13a settimana – dal 30 giugno al 6 luglio
Settimana complementare (53a – 13a = 40a)
dal 5 all’11 gennaio.
13a
«E io sono nelle altezze dei sensi.
Cosí, dai mondi di fuoco dello Spirito,
la Parola di Verità degli Dei
fiammeggia nelle profondità della mia anima:
cerca, presagendo nelle profondità dello Spirito,
di trovarti affine ad Esso».
13a Ora, ci si trova nella prima delle quattro settimane cardinali del ciclo annuo. Infatti, con la 13a, la 26a, la 39a e la 52a, si toccano i rami di una ideale croce posta nel cerchio (o lemniscata) del tempo annuale. Tali settimane sono divise ognuna dall’altra da 13 settimane (ovvero 91 giorni per 4 = 364 giorni). Con questa 13a settimana si chiude una fase delle quattro annue, quella della massima espansione dell’anima umana nelle ampiezze cosmiche, e questo è descritto nel traguardo del primo verso: «E io sono nelle altezze dei sensi». Tale espansione, metà in ascesa e metà in discesa tra Terra e cosmo, dura per metà dell’anno, dal 21 marzo al 21 settembre (si ricordi il mito di Persefone). Va notato, per comprendere meglio le esperienze che la nostra anima sta esperendo, che con l’ultimo giorno della settimana, il 6 luglio, si concludono i 13 giorni iniziati con la festività di San Giovanni del 24 giugno, commentata la settimana scorsa. Ancora una volta, si ha da meditare che questi 13 giorni estivi sono opposti e complementari alle 13 Notti sante che seguono il 24 dicembre. Come nella notte del 24 dicembre nasce il Frutto della fecondazione dello Spirito Santo, avvenuta con l’Annunciazione del 21 marzo dell’anno precedente con il Sole che entrava in Ariete/Agnello, cosí, nella notte di San Giovanni del 24 giugno, col Sole in Cancro, è iniziata una novella fecondazione delle anime umane che si sono volute perdere nella “Luce e nel Calore” dei “Mondi di Fuoco dello Spirito (Santo)”; e ciò in vista di un traguardo che avverrà dopo nove mesi con la futura Pasqua. Ora, in questi giorni cosí pregni di azioni divine e di ricettività delle anime umane, da quei mondi “La Parola di Verità degli Dei”, grazie alla partecipazione di Giovanni, ci Battezza/purifica col Fuoco («Verrà qualcuno che vi battezzerà col Fuoco»). Attraverso queste grandiose e solenni esperienze, il nostro Io, che aveva scelto liberamente di perdersi nelle bellezze dei mondi, rischiando anche la presa di Lucifero, quale sorgente della bellezza ammaliante, ora, avvolto dalla Potenza della Parola/Fiamma, può finalmente ritrovarsi. “Perditi per ritrovarti” è stato il saggio annuncio, e durante questa settimana cruciale, l’Io, presagendo la seconda fase che si aprirà nella prossima settimana, ritrova se stesso, nel tempo del Sole in Cancro, nel tempo di Parsifal, di Uriele, che in questo tempo estivo ci addita i perfetti pensieri primordiali dei Creatori universali, irradianti e circonfusi di Oro cosmico, di Saggezza cosmica. L’ascesa è finita, siamo divenuti sempre piú partecipi del polo della Vita, e ciò ha comportato un forte decadimento delle forze di coscienza e di autocoscienza, stiamo vivendo in un sogno d’estate, ma proprio cosí siamo capaci di vivere uniti ai mondi dello Spirito, senza disturbarne l’agire con le nostre decadute forze del pensare, sentire, volere. Presto sapremo di piú di quanto sta accadendo in noi, ma dovrà iniziare la discesa verso la Terra, per riacquistare, fino alla 26a settimana, parte della coscienza che, volutamente, abbiamo perso, e ciò comporterà la perdita parziale delle forze di vita a favore di quelle di coscienza, fino al Natale prossimo, al centro delle 13 Notti Sante, nella 39a settimana. Come citato all’inizio, queste 4 settimane: 13a, 26a, 39a,, 52a, sono veramente cruciali, e si possono rappresentare come i 4 assi di una croce, che si incrociano nel centro di un cerchio (o lemniscata) che rappresenti le 52 settimane dell’anno, a partire dalla Pasqua.
40a
«E io sono nelle profondità dello Spirito.
Cosí, da mondi d’amore del cuore,
con la Potenza di fuoco della Parola universale,
la vuota illusione delle particolarità
si colma nei fondamenti dell’anima».
40a Qui, si è nella fase finale delle Tredici Notti Sante, e l’anima, ma ancor piú l’Io, dopo la nascita del Sé spirituale, ha preso possesso della piena autocoscienza. Egli può compenetrare la propria anima che, dopo sei mesi di crescita dalla festa di San Giovanni, ha completamente seguito il suggerimento accolto in estate: «Cerca, presagendo nelle profondità dello Spirito, di trovarti affine ad Esso». Ora l’anima, sempre piú spiritualizzata, non si oppone piú egoisticamente, secondo le tendenze caratteriali e temperamentali, al proprio Io/Spirito, secondo la personalità particolare di questa incarnazione vissuta solo in vuote illusioni. Essa inizia a cedere il passo alla libera volontà sacrificale del Sé spirituale, che infiamma di ‘Buona volontà’ l’Io, affinché possa portarla a “Piena meta”, incamminandosi verso il futuro tempo pasquale.
18a settimana – dal 4 al 10 agosto
Settimana complementare (53a – 18a = 35a)
dal 1° al 7 dicembre
18a
«Posso espandere l’anima,
affinché si riunisca
alla Parola germinale dell’universo (che ho) ricevuto?
Presagisco di dover trovare la FORZA
di plasmare degnamente la mia anima
perché si formi a veste dello Spirito».
18a Nella 15a settimana, quella iniziale dell’attuale terzo gruppo di 7 (15-21), si è conosciuto che “il tessere dello Spirito…” ci ha donato la FORZA, che il nostro sé era impotente a dare a se stesso. Nella 16a abbiamo dovuto “racchiudere nell’interiorità” (nelle profondità dell’anima) quel dono, quella FORZA. Nella 17a la “Parola Universale” ci ha ispirato il compito di “colmare il nostro Spirito con la Sue ampiezze cosmiche”. Ora, e questo è il compito meditativo di questa centrale 18a settimana, il nostro Spirito si rivolge alla Parola Universale, e Le chiede con modestia, ma fiduciosa preghiera: «Oh Parola creante ogni germe di Vita, posso espandere la mia anima (nelle Tue ampiezze), affinché entri in COMUNIONE spirituale con Te?» Il nostro Io, che rivolge tale preghiera meditante alla Parola Universale, ha la consapevolezza di non poter attuare tale compito senza, prima, aver trovato in sé quella FORZA da Essa donataci. Solo con quella FORZA, che viene direttamente dal Cielo, non dalla carne, non da padre e madre, non da volontà d’uomo, noi possiamo plasmare, forgiare l’anima, affinché assuma sempre piú la figura celeste del nostro Spirito originario: fratello del Cristo e figlio dello stesso Padre, generato, non creato, nella Sua stessa sostanza. Ecco! Nel centro dell’estate, con il Sole potenziato dalla Costellazione del Leone, la nostra anima può ricevere il massimo della forza di Luce e Calore spirituali. Viene in mente l’immaginazione della Donna apocalittica che, dopo essere stata fecondata dallo Spirito Santo, ora custodisce nel grembo tale Dono. Essa, vestita di Sole, ne avvolge il Suo germe/frutto celeste, e con le dodici stelle a corona del capo si libra sulla candida, purificata Coppa lunare, ormai per sempre dominatrice dell’antico Serpente, vinto dall’Amore celeste di Lei.
35a
«Posso riconoscere l’essere,
in modo che si ritrovi
nell’impulso dell’anima a creare?
Io sento che mi è consentito il potere
di inserire il mio sé, con modestia,
quale arto nel Sé Universale».
35a Come a voler sottolineare le corrispondenze, anche in questa 35a settimana, nel mantram rivolgiamo una richiesta all’Essere Universale, e tale domanda può essere formulata solo se, a partire dalla 18a, avremo svolto completamente il compito lí assegnatoci… Se, infatti, la nostra anima avrà custodito la Forza/dono ricevuta, e avrà fatto crescere il Germe, plasmandosi sempre piú a veste degna dello Spirito, allora, tale germe divenuto frutto, può essere RICONOSCIUTO (poiché l’avevamo già conosciuto nella 18a) nel suo impulso a creare, che pervade l’anima. Quel vago sentire presago della 18a settimana, ora è divenuto un potente sentimento: quello di potere aggiungere, anche se con estrema modestia, il nostro Sé spirituale a coadiuvare, come un novello arto, il Sé universale nella Sua eterna opera creante».
19a settimana – dall’11 al 17 agosto
Settimana complementare (53a – 19a = 34a)
dal 24 al 30 novembre.
19a
«L’ulteriore senso del mio anelare
sia di avvolgere, col ricordo,
il DONO che, misteriosamente, ho ricevuto a nuovo;
esso, rinforzandosi, deve risvegliare
le mie proprie forze nell’interiorità,
e, divenendo, dare me a me stesso».
19a In questa settimana, la quinta di questo gruppo, che porta a conclusione le esperienze della terza, ovvero la 17a, si è già superata la metà della stagione estiva. La Luce e il Calore estivi hanno già raggiunto il loro effetto sulla nostra anima (questa 19a settima, infatti, è l’ottava superiore della 12a, basta rileggerla per capire). Infatti, essa ha ricevuto un Dono/Forza che le ha permesso di espandersi e forgiarsi a effettiva veste del suo Spirito originario. Tutti questi grandiosi avvenimenti sono accaduti misteriosamente, senza avvertirne nulla nella sognante coscienza estiva. Ora deve iniziare una nuova fase, l’anima deve iniziare a svolgere un altro compito: quella Forza che l’ha forgiata a veste del celeste spirito originario, deve essere custodita per compiti futuri, che riguardano lo sviluppo e la maturazione del proprio terreno Sé spirituale. L’anima deve sentire come un anelito materno tendente ad avvolgere, come nel proprio grembo, il Dono/Forza ricevuto, lo deve nutrire con il proprio ricordo, piena di sacra gratitudine. Non ha da dimenticare quanto in lei e per lei è avvenuto; il “ricordare nello Spirito” deve accompagnare il suo cammino fino all’autunno. Nel proseguire nella seconda metà dell’estate, nell’iniziare la fase di contrazione e concentrazione di se stessa, dovrà far crescere la Forza/Dono che custodisce. Questa Forza, nutrendosi della sostanza animica virginea che l’ha portata a compenetrarsi con la Forma dello Spirito celeste, crescerà, si potenzierà sempre piú, e andrà a risvegliare dal sogno estivo le forze già maturate nelle ripetute vite dell’anima. Questa Forza/Dono sarà sempre piú agente nelle già conquistate forze dell’interiorità dell’anima, che inizia ormai a contrarsi per rientrare sempre piú nella propria corporeità fisica. Da tale contrazione/concentrazione e potenziamento delle proprie forze, il nostro Sé, che si era voluto perdere nell’Io universale col seguire il saggio annuncio (11a settimana), piano piano inizierà a ritrovare se stesso, a ricordarsi di essere, a potersi ripensare in piena autocoscienza dell’Io. Questo traguardo sarà raggiunto pienamente nella 26a settimana, quella di Michele, poiché fino alla metà dell’estate la nostra anima è stata guidata dal Cristo, ma ora essa viene affidata a Michele, alle forze del ferro meteorico, che con il 10 di agosto, San Lorenzo, iniziano a sfrecciare nel cielo, cosí come anche nel nostro sangue, donandoci il CORAGGIO per il rientro. Se ne riparlerà a suo tempo.
34a
«Sentire vivificarsi nell’interiorità l’antico Dono
che si è misteriosamente custodito
con l’essere proprio risorto a nuovo;
esso, risvegliando forze universali,
deve riversarsi nell’opera esteriore della mia vita
e, divenendo, imprimere me stesso nell’esistenza».
34a È meraviglioso accorgersi, ancora una volta, della perfezione dei ritmi che vivono nella nostra anima durante il dispiegarsi dell’Essere dell’anno. Ecco che, siamo in novembre, ritorna in azione l’antico DONO che, misteriosamente (vengono in mente i Misteri), si è custodito nell’anima. Tale DONO, ormai pieno di forze di vita spirituale propria, sarà capace di risvegliare, in unione con l’essere proprio RISORTO a nuovo, addirittura forze universali da usare nel divenire per sciogliere i nodi karmici/lunari del passato, o addirittura crearne di solari per il proprio e altrui futuro divenire. Si dovrebbe essere colpiti da questa RESURREZIONE del proprio essere nel pieno di novembre, mese dedicato ai morti; anche qui se ne dovrà parlare molto piú avanti.
20a settimana – dal 18 al 24 agosto
Entrata del Sole in Vergine
Settimana complementare (53a – 20a = 33a) – dal 17 al 23 novembre.
20a
«Cosí solamente sento ora il mio essere,
che lontano dall’esistenza cosmica
in sé estinguerebbe se stesso,
ed edificando solo sul proprio fondamento
dovrebbe uccidere sé in se stesso»
20a In questa settimana, la fase di riaddensamento e rientro dell’espansione dell’anima prosegue con maggiore abbrivio. Il Sole, avendo lasciato la Costellazione del Leone, inizia a diminuire l’intensità del suo fulgore penetrando in quella della Vergine. Questo contrarsi dell’anima fa sentire un allontanamento dall’esistenza cosmica, che si era sperimentata particolarmente nella 13a settimana, in cui meditammo “E io sono nelle altezze dei sensi”. Allora, al seguito del Cristo, l’anima nostra sentí la Parola di fuoco degli Dei, e poté esultare con un “Osanna nell’alto dei cieli”, ma ora, in questa 20a settimana, quale ottava superiore della 13a, il nostro Io deve affrontare una prova grazie a quanto sperimentato in precedenza. Infatti, l’anima ricevette un Dono di forze di Vita spirituale che l’aiutò a plasmarsi a degna veste dello Spirito. Ora, quel Dono deve essere custodito nell’anima col ricordo, proprio perché si sta perdendo la comunione con quelle eccelse sfere celesti. Il nostro Io avrà bisogno, in futuro, delle forze sviluppate di quel Dono, ma esso è ancora in germe, è come un piccolo feto che ha bisogno di essere nutrito e sviluppato da forze materne dell’anima, e queste gli vengono fornite dalla Costellazione della Vergine, da cui il Sole irradia. Forze virginee, materne, devono avvolgere, come in un grembo animico, quel germe, affinché in futuro possa fruttificare. Il nostro Io, in questa fase dell’anno si trova, da una parte senza piú le forze celesti delle altezze, dall’altra impossibilitato a fruire delle forze del Dono, data la sua debolezza attuale. Ciò fa vivere al nostro Io un forte sentimento di disagio; lontano dall’esistenza cosmica si avverte come privo di alimento spirituale, impoverentesi, tanto che se questo tempo durasse troppo si estinguerebbe senza un “Pane sovrasostanziale”. Ma avverte, tragicamente, anche dell’altro. Se volesse tentare di edificare se stesso nutrendosi solo della propria natura egoica, per le qualità di questa natura, tale fondamento su cui edificarsi ulteriormente, in realtà lo porterebbe a un’autoestinzione, a un suicidio spirituale. Per questi motivi, interviene da ora anche l’aiuto di Michele, massimo servitore della Vergine Sophia, che con il suo ferro meteorico, sia nel macrocosmo con le stelle filanti, sia nel microcosmo umano con la precipitazione nel sangue di microcristalli di ferro sidereo, dà lo strumento all’Io per sviluppare il coraggio, il COR-RAGGIO, il raggio del cuore, necessario per affrontare le squilibranti esperienze di questa fase dell’anno.
33a
«Cosí solamente sento ora il mondo,
che senza partecipazione della mia anima
potrebbe trovare in sé solo gelida, fredda vita,
e manifestandosi senza potenza
nel ricrearsi a nuovo nelle anime,
potrebbe trovare in sé solo la morte».
33a Nella settimana 33a la situazione è completamente capovolta rispetto alla 20a. Se l’uomo non può vivere senza lo Spirito divino, anche quest’ultimo non può continuare senza la partecipazione attiva e co-creativa delle anime umane spiritualizzantesi. Si avverte fortemente, ma anche tragicamente, questa interdipendenza tra Cielo e Terra, tra mondo e Io. Si giungerà a sentire che il Mondo, dovendo ricrearsi attraverso e per mezzo delle anime umane, se le trovasse incapaci di partecipare fattivamente e coscientemente a tale processo, potrebbe trovare in sé solo gelida e fredda vita. Ciò lo porterebbe, col tempo, a non poter piú ricreare se stesso in tali anime umane inadeguate, quindi a trovare in sé solo la morte per impotenza: la fine della Terra come luogo della nascita della decima Gerarchia, quella umana, che fallirebbe la creazione dell’amore vissuto nella libertà, e della libertà vissuta nell’amore.
21a settimana – dal 25 al 31 agosto
Settimana complementare (53a – 21a = 32a)
dal 10 novembre al 16 novembre.
21a
«Io sento una potenza estranea
donare me a me stesso rafforzandosi.
Io sento maturare il GERME,
ed un presagio, nell’intimo, tessere luminoso
alla potenza dell’interiorità».
21a Questa 21a settimana chiude il ciclo di 7 iniziato con la 15a, e ne è la necessaria ed evidente conclusione. Si conclude un altro piccolo ritmo di 7 settimane all’interno del grande ciclo di 52 (si invita a considerare che 52 settimane per 7 anni concludono un altro ritmo di 364/365 settimane, e 7 anni sono un tempo molto importante nella nostra vita). Tutto, da quella 15a settimana, ha avuto al centro degli eventi animici il Dono/Germe/Forza, che in essa ci fu dato dalla Parola universale. In quella settimana, tutto avvenne in uno stato di incantamento ottuso della coscienza, ma ora, alla chiusura del ciclo di 7 settimane, qualcosa di ben diverso viene avvertito: quel Germe sta maturando, e anche se viene sentito come una “potenza ancora estranea”, esso ha il potere di donarmi a me stesso, di farmi ritrovare consapevole di essere, e in ciò riesce segretamente a rafforzare se stesso. Con questa maturazione e rafforzamento si schiude nell’intimo dell’anima un ulteriore sentimento presago, capace di far tendere verso un traguardo luminoso, verso la futura rinascente potenza dell’interiorità: il nostro Sé! Tutto tende, nel continuo contrarsi dell’anima nella metà discendente dell’estate, a far sí che quel Dono possa svolgere le azioni necessarie nell’anima, affinché possa divenire, col tempo, Madre e Padre della Potenza nascente dall’interiorità. Ma tutto deve avvenire nel silenzio interiore, in forma virginea, come indica l’Essere del Sole con dietro la Vergine, Sua Ancella eterna.
32a
«Io sento la mia propria forza fruttificare
e donare me al mondo consolidandosi.
Io sento il mio proprio essere, rafforzandosi,
volgersi a chiarezza
nel tessere del destino della vita».
32a Un tono diverso, quasi esultante, caratterizza questa settimana 32a. Ancora una volta la complementarità si riscontra con precisione; nella 21a c’era solo un presagio delle possibilità future, qui nella 32a esse si sono avverate. Il Dono/Germe/Forza è giunto al punto di dare i primi frutti, e quanto piú ne darà col suo potere di donazione e dedizione altruistica al mondo, tanto piú si consoliderà. Ma tale suo consolidarsi genera nel nostro essere, inevitabilmente, un crescere di forze novelle, tali da renderci capaci di iniziare a comprendere il senso piú profondo e nascosto delle esperienze di destino che, da adesso, si attraverseranno con sempre maggiore coscienza conoscitiva.
Mario Iannarelli (5. continua)