31a settimana – dal 3 al 9 novembre.
Settimana complementare (53a – 31a = 22a) dal 1° al 7 settembre.
31a
«La Luce dalle profondità dello Spirito
tende solamente verso l’esterno:
diventa forza di volontà per la vita
e riluce nell’ottusità dei sensi
per liberare forze
che da impulsi dell’anima,
fanno maturare potenze creatrici
entro l’opera umana».
31a Come abbiamo meditato la settimana precedente, questa luce adesso «…è divenuta forza di volontà per la vita». Ciò vuol dire, fra l’altro, che ora nell’anima umana non agisce solo la luce del pensare al massimo grado, ma essa, volendo irraggiarsi verso l’esterno, verso l’altro, ha generato una nuova forza, la forza del volere, e il volere è il calore primigenio dei Troni, degli Esseri della Volontà che hanno sacrificato la loro sostanza per far sorgere i primi germi umani sull’antico Saturno. Ora, nell’anima degli uomini, non agisce piú solo la LUCE del pensare, ma anche il CALORE del volere. E sovvengono le parole di Michele: «Illumina le nostre menti/riscalda i nostri cuori».
22a
«La Luce dalle lontananze cosmiche
continua a vivere vigorosamente nell’intimo:
diventa Luce dell’anima
e risplende nelle profondità dello Spirito
per liberare frutti
che nel corso del tempo
fanno maturare il sé dell’uomo
dal Sé universale».
22a In quella settimana passata, la Luce universale era divenuta la sua (dell’uomo) Luce, capace di fargli superare la passata debolezza estiva del sé, donando ad esso i frutti, sempre piú maturi, che dal germe animico faranno NASCERE il sé dell’uomo dal Sé Universale. Quest’ultimo, a suo tempo, nel sogno estivo aveva FECONDATO la nostra anima. In quel tempo si è meditato: «Inizia, qui, un itinerario animico di questa Luce, che la porterà in futuro a divenire l’essenza volente del pensare umano, quel volere che, come Vita della Luce di esso, sarà capace di dare i piú grandiosi motivi al volere-pensante creativo umano, di cui la Terra e l’Universo hanno infinito bisogno».
32a settimana – dal 10 al 16 novembre.
Settimana complementare (53a – 32a = 21a) dal 25 al 31 agosto.
32a
«Io sento fruttificare la mia propria forza
e consolidandosi donare me al mondo:
io sento il mio proprio essere, rafforzandosi,
volgersi a chiarezza
nel tessere del destino della vita».
32a Questa settimana è la centrale di quelle che vanno dalla 29a alla 35a. Come spesso si è fatto notare, ogni settetto di settimane è come una porzione di cerchio del circolo completo annuale, una porzione che, però, ha una sua vita interna, che trova il suo baricentro nella centrale, la quarta. Quest’ultima la potremmo vedere come il pilone centrale di un ponte ideale che inizia con la prima settimana e finisce con la settima, ma un ponte che senza la centrale non potrebbe reggersi. Se ci rivolgessimo al mantram della 29a settimana, vedremmo che, allora, nell’iniziare un novello cammino interiore, da una parte abbiamo dovuto accenderci la luce del pensare, ma dall’altra, per poterla mantenere accesa, ci siamo dovuti affidare ancora alla «…fonte di forza dello Spirito Universale». Ora, giunti al punto massimo di rafforzamento della luce del pensare (ogni ciclo di un ritmo potenzia una qualità fino al suo centro temporale, per poi declinare fino alla fine, non aggiungendo nulla di nuovo, ma solo consolidando il già raggiunto), come abbiamo meditato la settimana precedente, questa luce «…è divenuta forza di volontà per la vita». Ciò vuol dire, fra l’altro, che ora nella mia anima non solo agisce la luce del pensare al massimo grado, ma essa, volendo irraggiarsi verso l’esterno, verso l’altro, ha generato una nuova forza, la forza del volere, e il volere è il calore primigenio dei Troni, degli Esseri della Volontà, che hanno sacrificato la loro sostanza per far sorgere i primi germi umani sull’antico Saturno. Ora, nella nostra anima non agisce piú solo la LUCE del pensare, ma anche il CALORE del volere. E sovvengono le parole ispirate da Michele al nostro Maestro: «…Illumina le nostre menti/riscalda i nostri cuori…». Per “caso”, proprio quando negli uomini si accende la luce che sprigiona anche il calore, nel periodo di novembre, il giorno 11 compreso in questa settimana, si sperimenta anche il periodo in cui il Sole largisce una inattesa fase di luce e calore esteriore: l’estate di San Martino. Siamo a una svolta, si sta superando la metà dell’autunno, e anche qui si raggiunge un culmine superiore, che nella prossima settimana ci aprirà a una presa di coscienza importante, perché già sin d’ora «sento il mio proprio essere, rafforzandosi, / volgersi a chiarezza / nel tessere del destino della vita». Una chiarezza che darà la direzione in cui volgere la nuova nata nell’anima, la Forza del volere, che potrà mettersi al servizio del nostro Essere di volontà morale: il nostro Sé.
21a
«Io sento una potenza estranea
rafforzandosi donare me a me stesso.
Io sento maturare il germe,
ed un presagio tessere luminoso nell’intimo
alla potenza dell’interiorità».
21a Quel Germe che ci è stato donato nella 15a settimana, durante l’estate, si è sempre piú maturato, e anche se è stato sentito come una «potenza ancora estranea», esso ha poi avuto il potere di donarci a noi stessi. Con questa maturazione e rafforzamento nell’intimo dell’anima, siamo stati capaci di tendere verso un traguardo luminoso, verso la futura nascente potenza dell’interiorità: il nostro Sé! Ciò è avvenuto per mezzo dell’unione della luce del pensare col calore del volere, in questa 32a settimana, e il pensante creativo umano, di cui la Terra e l’Universo hanno infinito bisogno.
33a settimana – dal 17 al 23 novembre.
IL SOLE ENTRA IN SAGITTARIO
Settimana complementare (53a – 33a = 20a) dal 18 al 24 agosto.
33a
«Cosí solamente sento ora il mondo,
che senza PARTECIPAZIONE della mia anima
potrebbe trovare in sé solo gelida, fredda vita,
e manifestandosi senza potenza
ricreandosi a nuovo nelle anime
potrebbe trovare in sé solo la MORTE».
33a Cosa è accaduto dall’ultima settimana? Dove è finito quel caloroso entusiasmo che si respirava in essa? Quale percezione può aver generato in noi il sentire cosí tragica la situazione del mondo? Come è possibile che il mondo, se io non PRENDESSI PARTE al suo divenire, potrebbe solamente giungere a MORTE? Nell’estate abbiamo ricevuto un DONO dal mondo, che poi abbiamo portato in noi, allontanandoci da esso; ora è giunto il tempo di prendere coscienza che quel dono è da restituire, ma non identico a quanto ricevuto, bensí arricchito da quanto solo l’uomo incarnato, nella sua interiorità, può generare a nuovo. Qui, ci deve venire incontro una delle piú responsabilizzanti rivelazioni che il nostro Maestro ci ha affidato. Se l’uomo, giunto allo sviluppo attuale, riesce a sviluppare un pensiero libero dai sensi e a riscaldarsi di entusiasmo per questo (entusiasmo significa: il divino entra in me), in lui avviene un vero miracolo, se vogliamo usare tale parola. L’immagine rappresentativa, generata da una percezione sensoria e afferrata dal pensare libero dai sensi, in quel caso perde ogni sostanza, si libera di ogni elemento suscettibile di trasmettere al pensare umano elementi sostanziali, materici, comunque penetrati in lui. L’immagine rappresentativa, grazie alla forza del sacrificio del Cristo, si può svuotare completamente di ogni minima sostanza grazie al calore della devozione, della dedizione alla conoscenza della Verità, del Cristo. In quell’immagine, che si svuota di materia, entra la tutta nuova sostanza solare cristica scaturita dal Sacrificio del Golgotha. Da quel momento il nostro organismo di calore, cosí interpenetrato dalla sostanza del Cristo, genera nel nostro organismo d’aria, che è piú denso di quello di calore, dei germi di luce spirituale, dei semi di luce spirituale. Tutto questo, però, induce nell’organismo liquido dei germi spirituali sonori. E non finisce qui, perché anche nella parte piú densa del corpo umano, anch’esso interpenetrato da quel calore (e lo può fare soltanto il calore) – cioè i muscoli, le ossa, i nervi – la forza del Cristo, voluta dall’Io umano, è capace di generare dei germi vitali spirituali. L’uomo è il luogo in cui si generano, per l’azione congiunta del suo Io e di quella del Cristo, germi di vita spirituale. E questi germi di vita spirituale ritornano e giacciono nel nostro corpo eterico fino alla nostra morte. Immediatamente dopo che il nostro corpo eterico si è liberato da quello fisico, i germi di vita che abbiamo potuto creare su questa terra, incarnati nella materia, si liberano nel cosmo, e sono i mattoni sui quali la volontà divina sta costruendo il cosmo futuro. Steiner afferma che «se l’uomo volesse chiedersi dov’è la fonte della vita che tesse nell’universo, dovrebbe dirsi: questa fonte è l’uomo, e solo nell’uomo che vuol unirsi al Cristo». Ecco che, dopo tali rivelazioni, la funzione universale del nostro pensare (che inizia a essere creante), se ne diviene capace, è di essenziale partecipazione al mondo, che non può farne a meno, pena il suo annientarsi, e grave, gravissima è la nostra responsabilità dinanzi a tale conoscenza. Sovviene il mantram che, ora, ci appare ben potente nella sua verità: «Nel pensare, mi sento tutt’uno col fluire del divenire universale». Nella prossima settimana dovremo fare un altro passo avanti nella conoscenza di noi stessi, del nostro ruolo nel mondo.
20a
«Cosí solamente sento ora il mio essere,
che lontano dall’esistenza cosmica
in sé estinguerebbe se stesso,
ed edificando solo sul proprio fondamento
dovrebbe uccidere sé in se stesso».
20a Ci si trova, ancora una volta, a sperimentare le fortissime connessioni spirituali che esistono tra una settimana e la sua complementare; qui si può rilevare una reale polarizzazione di esperienze nel macrocosmo e nel microcosmo umano. Durante la passata 20a settimana, la fase di riaddensamento e rientro dell’espansione estiva dell’anima è proseguita con maggiore abbrivio, il Sole, avendo lasciato la costellazione del Leone, ha iniziato a diminuire l’intensità del suo fulgore penetrando in quella della Vergine. Questo contrarsi dell’anima ci ha fatto sentire un allontanamento dall’esistenza cosmica. Ciò ha fatto vivere al nostro Io un forte sentimento di disagio: lontano dall’esistenza cosmica l’Io si è avvertito come privo di alimento spirituale, impoverentesi, tanto che, se quel tempo fosse durato troppo, si sarebbe estinto senza un “Pane sovrasostanziale”. Ma ha avvertito, tragicamente, anche dell’altro. Se avesse voluto tentare di fondarsi solo su se stesso, nutrendosi solo della propria natura egoica, tale fondamento, in realtà, lo avrebbe portato a un’autoestinzione, a un suicidio spirituale, a una MORTE. Per questi motivi è intervenuto l’aiuto di Michele, massimo servitore della Vergine Sophia, che con il suo ferro meteorico, sia nel macrocosmo con le stelle filanti, sia nel microcosmo umano con la precipitazione di microcristalli di ferro sidereo nel sangue, ha donato all’Io lo strumento per sviluppare il coraggio, il COR-RAGGIO, il raggio del cuore.
34a settimana – dal 24 al 30 novembre.
Settimana complementare (53a – 34a = 19a) dall’11 al 17 agosto.
34a
«Sentire vivificarsi nell’interiorità l’antico Dono,
che si è misteriosamente custodito
con l’essere proprio risorto a nuovo:
esso deve riversarsi, risvegliando Forze universali,
nell’opera esteriore della mia vita
e, divenendo, imprimere me stesso nell’esistenza».
34a È meraviglioso accorgersi, ancora una volta, della perfezione dei ritmi che vivono nella nostra anima durante il dispiegarsi dell’Essere dell’anno. La 30a settimana ha nessi di causa/effetto con questa 34a (secondo il legame 2-6 che ormai si conoscono bene): in quella ci fu un “risveglio spirituale”, che ora, come effetto, fa entrare in azione vivente l’antico Dono che, «misteriosamente, il nostro essere proprio ha custodito nell’anima». Tale Dono, ormai pieno di forze di vita spirituale propria, sarà capace di risvegliare, in unione con l’essere proprio RISORTO a nuovo – ricordiamo la resurrezione autunnale delle settimane passate – Forze universali (e dietro le Forze ci sono sempre Esseri che le manifestano) da usare nella propria biografia attuale per sciogliere i nodi karmici/lunari del passato, ma anche, se possibile, per crearne di solari, con l’ideale cristico di contribuire al proprio e altrui futuro divenire di liberazione. Tale nostro essere (il nostro Sé ancora “fetale”), quale essere di volontà morale, coadiuvato da Forze universali, vorrà riversarsi con il suo agire nel mondo, cosí che possa lasciare un suggello individuale di fantasia morale creativa nel divenire dell’Essere. In questa settimana si vive ancora solo questo anelito, ma nella prossima, entrando nel pieno delle settimane d’avvento e in vista della sua nascita, finalmente Bambino, acquisterà sempre piú la coscienza del suo potere creante. Come incentivo a questi pensieri, che possono apparire “audaci”, si consideri – in ossequio alle corrispondenze tra sette settimane e i periodi di 2.160 anni di sviluppo delle membra superiori umane – che la settimana 29a del 5° gruppo di sette, che ci rimandava al 1413, ci ha fatto ripercorrere le esperienze dell’inizio dello sviluppo dell’anima cosciente. Infatti, moltiplicando il numero di anni che corrispondono a una settimana (308,57, cioè 2.160 diviso 7) per il numero di settimane (7), si chiude un periodo di 2.160 anni. L’attuale 34a ci fa anticipare la sesta tappa di sviluppo dell’anima cosciente, che andrà dal 2954 al 3264 [1413 + (308,57 x 6)], mentre la 35a, come ultima del settetto, ci porterà fino all’anno 3573 (1.413 + 2.160), che concluderà tale sviluppo, immettendoci in quello del Sé spirituale. Tutto si armonizza!».
19a
«L’ulteriore senso del mio anelare
sia di avvolgere, col ricordo,
il Dono che, misteriosamente, ho ricevuto a nuovo;
esso, rinforzandosi, deve risvegliare
le mie proprie forze nell’interiorità,
e, divenendo, dare me a me stesso».
19a In questa settimana l’anima aveva ricevuto un Dono/Forza, che le aveva permesso di espandersi e forgiarsi a effettiva veste del suo spirito originario. Tutti questi grandiosi avvenimenti erano accaduti misteriosamente, senza che nulla ne avvertisse la sognante coscienza estiva. Doveva prima iniziare una nuova fase; l’anima doveva iniziare a svolgere un altro compito: quella Forza, che l’aveva forgiata a veste del celeste spirito originario, doveva essere custodita per compiti futuri, inerenti allo sviluppo e alla maturazione del proprio Sé spirituale. L’anima ha sentito come un anelito materno, tendente ad avvolgere, come nel proprio grembo, il Dono/Forza ricevuto, lo ha dovuto nutrire col proprio ricordo, piena di sacra gratitudine. Questa Forza/Dono è divenuta sempre piú agente nelle già conquistate forze dell’interiorità dell’anima, che andava contraendosi per rientrare nella propria corporeità fisica. Da tale contrazione/concentrazione e potenziamento delle proprie forze, il nostro Sé ha iniziato a ritrovare se stesso. Questo traguardo è stato raggiunto pienamente nella 26a settimana, quella di Michele, quando è stata affidata a Michele, alle forze del ferro meteorico, che con il 10 di agosto hanno iniziato a sfrecciare nel cielo, cosí come anche nel nostro sangue, donandoci il coraggio (il cor-raggio) per il rientro nei corpi inferiori e per affrontare le forze di morte dell’autunno.
Mario Iannarelli (8. continua)