I Misteri svelati

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I Misteri svelati

 

Il grande atrio che precedeva la zona bar dello scintillante e modernissimo edificio mensa del Centro Nucleare – oggi, dopo pentimenti e riconversioni, ribattezzato Energie Alternative – accoglieva mostre tecniche e artistiche di ogni tipo, sempre molto interessanti e stimolanti.

 

L’edificio mensa della Casaccia

L’edificio mensa della Casaccia

 

Nell’orario in cui si ac­cedeva alla mensa, vi si avvicendavano esposizio­ni di libri, di quadri, di gioielli, e soprattutto arti­coli tecnici ed elettronici di varia natura, per soddisfare la curiosità e il desiderio di acquisto di inge­gneri, fisici nucleari, chi­mici, medici, tecnici elettronici, disegnatori, segretarie, operai e giardinieri, tutta una umanità che si affacciava alla grande sala per salire poi alla mensa per il pranzo, e in seguito per andare al bar a bere un caffè.

 

In quel tempo una parte del mio lavoro di Pubbliche Relazioni consisteva nel coordinare e organizzare l’afflusso dei fornitori che esibivano la loro merce, o degli artisti che esponevano quadri, disegni, incisioni o sculture.

 

Generalmente il periodo dedicato ad ogni mostra era di cinque giorni lavorativi, dal lunedí al venerdí.

 

Grande Dizionario Enciclopedico

 

In una di quelle occasioni, la settimana era dedicata ai libri di una Casa Editrice di chiara fama, la UTET. Oltre a testi didattici e di saggistica, la mostra era stata organizzata, in particolare, per far conoscere una nuova edizione, appena uscita, del Grande Dizionario Enciclopedico, il noto GDE, cui erano stati aggiunti copiosi aggiornamenti e approfondimenti tecnico-scientifici.

 

Lo spazio aveva dovuto essere accresciuto, rispetto ai due tavoli messi normalmente a disposizione, data l’importanza del nome editoriale e l’am­piezza delle offerte.

 

L’addetto alle vendite e alle relative spiegazioni scientifiche, che prevedevano le risposte alle tante domande che il pubblico avrebbe potuto rivolgere, era una persona di età, con grandi competenze sia librarie che, nello specifico, tecniche.

 

Intorno ai suoi tavoli si affollava, nell’orario dei pasti, una moltitudine di persone attirate dalla varietà delle proposte e degli argomenti trattati.

 

Negli orari di lavoro, invece, tranne qualche persona che si affacciava per una veloce pausa caffè, la mostra era poco frequentata, e l’addetto trovava modo di chiamarmi per qualche richiesta particolare, per una necessità a volte solo escogitata per fare un po’ di conversazione e passare il tempo.

 

Durante uno di quei colloqui, sempre in qualche modo interessanti dato l’alta preparazione culturale del personaggio, questi finí con l’affrontare il tema della Massoneria, di cui si dichiarò appartenente, anzi parte attiva. La precisa descrizione delle finalità, delle frequentazioni ai piú alti livelli, della finalmente realizzata ammissione delle donne, dopo tre secoli in cui l’adesione era un’esclusiva maschile, tutto era volto, arrivai poi a comprendere, a fare di me un’affiliata.

 

L’offerta che mi era stata fatta andava considerata come un grande onore, date le presenze femminili di tutto rispetto che mi venivano citate: il gotha dell’aristocrazia romana, della politica, della moda, dell’arte, del teatro, del cinema, insomma le massime esponenti in ogni branca della società.

 

L’invito fu ripetuto per tutta la durata della mostra, ogni volta infiorato con promesse di apertura ad ogni possibilità di avanzamento in ogni campo, di carriera e artistico.

 

La seduzione flautava parole che sembravano provenire dal serpente attorcigliato all’albero dal quale avrei potuto cogliere la succosa mela della conoscenza. Ma tempo prima c’era stato un incontro che aveva trasformato la mia vita e le aveva dato uno scopo preciso. Quella era la Via che avevo scelto, e non intendevo derogare. Con molta gentilezza e anche con un senso di sincera simpatia, rifiutai il grande onore che mi veniva offerto.

 

La richiesta fu replicata ancora, dopo il termine della mostra, con telefonate per inviti a luoghi prestigiosi nei quali avrei potuto incontrare personaggi inavvicinabili altrimenti. Poi anche le telefonate cessarono.

 

Simbolo massonico

Simbolo massonico

 

Non ho mai approfondito di quale Massoneria si trattasse. In quel tempo ce n’era una che brillava particolarmente e venne in seguito considerata deviata: quella di Licio Gelli. Vi aderí, non so se proprio in quella occasione, anche l’allora Direttore Generale della Casaccia. Quando lo scandalo scoppiò e si lesse nella stampa dell’epoca il suo nome tra gli affiliati, essendo egli un uomo integerrimo e non reggendo alla gogna mediatica, si suicidò. Molti invece continuarono a godere una vita di successi, evitando coinvolgimenti e ritorsioni.

 

Non subito, ma qualche tempo dopo, mi decisi a parlarne con Massimo Scaligero, che si mostrò contento che io avessi resistito agli allettamenti che erano stati esercitati su di me con tanta capacità attrattiva. Mi parlò in quella occasione di uno dei compiti che Rudolf Steiner era venuto a compiere sulla Terra: l’apertura dei Misteri.

 

Tutto quello che per mezzo dei Misteri, e quindi in parte anche della Massoneria, era stato gelosamente conservato come tradizione segreta, doveva ormai essere divulgato apertamente, come Steiner ha fatto, per lo sviluppo dell’anima cosciente che il periodo esigeva, ed esige.

 

Il voler continuare a tenere celate le conoscenze spirituali, a escludere i non appartenenti ad una organizzazione che, se pur nata con scopi sani e giustificati per l’epoca passata, è oggi del tutto superata, significa non essere fedeli al dettato iniziale, che era, e deve essere, profondamente cristiano.

 

Nell’insegnamento della Scienza dello Spirito possiamo ritrovare tutti i piú alti contenuti della tradizione esoterica. Essi sono stati generosamente divulgati dal Maestro dei Nuovi Tempi, oltre che nei suoi libri fondamentali, anche negli scritti che sono stati tratti dalle piú di seimila conferenze tenute di fronte a uditori di ogni livello, nelle Università e nelle officine degli operai, nessuno escludendo. Tutti noi, da allora, attraverso le pubblicazioni che ci sono state messe a disposizione, possiamo coglierne quanto con volontà, tenacia e passione riusciamo ad apprendere e a realizzare.

 

Marina Sagramora