Il Karma del Popolo Italiano e la nuova civiltà

Sociologia

Il Karma del Popolo Italiano e la nuova civiltà

Arcangelo Raffaele

 

Si è già tentato di specificare che sia la missione dell’Arcangelo di popolo italiano sia di quello iraniano rivestono nell’attuale Epoca di civiltà una determinante funzione sovra-nazionale e universale (Italia e conflitto di civiltà). Chiaramente tentiamo di occuparci, di nuovo, della Missione dell’Arcangelo del popolo italiano.

 

Uscí anni fa, nell’ottobre 2006, per l’Editrice Antroposofica, L’Ani­ma di popolo italiana, un saggio di Claudio Gregorat che raccoglieva con buon ordine e precisione metodica le visioni e le percezioni del Dr. Steiner sull’Arcangelo e sull’Anima del popolo italiano. Rimaneva però, fuori dal contesto delle pagine del Gregorat, la possibile individuazione della sostanza dinamica dell’Anima di popolo italiana: ciò era forse dovuto al fatto che non fosse esplicitamente riconosciuta la visione di Massimo Scaligero riguardo alla stessa.

 

Ridurre la missione italiana alla funzione storica, artistica, sociale dell’anima senziente, per quanto preciso e non oggetto di discussione sul piano della puntuale ermeneutica steineriana, rischia però di lasciare completamente fuori gioco la storia italiana contemporanea, con tutte le notevoli implicazioni del caso. Perché, se l’Anima di popolo italiano altro non avesse prodotto che manifestazioni culturali, sociali, artistiche, politiche ed economiche di natura animico-senziente nel corso del secolo Novecento, allora l’intero universo, nella sua generalità, non avrebbe mai e in alcun caso superato lo stadio animico-senziente, data la oggettiva centralità italiana negli eventi fondamentali e decisivi del secolo passato. E non avrebbe allora eccessivo significato concreto continuare a definire lo spirito di popolo tedesco, vivente nel dominio del calore-fuoco, quale portatore dell’impulso dell’Io, quello francese, vivente nel dominio liquido, quale portatore dell’impulso dell’Anima razionale, quello britannico o statunitense, vivente nel dominio terrestre o magnetico, quale portatore dell’impulso del­l’Anima cosciente, in quanto i principali fenomeni sociali, originati dall’Italia, hanno finito poi per penetra­re nei diversi contesti nazionali sino ad assumere una essenziale e decisiva sostanza universale e cosmopolita, risultando spesso e volentieri molto piú efficienti e pratici delle stesse soluzioni che le élite di questi altri popoli appena citati avrebbero voluto portare all’umanità.

 

Il marxismo accusa il mondo e Il pensiero come antimateria

 

Anche nel contesto odierno, non possiamo ignorare né fare a meno di dover notare che talune intuizioni del pensatore italiano Massimo Scaligero, ben esplicate in saggi come Il Marxismo accusa il mondo o Il Pensiero come Antimateria – che andrebbero assolutamente letti assieme, non una ma piú e piú volte, con una volontà contemplativa sociale originata da un volitivo impulso di Autoconoscenza nazionale e di Amore patriottico – attuali come nessun altro saggio tra quelli che si possono trovare in circolazione con una proposta di tale fattezza, rappresentano nel contesto odierno la piú notevole e potente manifestazione della Volontà solare italiana operante nel tessuto karmico patrio, ben orientata verso le esigenze sociali globali dei Nuovi Tempi.

 

Scaligero, come eventualmente potremo vedere in futuro se il Karma del popolo italiano lo permetterà, ben lungi dal ridurre il nazionalismo o il patriottismo italiano a sciovinismo, xenofobia, esclusivismo identitarista, coglieva vicever­sa la sostanza universalista e cosmopolita, unica, dell’Ani­ma di popolo italiana. In questo senso egli ben contemplava lo spazio culturale, economico e tecnocratico, che i popoli emergenti, quelli asiatici o islamici o anche sudamericani, legittimamente reclamavano sul piano dei rapporti di forza internazionali.

 

Dispiace profondamente notare che è passato del tutto inosservato a schiere di seguaci o discepoli, che nelle sue Opere Sociali  lo Scaligero in piú punti andava a specificare che la Rivoluzione Cinese avrebbe avuto un significato di primissimo piano e di elevatissimo significato storico-spirituale, sul piano delle relazioni tra Oriente, Centro e Occidente, se invece che dirigersi unilateralmente verso il fanatismo del materialismo storico e dialettico di natura mistico-collettivistica, avesse “deviato” verso un Patriottismo modernizzatore tecnocratico capace di fare della millenaria nazione cinese una grande potenza mondiale.

 

Rivoluzione culturale cinese

 

Ciò che Scaligero scriveva sin dai primissimi anni ’60 quando la “grande Rivoluzione culturale” e il Deng Xiaoping Pensiero erano ben lontani da venire, si sarebbe poi effettivamente concre­tizzato; quanto Scaligero scrisse, inoltre, riguardo alla missione dei popoli arabi o mus­sulmani, che non avrebbe dovuto contempla­re alcuna forma di cinico e distruttore mate­rialismo – particolarmente dannosa per il tes­suto animico islamico – né di derivazione so­vietica né occidentale, in parte si sarebbe pu­re questo imposto, iniziando a lenire l’orgo­glio ingiustamente ferito dei popoli islamici.

 

Quando Scaligero prende di mira lo pseudo-realismo panpoliticistico o partitocratico, non invita chiaramente a una fuga impolitica, mistica o estatica, dalla vita quotidiana o dallo studio analitico, “pignolo”, degli eventi centrali dei Nuovi Tempi, ma tenta viceversa di orientare il discepolo verso una comprensione equilibrata e tripartita della Realtà sociale. Il pensiero sociale di Massimo Scaligero, sorprendentemente ignorato e trascurato proprio in ambito scientifico-spirituale, è l’adamantina bussola che permette di orientare il cammino di quei discepoli che considerano centrale la pignola e puntuale, quasi ossessiva sarebbe il caso di dire, comprensione degli eventi fondamentali che stanno decidendo il presente e il futuro dell’umanità.

 

La missione di singole anime di popolo

 

Va al riguardo considerato, infatti, che il nostro quinto periodo di civiltà è dominato da uno Spirito del tempo che marcatamente soggiace agli influssi e agli impulsi dello Spirito del tempo dell’antica civiltà egizia: «Questo produce le molte …divergenze del nostro tempo. Il nostro Spirito del tempo ….tende …a elevarsi ad altezze spirituali …ma vi operano pure le inclinazioni delle diverse Anime nazionali. A seconda che i diversi Arcangeli, le diverse Anime nazionali abbiano maggiore o minore inclinazione a tendenze materialistiche, sotto la direzione dello Spirito del tempo del quinto periodo postatlantico, ne risulta un popolo piú o meno materialista, che dà allo Spirito del tempo una spinta piú o meno materialistica. Un popolo idealista è invece quello che dà allo Spirito del tempo una tinta piú accentuata verso l’idealismo (R. Steiner, La Missione di singole anime di popolo, O.O. N° 121).

 

Alla luce della parola del Dr. Steiner, l’attenzione cosciente verso i fatti sociali permette al discepolo di lasciar volitivamente agire l’Angelo. Mediante l’azione dell’Angelo nel discepolo, che la metodica quotidiana prassi antropo­sofica con i suoi Cinque Esercizi porta in sé, ci si potrebbe avviare ad una co­munione cosciente – impersonale, indiretta, anonima – con l’Arcangelo del popolo italiano, unico mezzo operativo il quale, con le sue Prove, può fermare la Catastrofe imminente. Come specifica il Dottore, nel corso di questo cam­mino, vi sono due fiaccole che non si devono mai lasciar spegnere: Coraggio e Prudenza nella autocoscienza di servire il Logos.

 

 

Silvano Aspromonte