Il viaggio iniziatico che ci fa compiere Goethe nel regno simbolico della sua Fiaba, ci conduce nel luogo piú elevato cui l’uomo possa aspirare, rappresentato dal candore del giglio, ovvero la bella Lilia, unito alla saggezza, espressa dal serpente verde.
Per essere traghettati da questo fiume della vita materiale a quel regno, il barcaiolo esige un compenso. I fuochi fatui vorrebbero pagare con l’oro, ma l’oro è dannoso per il fiume e il barcaiolo chiede solo i frutti della terra.
Anche il serpente verde, richiamo all’uomo che anela, cerca quel regno, e nella ricerca discende sotto terra, dove trova il tempio in cui siedono tre re: il re d’oro, della sapienza; il re d’argento, della bellezza e della forza; e il re di bronzo, della volontà. C’è anche un quarto re, il quale è formato dall’unione caotica dei tre metalli, e rappresenta il mondo di oggi, in cui l’uomo non ha ancora separato e organizzato correttamente e con ordine le proprie forze animiche.
Il tempio non dovrà piú essere occultato negli abissi, ma verrà alla luce e sarà accessibile a tutti.
C’è un personaggio, il vecchio con la lampada, che fa luce solo a chi ha già una luce in sé, e dunque chi non ha già attivato dentro di sé una luce, non potrà essere illuminato dalla lampada della vera conoscenza.
Il nobile giovane, che vuole conquistare la bella Lilia, dovrà prima purificarsi e conoscere le tre forze dell’anima. A lui il re di bronzo dice: «La spada nella sinistra e la destra libera!», dunque solo difesa e mai piú offesa. Il re d’argento dice: «Pasci le mie pecore!», chiede quindi devozione. Il re d’oro dice: «Riconosci le cose supreme», cioè apprendi le cose dello Spirito.
Tutti gli uomini vorrebbero passare dall’altra parte per giungere al regno della bella Lilia, ma occorre un ponte, che sarà creato dal sacrificio del serpente. Esso si pone generosamente al servizio degli uomini, i quali potranno passare dal mondo materiale, dei sensi, a quello della conoscenza spirituale, della vera libertà. Questo però potrà accadere solo quando nel mondo non ci sarà piú violenza e regneranno altruismo e devozione.
Gemma Rosaria Arlana
(dipinti di Alfredo Chiàppori per Fiaba)