Il pianto

Costume

Il pianto

Tu dormi nel tuo letto, uomo ignaro,

ma dal profondo della notte sale

un pianto cupo, il grido alto del Male.

Dèstati e ascolta il suo cantico amaro.

 

Sèntilo: monta dalle strade e i tetti,

rigurgita, s’avvinghia, si propaga,

dolente soliloquio degli inetti

esseri abbandonati in questa plaga

 

ch’è diventato il mondo dei quattrini,

dei numeri abilmente manovrati

da faccendieri, lazzari e strozzini

che ci tengono ai ceppi incatenati.

 

Alzati, non dormire, questa è l’ora

in cui torna il Padrone alla Sua vigna:

vuole che la lucerna brilli ancora,

e sia mondo ogni solco da gramigna.

 

Piangono senza requie anche i bambini,

i vecchi, i vagabondi, i ripudiati;

sèntilo questo pianto d’assassini,

di mentecatti, storpi, carcerati

 

insonni nelle stanze di tortura,

consumati dal Male che rivolta

nella piaga il suo ferro, la paura

che anche la pietà sia loro tolta.

 

Uomo non t’assopire, ascolta il pianto

che monta come furia di tempesta

scuotendo il mondo con violenza e schianto.

Sii sempre pronto: la tua ora è questa!

 

 

Il cronista