Il seme

Poesia

Il seme

In questa oscurità colma di stelle

un presagio dall’alto ci fa inquieti.

Non è l’arido vento dalle sabbie,

non è l’obliqua luce che smarrisce.

Il cielo nella notte è come un arco

teso da mani ignote che rilascia

improvviso la corda, e lí nel buio

una meteora cade e sparge pollini.

Cosí nascono gli uomini, cosí

vengono al mondo le Divinità

per farsi carne con lo stesso grido,

lo stesso pianto tra dolore e gioia.

Ed ora un Verbo inedito percorre

lo spazio, un inno altissimo compone.

Non è la stessa musica di sempre,

diverso è il canto, e l’arpa che li accorda

vibra su inconoscibili registri.

La voce che ci desta è come un urto

sonoro, un richiamarci a percepire

il bagliore che fonde le catene,

incrina il sasso, vi depone semi

e parla di miracoli a venire.

Da questa notte pulsa un cuore nuovo

nella terra feconda, non piú solo

è l’uomo che l’ascolta, mentre veglia.

 

Fulvio Di Lieto