Nello scritto di Massimo Scaligero datato 1957 dal titolo “Lu Hsün e la crisi del Superuomo”, Massimo spiega il pensiero e l’opera del poeta e filosofo cinese Lu Hsün, ravvisando nella sua poetica quanto segue: «Sembra riaffiorare come un cristianesimo liberato, che per ora appena s’intravede: un cristianesimo immanente che vuole portarsi oltre tutte le formule, che appartiene al futuro, in quanto per ora si affaccia soltanto nell’anima di isolati asceti e di poeti. È possibile che la funzione storica del cristianesimo ascetico e trascendente sia stata ravvisare l’elemento sovrannaturale sopravvivente nella sola forma, nell’involversi di talune civiltà precristiane. Esaurita questa funzione, si avrebbe proprio una ripresa dell’elemento cristiano originario, portatore della libertà e della potenza della individualità, il cui senso ultimo dovrebbe però essere non anticristiano ma supercristiano: il Superuomo, o “Uomo-Dio”, che, avendo raggiunto il punto critico del suo processo, non crolla, ma va di là dall’abisso, innalzandosi: ciò significa ripresa di contatto con i valori viventi nella storia e nell’esistenza, fuori delle chiese e dei dogmi. È la “resurrezione” dopo una vicenda di “morte”».
Data la situazione di crisi globale attuale generata dal modello economico basato sulla economia del debito di 193 Paesi del blocco occidentale e loro Stati satelliti, rispetto a Paesi non controllabili come Cina, Russia, Iran, Corea del Nord e Venezuela, il modello imposto dalle banche centrali di questi 193 paesi è in mano a pochissimi ed incapaci “dis-illuminati”, che bramano oramai il loro stesso potere per non perderlo. Le loro torri di Babele si stanno sgretolando a pezzi qualunque cosa impongano ai governi sotto il loro diretto controllo, perché, diciamolo pure, a meno di conflitti locali e/o regionali, una guerra tra nazioni non è sostenibile come invece poteva esserlo nel passato, mentre può essere sostenibile una guerra contro l’uomo, per ridurlo ad un assoggettamento subumano, sottoposto ad una dittatura globale alla quale questi pseudo dis-illuminati aspirano. Tuttavia anche questa prospettiva è vacillante, perché il risveglio dei popoli nei confronti dei loro rappresentanti pubblici è già in atto (vedi USA e Germania ad esempio). Questa crisi dei nostri giorni è mascherata e aggravata dalla forzata situazione Covid-19 che i medesimi Paesi e chi li controlla si rifiutano di gestire in normalità sanitaria, esasperando condizioni emergenziali che riducono le libertà individuali nella direzione di un autoritarismo per gradi sempre più stringente.
Fatta questa doverosa premessa, ora piú che mai le parole di Massimo Scaligero trovano il loro significato, in special modo per le azioni di contrasto all’Occidente economico generate dalla rinascente Cina, la quale sfrutta le debolezze e le brame egoistiche occidentali imposte dal modello del debito, agendo con offerte commerciali low cost, che stanno narcotizzando le società occidentali e consentono al governo cinese (ricordiamo che tutte le società cinesi rispondono direttamente al governo cinese) una penetrazione capillare nel tessuto economico e sociale occidentale.
Un grosso errore di valutazione dei “geniali” e poco lungimiranti politici, top manager e banchieri occidentali, tutti orientati ai mercati, e che si trovano ora a fare i conti, in modo preponderante, con un governo antidemocratico e le sue aspirazioni espansionistiche e asimmetriche rispetto al modello occidentale. I cinesi sono ben determinati ad acquisire asset strategici a partire da quello delle telecomunicazioni, per arrivare a quello energetico, della difesa e dei trasporti, con un’astuzia incontestabile di machiavellica ispirazione, e che nessun esercizio protezionistico potrà realmente eliminare.
Per il modello occidentale, ho piú volte ribadito che la soluzione non è e non sarà mai l’autoritarismo e il controllo in stile cinese, che ci consegnerà sempre di piú nelle mani della Cina antidemocratica, ma una negazione ragionata del modello economico occidentale capace di non perturbare i già precari equilibri degli stati democratici in regime pandemico con rivolte sociali. Intanto sottolineo l’esigenza di procedere con la remissione dei debiti in logica cristica, oppure secondo le indicazioni di Deuteronomio 15. Inoltre valendo la regola che due negazioni affermano e al di là delle rovinose agende del tipo Great Reset alla Davos, Schwab o Rockfeller, a vantaggio dei soliti dis-illuminati, è sufficiente adottare modelli di bilancio degli Stati occidentali, che accreditino il valore reale della produzione (PIL), ovvero che gestiscano una moneta reale o elettronica gratuita (con i soli oneri statutari), che non gravi in titoli di Stato sui rispettivi bilanci pubblici all’atto dell’emissione, risolvendo anche il problema delle tasse da pagare, perché potranno essere detratte alla fonte. Con questo modello ha senso anche un reddito di cittadinanza ai piú bisognosi.
Dopo questa disamina, e avendo constatato che i governi occidentali, come la nuova Chiesa bergogliana continuano a seguire le spinte egoistiche e poco lungimiranti dei dis-illuminati (Bergoglio e il progetto globalista), affrontiamo ora il problema della Cina come traspare dallo scritto di Massimo “Lu Hsün e la crisi del Superuomo”. In esso viene messa in luce la necessità del superamento dell’ideologia cinese e del collegamento a quanto di antico deve essere superato: «Lu Hsün inizia la rivoluzione nel proprio mondo di idee: comincia con lo scoprire l’irrealtà del tradizionalismo, ma al tempo stesso sente come una nuova via non possa essere gratuitamente data, ma esiga l’iniziativa dell’individuo, debba essere intuita e creata dalla radice. “L’antico dio è entrato in riposo perché l’uomo agisca”. Tutta la sofferenza della vita di Lu Hsün è la ricerca di questo tipo di azione: l’esigenza indubbiamente è posta, anche se l’azione corrispondente non si possa dire compiuta».
In questa prospettiva l’Anticristo corrisponde all’Uomo-Dio, al Superuomo, mentre in antitesi sta il Christo, inteso come Dio-Uomo, espiatore e vittima divina. V’è però, ora piú che mai, necessità di un tipo umano che può portarsi oltre questa dualità, che può realizzare il “vero uomo” in quanto non neghi il cielo né si lasci sommergere dalla terra, ma senta che il suo compito è l’equilibrio e la sintesi. Tale uomo nasce per disciplina interiore come volontà autocosciente dei portatori dell’“Io Sono” o del “Non Io ma il Christo in me”.
È da oltre un trentennio, infatti, che i maestri taoisti cinesi, in accordo con il governo cinese, hanno dato inizio a una campagna di evangelizzazione iniziatica dell’Europa e dell’Occidente, per loro stessa ammissione, nascosta dietro le numerose scuole di arti marziali tradizionali come quelle di Thai Chi e Chi Qong, dirette a preparare le menti piú brillanti a un supposto ottenimento della Kundalini d’Occidente. Ma le tecniche della concentrazione e della liberazione del pensiero, cosí come Massimo Scaligero e Rudolf Steiner ci hanno insegnato, sono molto piú avanzate di quelle antiche, anche se gloriose in passato, di tradizione tantrica, buddista ed ebraico-egizia.
L’azione di profondità meditativa fortemente operativa, attualmente necessaria, non è di poco conto, perché consente di immettere nel circuito di forze eteriche della società moderna impulsi riequilibranti, che agiscono nella direzione di un nuovo tipo umano in evoluzione, che non si lascia piú intimorire dalle spinte luciferico-ahrimaniche, ma le affronta e le metabolizza con disciplina interiore, fornendo all’umanità spunti evolutivi di rinascita sociale, economica e spirituale.
In sintesi la crisi economica e sociale cui stiamo assistendo è stata esasperata in questi ultimi anni da paesi come la Cina fuori dal controllo delle banche centrali occidentali e operanti con le stesse tecniche del Capitale occidentale e dei mercati. Da questa crisi, coloro che si proclamano alla governance delle economie occidentali e delle banche centrali non sanno piú che pesci prendere, perché non controllano piú la competitività del dragone cinese, e nel contempo continuano a indebitare illegittimamente gli Stati sovrani con l’emissione di moneta a debito, prospettando un controllo autoritario in stile cinese. Scrive Scaligero che senza una “religione dell’avvenire” «gli ultimi resti del cristianesimo ascetico e “mistico” non potrebbero evitare di essere travolti …un buio e tragico destino riprenderebbe la “civiltà dei dèmoni” spingendola ad esperienze distruttive ripetenti, in grande, quelle che già stroncarono e dilacerarono gli eroi dostojevskiani, ma anche lo stesso Lu Hsün».
È dunque necessario che l’individuo attuale decida di applicare l’essenza operativa dell’antroposofia, ovvero di praticare gli esercizi spirituali, dai cui stilemi di sacralità sta nascendo un Uomo Nuovo, vero protagonista di quello che potremo chiamare “Sacred Great Reset” contrapposto al Great Reset proposto da dis-illuminati alla governance di un mondo egoico in rovina.
Kether