L’armatura e lo scudo dei guerrieri di Michele
«La luce dalle cosmiche lontananze
estende nell’intimo la sua forte vita:
essa diviene luce dell’anima
e illumina le profondità spirituali,
a svincolarne frutti
che nel corso dei tempi
da cosmiche egoità
matureranno egoità umane».
Rudolf Steiner, Il Calendario dell’Anima
Traduzione di Giovanni Colazza
(1-7 settembre) 22a settimana
Eccoci giunti al dolce mese di Settembre, la fine gloriosa della stagione estiva, periodo breve ma intenso, generoso di raccolti e mite nelle temperature, attesa piacevole e amena dell’atmosfera autunnale di Michele, il risveglio dal sonno estivo.
I frutti piú deliziosi, dagli ultimi fichi alle prime pere e mele, e le giornate dai tramonti sempre piú precoci, ci accompagnano verso il lavoro su noi stessi che ogni anno dobbiamo fare all’arrivo dei primi freddi.
La luce cosmica ci pervade, ci rimette in carreggiata sulla Via ascetica e lavorativa, esteriore come interiore, dopo la pigrizia e la distrazione che spesso hanno caratterizzato i mesi dal caldo piú torrido e afoso.
Nostro compito è tramutare il dono di quella Luce Divina proveniente dal Cosmo, dalle Gerarchie, in fruttuosa crescita interiore: da individualità cosmiche superiori discendono potenti forze di luce, e da esse suscitate, risalgono le individualità umane verso la mèta, ciò che dobbiamo diventare, il cui esempio perfetto è comparso sulla Terra affinché fossimo guidati nella giusta direzione: il Figlio dell’Uomo, ciò che abbiamo visto incarnato dal Battesimo del Giordano, un precursore di ciò che la Divinità ha previsto per la creatura umana.
Fulvio Di Lieto, fondatore dell’Archetipo, di cui fu il direttore fino alla sua scomparsa nell’Ottobre 2020, colse in modo mirabile il senso di ciò che Rudolf Steiner e Massimo Scaligero, ci avevano insegnato sulla natura e sul compito dell’Uomo in relazione al sacrificio supremo del Christo:
«Fino ai trent’anni preparò il Suo corpo, la Sua anima e la Sua mente: li temprò perché potessero accogliere e contenere l’essenza cristica. E quando ne fu permeato, la portò con modestia e coerenza. Non scrisse libri, non costruí templi, non ebbe di Suo che la tunica inconsutile e i calzari. A coloro che si perdevano dietro a complicate speculazioni filosofiche e sillogistiche mostrò l’efficacia di un linguaggio chiaro e diretto che, pur esprimendosi con semplicità in parabole, aveva l’assoluta potestà della sintesi e della logica piú raffinata, penetrando nei cuori della gente che Lo ascoltava come la pioggia nelle zolle riarse e avide.
Non maneggiò denaro, non si occupò di politica, separò lo Spirito dalla materia e Cesare da Dio. Chiuse i libri della legge e aprí quello dell’Io interiore, facendo capire agli uomini che il Regno dei Cieli era alla loro portata, in quanto essi erano figli di Dio, divina sostanza in divenire. Perdonò, amò, pacificò, guarí, resuscitò. Eppure, mai personaggio della storia umana fu piú osteggiato, odiato, combattuto, tradito e vilipeso, e con Lui anche i valori e i simboli che aveva donato al mondo. Nessuno piú di Lui fu mal compreso dai nemici come da molti dei Suoi stessi seguaci.
Se la Terra ancora si dilania e soffre sotto il peso delle ingiustizie e degli errori, è perché gli uomini non hanno ancora accolto il Suo messaggio, il senso del Suo venire tra noi, a farsi carne e sangue, patire dolore e morte, vincere la materia con la resurrezione. Egli è sempre lí nella Luce, nel punto cruciale in cui tutte le vie si congiungono. E attende: che finalmente ci sia dato capire il male che ci facciamo ogni giorno dimenticando chi veramente siamo e qual è il sentiero da percorrere per giungere a Lui».
Dunque, ci facciamo del male da soli, ci facciamo la guerra piú o meno virtuale tra di noi, dimenticando chi siamo, di chi siamo figli, di nostro Padre, della nostra Madre Divina; non ricordiamo di avere come fratello maggiore il Figlio di Dio, di avere dentro di noi la Luce del Logos.
In questa epoca dominata dalle tenebre e dall’odio, la Terra e l’umanità tutta si dilaniano e soffrono come mai nella Storia.
La Via per uscire dalle tenebre da cui siamo avvolti, per sconfiggere il Regno del Male asurico che sembra aver preso il sopravvento in modo definitivo e invincibile, per non finire nel baratro che ci si para dinanzi, ci è stata mostrata in effetti da tutti i Maestri che ci hanno preceduto.
Tutte le guide auree dell’umanità, con le loro differenze, avevano un punto essenziale in comune: ogni cosa di sé donavano al Mondo e al prossimo, e nulla tenevano o pretendevano per loro stessi.
Questo riguardava non solo i beni materiali, la ricchezza esteriore, ma anche onori, potere, riconoscimenti, sicurezza, fino ad offrire la vita stessa.
Il Potere costituito si è quasi sempre scatenato contro i portatori di luce e di saggezza, si è armato e ha calato la scure della censura e della persecuzione piú feroce contro chi era mandato dal Mondo Spirituale per rischiarare il cammino del genere umano.
Ogni Maestro ha lasciato dietro di sé dei discepoli, che si sono trovati ad affrontare le medesime “schiere nemiche” messe in campo dai Signori Oscuri.
Non tutti hanno avuto la forza e la costanza di combattere e di rinunciare ad ogni cosa, come avevano fatto i loro Maestri, alcuni hanno ceduto e hanno perso l’occasione di essere al fianco del Trono di Dio, quello descritto nell’Apocalisse di Giovanni.
Molti però sono andati avanti con coraggio, hanno lasciato ogni cosa, ogni porto sicuro, rinunciato ad affetti, lavoro, sicurezza, beni, e hanno seguito fedelmente la direzione indicata dagli Iniziati che avevano avuto il privilegio di avere come mentori e compagni di vita.
Un vero e proprio piccolo esercito di guerrieri al servizio del Bene, donne e uomini degni di avere in prestito da Michele Arcangelo l’armatura scintillante e la spada per sconfiggere il Maligno.
Non è necessario essere perfetti per essere totalmente al servizio del Bene: il Mondo Spirituale ci chiama, come con una vocazione, ci ispira e ci spinge a lottare e a sacrificare noi stessi, i nostri beni e i nostri cari, ogni cosa, per una causa giusta, per combattere la menzogna con la verità, il veleno con l’antidoto.
Oggi siamo chiamati alle armi, in campo interiore, per difendere ciò che è umano, e figlio del divino, da ciò che è transumano, diabolico e figlio delle Forze dell’Ostacolo.
Un attacco senza precedenti ai figli della Madonna Divina e del Padre Celeste, alle creature piú preziose delle Gerarchie Angeliche, è oggi sotto gli occhi di chiunque abbia l’anima ancora in suo possesso, e non l’abbia venduta a Mefistofele per uno scellerato patto sigillato con il suo sangue.
I prescelti, coloro che la verità e la giustizia mettono al di sopra di tutto ciò che possiedono, e sono pronti ad ogni sacrificio per servire il Bene e smascherare il Male, vengono attaccati con mezzi subdoli e vigliacchi dal Regime Totalitario Terapeutico attualmente al potere su scala globale.
Tessere e passaporti di riconoscimento e fedeltà nei confronti del Sistema dominante onnipervasivo, vengono elargiti per “premiare” i servi fedeli, le pecore obbedienti, disposte a seguire i nuovi padroni del gregge ovunque, sulla via della perdizione, dell’abdicazione della coscienza, se non verso il mattatoio.
Chi si ribella agli orpelli ingannevoli, alla magia nera spacciata per scienza, chi tenta di salvare almeno gli innocenti dall’essere sacrificati sull’altare del Vitello d’oro del Capitalismo, del materialismo storico nella sua fase piú bassa e degenerata, viene perseguitato, denigrato, ridicolizzato, isolato, quando non addirittura “suicidato”.
La battaglia si fa durissima, il premio finale sarà però davvero straordinario, e dunque non è possibile arretrare ora!
Il sacrificio di ciò che finora ha rappresentato la nostra sicurezza, la nostra pace, il nostro piacere, i nostri affetti, sarà probabilmente richiesto a coloro che hanno scelto di andare fino in fondo in questa battaglia epocale contro il Male.
Il vero virus, la peste asurica che contamina i corpi e le anime, e che si diffonde tramite i subdoli strumenti di ipnosi collettiva, avvelenamento chimico e opere di magia oscura, non può contagiare chi è stato immunizzato a suo tempo, prima ancora di incarnarsi in questa Maya.
Chi ha ricevuto prima di nascere l’immunità alle insidie delle Forze dell’Ostacolo, reca con sé una Tessera Aurea, ben splendente, che acceca gli emissari degli oscuri signori, già sconfitti in Cielo da Michele e dalle sue schiere, e prossime alla disfatta anche sulla Terra: come in Cielo, cosí in Terra!
Il Figlio dell’Uomo, il Maestro di tutti i Maestri, è lí che ci attende nella Luce, nel punto cruciale in cui tutte le vie si congiungono.
E arrivati lí, ci accorgeremo che era sempre con noi, ad affiancarci in ogni passo verso la risalita!
Shanti Di Lieto Uchiyama