Sul Calendario dell’Anima

Digressioni

Sul Calendario dell’Anima

39a settimana – dal 29 dicembre al 4 gennaio.

 

Settimana complementare (53a – 39a = 14a) – dal 7 al 13 luglio.

 

Elevazione

 

39a

 

«Dedito alla rivelazione dello Spirito,

acquisto la Luce dell’Essere Universale.

La forza del pensare cresce:

chiarificandosi dona me a me stesso,

e destandosi scioglie in me

il sentimento del sé

dalla potenza del pensatore».

 

 

39a  Siamo nel centro delle 13 Notti Sante, quando col Capodanno si giunge alla svolta dell’Essere dell’anno; ci si deve immergere in queste considerazioni, per collegarle sempre ai ritmi temporali che si possono cogliere. Per primo si consideri che si è giunti, con questa 39a settimana, al terzo dei 4 bracci posti in forma di croce, in cui si può dividere l’annualità di 52 settimane. In tal senso consideriamo le settimane 13a, 26a, 39a e la futura 52a: esse sono quattro momenti intervallati da 13 settimane, ovvero quanto dura ogni stagione nel ciclo dei dodici mesi/costellazioni. Ora, tutto si riassume e si rivive interiormente nei 12 Giorni e 13 Notti Sante. Si è già detto che tale settimana si pone al centro del meraviglioso periodo che va da Natale all’Epifania. Non a caso questa 39a settimana è la quarta, la centrale delle 7 che vanno dalla 36a alla 42a, costituendone il fulcro. Il raggiungimento di quanto ora è «Dedito alla rivelazione dello Spirito», si era assunto come compito rivelatoci dalla Parola Universale nella 36a: «…colma le mete del tuo lavoro/con la mia Luce Spirituale…», Luce che, adesso, «…acquisto dall’Essere Universale». Nella 26a settimana, quella di Michele, la nostra volontà doveva iniziare a «…temprare gli impulsi del mio Spirito/affinché (in futuro) generasse il sentimento di sé». Ci sono volute 13 settimane, si è dovuto passare dal secondo al terzo braccio della croce temporale, perché tutto ciò divenisse realtà in noi. Con l’avvenuta nascita del Bambino della Speranza (come si meditò la scorsa settimana), la Luce dell’Essere Universale si è accesa in noi, e cresce in forza, chiarificando la congenere forza della luce del pensare umano. Questa ormai ha, e avrà sempre piú, la capacità di sciogliere e potenziare il sentimento del proprio vero Sé, che finora era oscurato dalla potenza del nostro pensare meramente intellettuale, legato ai sensi. Questo sentimento del vero Sé, avvolge e potenzia questo essere di volontà morale, intrinseco all’Io vero, finalmente presente e operante creativamente nell’io. Dovrà affrontare delle prove sacrificali, nelle ulteriori 13 settimane che lo porteranno alla Pasqua di Resurrezione. Per meditare piú compiutamente questi versi, si consideri che – secondo il ritmo di 308,5 anni per ogni settimana dell’anno e, come già descritto, cominciando a calcolarlo dall’inizio della nostra quinta Epoca postatlantica – nella 39a si addita al futuro sesto periodo storico del Sé Spirituale (ora siamo nel quinto periodo di sviluppo dell’anima cosciente, che è iniziato nel 1413, e che dopo 2.160 anni ci porterà all’anno 3573). Poi inizieranno 1.080 anni che ci porteranno all’acme dello sviluppo del nostro Sé Spirituale (3573+1.080=4613), e lí, sotto la futura nuova reggenza di Michele, accadranno molti fatti di importanza assoluta, tra cui spicca l’incarnazione del Bodhisattva Maitreya, durante la quale assurgerà alla potenza di Buddha Maitreya. In quel tempo, quello della “Comunità (sacrificale) di Philadelphia”, all’umanità avanzata nella maturazione del Sé Spirituale, saranno rivelati anche i massimi segreti della Iside-Sophia. A tutto questo, e ad altro, che per grandiosità e complessità non è il caso di aggiungere qui, additano i versi di questa settimana.

 

Perdere il sé

 

14a

 

«Abbandonato alla rivelazione dei sensi

ho perduto l’impulso del mio proprio essere,

il sogno del pensiero, stordendomi,

sembrava rapirmi il sé,

ma già mi si avvicina, risvegliatore,

il Pensare Universale, nella parvenza dei sensi».

 

 

14a  Si riportano, qui, alcuni pensieri che si erano espressi in merito ai versi della 14a settimana, per mezzo dei quali si potranno, ancora una volta, notare i nessi ritmici delle settimane 13a, 26a, 39a e 52a. Ecco di seguito quanto si meditò a suo tempo. Si è superato il periodo delle “13 notti sante” successive al 24 giugno; l’anima ha vissuto un’esperienza legata all’ingresso del Sole nella costellazione del Cancro, con tutto quanto si è potuto dire, in breve, su questo evento cosmico cosí significativo, collegato alla 13a settimana. E come tale 13a settimana ne ha concluso un ciclo di 13 (1/4 dell’anno), cosí ora la 14a conclude il secondo ciclo di 7 settimane dalla Pasqua. Chi vorrà confrontare i versi dell’8a settimana con questi della 14a, troverà descritto l’inizio di una fenomenologia animica, che poi trova il suo epilogo risolutivo nella 14a. Ma non basta, sempre secondo le leggi dei ritmi temporali, da un altro punto di vista la 14a settimana è anche l’ottava superiore della 7a. Anche qui sarà facile riscontrare che il timore del primo verso della 7a: «Il mio sé minaccia di sfuggirmi», nei versi finali della attuale 14a trova il suo rimedio, la sua risoluzione: «ma già mi si avvicina, risvegliatore, il Pensare Universale». È da notare, in particolare, che tale soluzione avviene grazie all’intervento del Pensare Universale, che impedisce l’abbagliamento stordente della luce e della bellezza macrocosmica (in cui può agire potentemente la luce abbagliante di Lucifero). Ora che la massima effusione, “espirazione” dell’anima, con la 13a settimana si è compiuta, con la 14a ha inizio la fase di discesa, di ricondensazione di essa, che ci porterà a ricondurla completamente in noi con la festività di Michele, nella 26a settimana. Va notato che, tutto quanto avviene, in fondo è già un predisporre gli eventi cosmico-umani.

 

 

40a settimana – dal 5 all’11 gennaio.

 

Settimana complementare (53a – 40a = 13a) – dal 30 giugno al 6 luglio.

 

Potenza di fuoco

 

40a

 

«E io sono nelle PROFONDITÀ dello Spirito.

La vuota illusione delle particolarità,

dai mondi d’amore del cuore,

nei fondamenti dell’anima si COLMA,

con la potenza di fuoco della PAROLA UNIVERSALE».

 

 

40a  Nella prima settimana di questo settetto, la 36a, si meditò: «Parla misteriosamente la PAROLA UNIVERSALE / anelando a manifestarsi / nelle PROFONDITÀ del mio essere: / COLMA le mete del tuo LAVORO / con la Mia LUCE spirituale, / per SACRIFICARTI attraverso Me».

 

Ancora una volta, specialmente in queste ultime delle 13 Notti Sante, prendiamo coscienza di quali sublimi armonie vivano in queste Stanze settimanali, quali perfetti ritmi si avvicendino nel tempo, affinché le nostre anime avvertano, infine, CHI parli in loro. E in questa settimana, come nella complementare 13a, con forza si palesa Chi parla! Esso ci conduce, quale pari fratello del nostro amorevole Angelo custode, illuminando, custodendo, reggendo e governando, settimana dopo settimana, il cammino della nostra anima. Lo si riconosca, al fine, prima che i doni di questo periodo finiscano di nuovo. Il lavoro assegnatoci dall’anelante Parola Universale nella prima settimana del settetto (36a): «Colma le mete del tuo lavoro», ora, nella 40a, grazie alla Parola di Fuoco dell’IO UNIVERSALE, si è compiuto, e tale compimento, quale annientamento di ogni illusione particolare, quale Fondamento di tutto, è il nostro sé superiore, l’ESSERE dell’AMORE sacrificale in noi, Amore che non solo riempie il cuore, ma che ne trabocca all’infinito, per cui piú se ne dona, tanto piú esso cresce a dismisura. Non basta essere ripieni dell’Amore, esso deve traboccare dalla coppa del cuore, deve divenire incontenibile e inesauribile, come quello che si profuse da quella Croce: sua fonte eterna. Ora, anche se nella coscienza diurna nulla ne sappiamo, siamo pronti a «…sacrificarci attraverso Lui…». Sappiamo che non saremo ancora all’altezza di ciò, ma questo non deve distoglierci dalla certezza assoluta che «…nei fondamenti della nostra anima…» questo Miracolo è avvenuto: il FUOCO incorrotto dell’IO UNIVERSALE ha generato nella nostra anima, che come virginea Madre l’ha accolto, il nostro Sé, il FIGLIO DELLA SPERANZA! Speranza di un’umanità che, col Cristo e col tempo, porterà in questa Terra la Volontà del Padre, facendone il Suo Regno, il Regno della Giustizia celeste.

 

Fiammeggia nelle altezze

 

13a

 

«E io sono nelle ALTEZZE dei sensi.

Cosí fiammeggia, nelle profondità della mia anima,

dai mondi di fuoco dello Spirito,

la PAROLA DI VERITÀ degli Dei:

cerca, presagendo, nelle profondità dello Spirito

di trovarti affine ad Esso».

 

 

13a  Con questa 13a settimana si chiuse una fase delle quattro annue, quella della massima espansione dell’anima umana nelle ampiezze cosmiche, e questo è detto nel primo verso: «E io sono nelle ALTEZZE dei sensi». Tale espansione, metà in ascesa e metà in discesa tra Terra e cosmo, dura per metà dell’anno, dal 21 marzo al 21 settembre (si ricordi il mito di Persefone, figlia di Demetra). Va notato, per comprendere meglio le esperienze, che la nostra anima sperimentò che, con l’ultimo giorno della settimana, il 6 luglio, si conclusero i 13 giorni “santi”, iniziati con la festività di San Giovanni del 24 giugno. Ancora una volta, si ha da meditare che questi 13 giorni estivi sono opposti e complementari alle 13 Notti sante che seguono il 24 dicembre. E come nella notte del 24 dicembre nacque il Frutto della fecondazione dello Spirito Santo, avvenuta il 21 marzo dell’anno precedente con il Sole che entrava in Ariete/Agnello, cosí, nella notte di San Giovanni del 24 giugno, col Sole in Cancro, iniziò una novella fecondazione delle anime umane, quelle che si vollero perdere nella “Luce e nel Calore” dei “Mondi di Fuoco dello Spirito (Santo)”. Ora, in questi giorni cosí pregni di azioni divine e di ricettività delle anime umane, da quei mondi la PAROLA DI VERITÀ degli Dei, grazie alla partecipazione di Giovanni, ci Battezzò/purificò col Fuoco («Verrà qualcuno che vi battezzerà col Fuoco»). Attraverso queste grandiose e solenni esperienze, il nostro Io, che aveva scelto liberamente di perdersi nelle bellezze dei mondi, avvolto dalla Potenza della Parola/Fiamma, poté momentaneamente ritrovarsi. «Perditi per ritrovarti», fu il saggio annuncio, e durante quella settimana cruciale, l’Io, presagendo la seconda fase principiante nella successiva settimana, ritrovò se stesso grazie alla PAROLA DI VERITÀ degli Dei nel tempo del Sole in Cancro, nel tempo dell’arrivo di Parsifal al Castello del Graal, nel tempo di Uriele, che irradia aurei pensieri Universali. L’ascesa era finita, eravamo divenuti sempre piú partecipi del polo della Vita, e ciò comportò un forte decadimento delle forze di coscienza e di autocoscienza. Vivemmo in un sogno d’estate, ma proprio cosí fummo capaci di vivere uniti ai mondi dello Spirito, senza disturbarne l’agire con le decadute forze del pensare, sentire, volere. Presto iniziò la nuova discesa verso la Terra, per riacquistare, fino alla 26a settimana, parte della coscienza che, per volontà superiore perdemmo. Tale discesa comportò la perdita parziale delle forze di vita a favore di quelle di coscienza, che riacquistammo fino al Natale, fino alle 13 Notti Sante (durante la 38a, 39a, 40a settimana).

 

 

41a settimana dal 12 al 18 gennaio.

 

Settimana complementare (53a – 41a = 12a) – dal 24 al 29 giugno.

 

Potenza creatrice

 

41a

 

«La potenza creatrice dell’anima

anela, dalle profondità dell’anima,

a infiammare nella vita umana

le forze degli Dei per un retto agire,

e a plasmare se stessa

nell’amore e nell’opera umana».

 

 

41a  La nuova potenza spirituale nata è una potenza creatrice, essa agisce dall’Io nelle profondità dell’anima, anela a creare nuove gesta umane sulla Terra, che affranchino l’uomo dalla Natura, dagli Ostacolatori e dalla dipendenza dagli Dei, che ne indirizzano l’agire inconscio e semiconscio per le necessità karmiche. Il Sé Spirituale desidera fortemente che le forze che gli Dei donano agli uomini siano da lui utilizzate in forma moralmente creativa, ovvero rivolte all’altro da sé per libero amore sacrificale. Le forze divine che l’uomo ha già in sé, finora lo hanno portato a servire le Leggi divine, ma appunto a servirle, e chi serve, anche se è il divino, non è ancora un essere capace di libertà, di creante autonomia decisionale, capace di superare i modelli e le leggi di qualsivoglia natura, facendo sorgere i motivi del proprio agire traendoli solo da se stesso. Finché l’uomo non sarà capace di tanto, anche se in forma del tutto iniziale, non potrà sorgere l’AMORE vero su questa Terra, poiché quell’amore presuppone una volontà di donazione di sé totalmente libera da ogni condizionamento naturale e/o spirituale, che sia divino o infero. Nel tempo considerato in questa settimana, il nostro sé guarda già al futuro, e in vista di una nuova Resurrezione nella Luce, di una nuova Pasqua, mentre all’esterno tutto è freddo e ghiaccio, esso infiamma con il Calore della COMPASSIONE i cuori umani, trasformando le forze divine in Virtú umane dell’anima, agenti in azioni sempre piú libere, piú donantesi, piú altruistiche, portatrici di un AMORE che può provenire solo dal Cristo, che ne è la Fonte.

 

Il volo

 

12a

 

«La bellezza splendente dei mondi

mi costringe a liberare, dalle profondità dell’anima,

le forze degli Dei della mia propria vita

per il volo cosmico;

ad abbandonare me stesso

ricercandomi fiducioso

nella luce e nel calore del mondo».

 

 

12a  I versi di quella 12a settimana furono tutti pronunciati e vissuti dal nostro Io. Esso si sentí “costretto” dalla bellezza dei mondi a liberare le forze divine del pensare, sentire, volere, affinché si librassero verso il loro vero fondamento: il pensare verso le stelle fisse, il firmamento; il sentire verso le esperienze della prenascita; il volere tornando all’ultima vita vissuta in Terra. L’Io, a sua volta, avvertí la “costrizione” di abbandonare se stesso, la coscienza di sé, l’autocoscienza, ma lo fece pieno di “Fede”, di fiducia nell’Io Divino universale. Presagí che, in un certo momento futuro, esso avrebbe potuto ritrovare se stesso, non piú identico a prima, ma mutato. In quel tempo futuro avvertirà, nella nuova coscienza riconquistata, di aver potuto “misteriosamente mutare mente” grazie a un “Sogno di mezza estate”. Molte cose accaddero, durante quel volo del­l’anima nei mondi delle onde spirituali risplendenti di luce; per prima scoccò un’ora fatidica durante la notte di San Giovanni. Le anime/Io in volo “bruciarono” in un fuoco igneo l’antico proprio esistere, grazie alle forze di Giovanni/Uriele/Spirito Santo. Bruciarono gli antichi Io nutriti da Lucifero, “mutarono mente”, affinché, in futuro, potessero ritrovarsi guidati dal Nuovo Lucifero redento dal Cristo, Ma l’anima umana ancora non poteva fare ciò da sola, dovette affidarsi a supreme forze celesti in cui perdersi, per ritrovarsi un dí. Da quella combustione degli Io antichi, luciferizzati, discendenti del primo Adamo, dovranno rinascere DAL CIELO i nuovi Io/Adamo nel futuro Natale, portatori di una nuova potenza agente per l’anima, dei loro Sé Spirituali finalmente nati unigenitamente.

 

 

42a settimana dal 19 al 25 gennaio.

 

Settimana complementare (53a – 42a = 11a) – dal 16 al 23 giugno.

 

Inverno

 

42a

 

«In questa oscurità invernale

la manifestazione della propria forza

è il piú potente impulso dell’anima;

dirigerla nelle tenebre

e presagendo, presentire

la manifestazione dei sensi

attraverso le forze del cuore».

 

 

42a  49 giorni prima della fine dell’attuale 42a settimana, il 7 dicembre, ci eravamo congedati dall’ultimo giorno del settetto precedente (35a settimana) con questo mantra: «Posso riconoscere l’essere / in modo che si ritrovi / nell’impulso dell’anima a creare? / Io sento che mi è concesso il potere /di inserire il mio sé con modestia /quale arto nel Sé Universale». Il mantra iniziale della settimana successiva (36a) risuonò cosí nell’anima: «La Parola Universale / anelando a manifestarsi / parla misteriosamente nelle profondità del mio essere: / colma le mete del tuo lavoro / con la mia LUCE spirituale / per sacrificare te attraverso Me». Proseguendo, nella 4a settimana centrale di queste sette settimane, cioè la 39a – terza dei quattro bracci della croce delle 52 settimane annue (13-26-39-52), completamente compresa nelle Notti Sante successive al Natale, ma anche quale ottava superiore della 32a, in cui le nostre Forze iniziarono a fruttificare (vedere il mantra) – infine acquistammo quella LUCE dell’Essere Universale, con cui «…colmammo le mete del nostro lavoro…». Nella 40a successiva, ecco che, improvvisamente, ma non poteva essere altrimenti, a corroborare la LUCE di cui si è impadronito il nostro pensare, nei fondamenti dell’anima, da mondi d’amore del cuore, sorge il FUOCO della Parola Universale. Nell’anima, affinché il Sé Spirituale possa sacrificarsi per il mondo, la LUCE del pensare s’ha da unire al CALORE/FUOCO del volere. Solo cosí può sorgere il LIBERO, CRISTICO, SACRO AMORE nell’anima umana, illuminata e riscaldata dalla sua propria Potenza spirituale, dal suo sé. E quanto nella settimana precedente (41a) era ancora un POTENTE ANELITO, ora, giunti alla fine della maturazione dell’anima relativa a questo settetto, in questa 42a si può dispiegare creativamente come il piú POTENTE IMPULSO dell’anima, può finalmente manifestare tutta la propria forza, quella forza che, nella 32a settimana ci era stata donata come frutti da far maturare. Ora, l’anima procederà il suo cammino di maturazione inoltrandosi nel freddo e buio inverno, di cui presto si raggiungerà la metà (Candelora), ma in lei è penetrato un Sole spirituale interiore, capace di irradiare saggezza, bellezza e bontà, perché ancora una volta ha rivissuto e si è ritrovata “ALLA SVOLTA DEI TEMPI…”, eternamente capace di «ILLUMINARE LE NOSTRE TESTE E RISCALDARE I NOSTRI CUORI… AFFINCHÉ POSSIAMO PORTARE DIRETTI ALLA META LE NOSTRE BUONE VOLONTÀ».

 

Ora solare

 

11a

 

«In quest’ora solare, sta a te riconoscere

il saggio annuncio:

abbandonato alla bellezza del mondo

e vivendo, sentire in te:

l’Io dell’uomo può perdersi

e ritrovarsi nell’Io universale».

 

 

11a  Rapito dal calore, dalla luce e dalla bellezza dei mondi, il nostro Io ci volle abbandonare. Esso seguí il Cristo nelle ampiezze celesti, seguendo la manifestazione stellare dell’Io universale: il Sole. Quindi, ecco il senso finale di questa settimana: dobbiamo comprendere e accettare che il nostro Io dovette quasi perdere la coscienza del sé. Ciò fu necessario. Fu un evento a suo modo pericoloso, da cui molti ego si ritraggono spaventati, volendo rimanere incatenati al pensare legato ai sensi, alla razionalità che non darà mai il passo ai bisogni dell’anima cosciente. Ma il “Saggio annuncio” dice: «Perditi, per poterti ritrovare», ed è un Saggio annuncio, perché viene dall’Io universale, e il suo senso pieno di destino si realizzerà quando, nel pieno inverno, quel sé smarrito si presenterà come Potenza creatrice dell’anima, portatrice dell’invitto Sole interiore, come si è visto nel commento alla 42a settimana complementare.

 

 

43a settimana dal 26 gennaio al 1° febbraio.

 

Settimana complementare (53a – 43a = 10a) – dal 9 al 15 giugno.

 

Interno fuoco

 

43a

 

«Nelle profondità invernali

si riscalda il vero essere dello Spirito;

dà all’apparenza cosmica potenza d’essere

attraverso le forze del cuore;

il fuoco dell’anima, nell’interiorità dell’uomo

si rinforza nonostante il freddo cosmico».

 

 

43a  Questa settimana è la prima del settetto 43/49, e secondo il calcolo che continuiamo a proporre, per cui ogni settimana corrisponderebbe a circa 308,5 anni a partire dal 7227 a.C. (inizio dell’Epoca postatlantica), l’inizio di questa 43a settimana corrisponde al futuro anno 5733, in cui inizierà lo sviluppo dello Spirito vitale nel nostro Io. Infatti, questo avverrà dopo i 2.160 anni in cui avremo sviluppato il Sé Spirituale, elemento dell’Io che è stato oggetto dei mantra dalla settimana 36a alla 42a. Si apre, quindi, un nuovo ciclo di 7 settimane, che si concluderà con la 49a, e 49 equivale a 7×7… È evidente che con la 49a si chiuderà un ritmo importantissimo, iniziato con la 1a settimana del “Calendario dell’anima”, quella della passata Pasqua! Ciò può, e deve, essere paragonato con la Pentecoste, che cade un giorno dopo i 49 giorni da Pasqua. Meditare su questi ritmi è giusto e buono, poiché rifarsi al Sacrificio del Golgotha – che si conclude non con la Resurrezione o con l’Ascensione ma appunto con la Pentecoste – ci può riempire maggiormente delle conoscenze, irrinunciabili, di ciò che il Cristo ha fatto per noi con la Sua Incarnazione. E ritornando al mantra di questa settimana, si deve far vivere, nel meditare, il nesso tra il Cristo e la Sua manifestazione nell’Io umano, che, appunto, è lo Spirito Vitale! Allora, ricordiamo le parole del Maestro, in cui ci rivela che, pensando l’essenza del fuoco, del cuore, del sole, della costellazione del Leone, del Cristo, del Figlio del Padre, in realtà essa è sempre la stessa in tali manifestazioni. Questa Essenza, da ora fino alla Pasqua, è parte del nostro Io, si dispiega nell’elemento centrale di esso, dal cuore spirituale, e da lí irradia Luce di Saggezza e fuoco d’Amore, di cui il rafforzato nostro Sé Spirituale si veste e si plasma, anelando sempre piú ad agire sacrificalmente per il mondo, di cui vuole metamorfosare l’apparente Maya in realtà vivente dello Spirito. Nelle prossime 6 settimane, i compiti che si darà saranno sempre piú forti e pieni di impegno della volontà pura, fino a poter percepire oltre il velo della Maya, per agire prima nella Libertà della Verità, poi anche nella Verità della Libertà.

 

Logos interiore

 

10a

 

«Ad ALTEZZE ESTIVE si solleva

l’essere splendente del Sole;

esso attira a sé, nelle ampiezze cosmiche,

il mio sentire umano.

Presago si agita nell’intimo del CUORE

un sentimento, annunciandomi ottusamente:

“Un giorno riconoscerai,

ora ti ha percepito un Essere divino”».

 

 

10a  In quel sentimento si preannunciava un messaggio, come un annuncio di fatti futuri, in cui nella nostra anima sarebbe sorta la presenza di un Essere divino. Tale fatto, appartenendo alle esperienze dell’oltre la Soglia, nella complementare 43a settimana si presenta in forma invertita: avvertendo l’Essere universale nel cuore, mentre qui l’esperienza è: «ora sono percepito». E come nella 10a l’Essere solare ci attirò nelle altezze solari, nella 43a il Figlio della Speranza è pronto a ricevere nel suo cuore spirituale il Cristo, per consacrare a Lui la sua volontà amante.

 

Mario Iannarelli (10. continua)