni, Lucifero ti suggerisce che puoi fidarti del tuo intuito e farne tranquillamente a meno. Cosí, riprendi a costruire il puzzle tornando agli altri libri e alle conferenze.
Ma dentro, qualcosa ti dice che, prima o poi, quel libro lo dovrai riprendere in mano. E tu lo fai: una, due, tre volte! Anche di piú! Finché capisci, finalmente, magari dopo anni, che ciò che quel libro voleva dirti è che tu sei una tessera del puzzle!
Da quel momento, cambia tutto! Comprendi, improvvisamente, che nel bellissimo quadro dell’evoluzione dell’uomo e dell’universo che stavi componendo pezzo per pezzo, la tua tessera è di fondamentale importanza nel dare un colore, nel dare una forma al disegno complessivo che andrà a formarsi.
La consapevolezza di questa responsabilità fa tremare i polsi! Soprattutto in questo momento storico, nel quale le forze messe in campo dagli Ostacolatori – quelli che vogliono dare al puzzle una forma che nulla ha a che vedere con il Vero, il Buono ed il Bello – sembrano essere soverchianti.
Soprattutto ora, è necessario non adagiarsi sulla sola conoscenza intellettuale.
Nella consapevolezza di non essere spettatori, ma protagonisti nella scena dell’evoluzione. «Damose da fa’!»… avrebbe detto Massimo.
Come? Agendo sugli unici due possibili fronti. Per chi vuole, e chi può, sul piano esteriore, quello culturale, sociale ed economico. Diventare “partigiani dello Spirito”: ostacolare gli Ostacolatori e difendere, per quanto possibile, le idee di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Non spinti dalla paura, dalla rabbia, dall’odio o dal rancore, ma con azioni determinate da un Pensiero che non abbia mai perso di vista la necessità di essere equanimi, positivi e spregiudicati e, quest’ultimo anno, è stato una vera e propria miniera di opportunità per praticare gli esercizi del Sentire!
L’arma piú potente, ponendoci per quanto ci è possibile in una prospettiva spazio-temporale diversa, sarà però quella di farci guidare da un profondo spirito di compassione, magari, come era solito fare Massimo, condito con un pizzico di distaccata ironia, verso coloro che si stanno rendendo strumenti delle forze delle tenebre. Per la quasi totalità, oltretutto, costoro semplicemente non sanno quello che fanno! Ciò non li giustifica, certo! Ma non dimentichiamo che nemmeno Saulo di Tarso sapeva all’inizio quello che faceva. Ma poi…
La lotta dalla quale non possiamo proprio piú esimerci, e che può darci anche la forza di agire nel mondo, è quella da vivere quotidianamente sul piano interiore, sul piano dello Spirito: mettere in atto la “Via Operativa” che sottende tutta l’opera di Scaligero e che in gran parte non è altro che la realizzazione di Filosofia della Libertà. La Via che porta a Michele. Solo vedendoci, Michele avrà motivo di uccidere il drago.
Leggere Scaligero è difficile? Quando lo si vuole “studiare” è addirittura impossibile! In realtà, proprio l’impegno che richiede la lettura dei suoi libri mette in moto una qualità del pensiero che è già, in sé, parte del cammino sulla “Via Operativa”.
Per completare la metafora iniziale, se leggere Steiner suscita una sensazione di luminoso calore, di calda e rotonda solidità che fa pensare al bronzo dorato, leggere Scaligero è come leggere parole in stampatello tagliate a rilievo nel diamante: lampi di Luce della Volontà. Pensiero cristallino dai contorni netti e taglienti.
Può sembrare un’immagine fredda, ma mi piace pensare che, se la luce del diamante, cosí perfetta, non è altro che il modo con il quale restituisce l’immenso calore cui è stato sottoposto, allo stesso modo un lucido Volere ed un Pensare preciso e cristallino possono suscitare il prezioso calore di un Sentire intessuto di Gratitudine, di Devozione e di Amore.
Piergiorgio Martufi