Avendo tentato di delineare, sulla linea del Dr. Steiner in Esigenze Sociali dei Tempi Nuovi, come Nazione e Popoli abbiano nell’epoca dell’Anima Cosciente una funzione centrale e ineludibile nella dynamis fluente dallo Spirito del Tempo (www.larchetipo.com/2021/12/sociologia/servire-lo-spirito-del-tempo/), proviamo ad addentrarci nella specifica missione dell’Anima di popolo italiana.
Massimo Scaligero precisò in piú punti della sua vasta opera che l’ascesi del pensiero e dell’Anima Cosciente, nel suo nucleo piú occulto ed esoterico, è direttamente connessa all’azione immateriale dell’Arcangelo del Popolo italiano. Del resto, basterebbe leggere con attenzione meditativa la parte finale dell’Iniziazione del Dr. Steiner, proprio quella dedicata al Guardiano della Soglia, per comprendere meglio il significato dell’Opera di Pensiero e Azione di Massimo Scaligero nel Karma del popolo italiano: il Risorgimento, come risorgimento stellare, metafisico e sociale prima che come evento storico-politico con i suoi errori ed inevitabili orrori – quasi sempre e quasi ovunque inevitabili nella logica di un’Anima Cosciente in germe, che con immensa difficoltà può per ora sperimentare la salvifica potenza dell’Io nella percezione sensoria – è il cuore pulsante della “strategia” scaligeriana volta a far sí che l’Italia, miracolosamente ancora unificata dopo decenni di continue e formidabili Prove storiche, non ceda definitivamente alla forza dell’Abisso e della Disgregazione.
Una strettissima e luminosa collaboratrice di Scaligero, che non ha senso citare, nota per le sue laconiche, puntuali e rigorose visioni noetico-intuitive, ebbe infine a dire che nell’Ultima Conferenza di Rudolf Steiner – 28 settembre 1924 – vi era contenuto sia il Karma d’Italia sia quello futuro del popolo russo.
Ciò evidentemente significa che nell’Epoca mondiale dell’Anima Cosciente, per quanto ancora assai zoppicante, proprio l’Identità nazionale italiana finisce per custodire misteriosamente quell’avito patrimonio tradizionale solare che è oggi indispensabile coltivare affinché il parto del Sé Spirituale russo, o slavo-orientale, possa poi irradiare animicamente con una decisiva perfusione di sangue mistico spiritualizzato.
L’uomo slavo, rosa chiaro, si scinde producendo come un’ombra, la quale tende la mano verso un’apparizione della Rosa-Croce. Rudolf Steiner disse per questo tema che l’Iniziato non doveva essere rappresentato in maniera sentimentale ma forte, gioioso per il futuro. Sulla destra il tema confina con Lucifero e Arimane, sulla sinistra compare un Genio blu. Nello spazio tra Arimane e il Genio blu, sopra lo slavo, si vede un cavallo alato rosso con molte gambe e volto umano.
Margarita Woloschin
Scaligero motivò continuamente il discepolo in questa direzione, sia con la centralità rituale dell’Ascesi sia con il dovere sociale rappresentato dalla specializzazione operativa nell’ambito della specifica professione, che tanta rilevanza ha per il futuro Karma individuale. Il lavoratore manuale italiano o l’Imprenditore coraggioso e creatore di Lavoro sono per Scaligero l’argine ultimo rispetto all’Abisso.
La metafisica del Sacro Amore, o del Graal, che Scaligero sperimenta sul piano del solare eroismo e dell’indomito amore patrio che avanza giorno dopo giorno nel motivo primario dell’Autocoscienza nazionale italiana, non può essere riconosciuta se non impulsata dal misterioso e individuale nesso con il karma della professione.
La Disgregazione del tessuto nazionale e l’estinzione dell’idea italiana di Autocoscienza, già pianificate in decine di casi dal 1914 a oggi, diluisce cosí perennemente nell’esperienza di una continua Guerra di Indipendenza – ben oltre quelle storicamente e formalmente riconosciute – con cui il Karma d’Italia è costretto a fare i conti. La migliore, salvifica, pedagogia sociale italiana sarebbe proprio un balzo di coscienza che faccia continua menzione di questo occulto Destino piuttosto che il nichilismo anti-pedagogico che crocifigge e tenta di ridicolizzare i nostri tre storici condottieri – dal nizzardo fondatore dell’Unità a colui che la definì irreversibilmente nel tragico quadro della “strategia della tensione” e dell’Imperialismo globalistico sovietico-statunitense, per questo fatto impietosamente morire in Tunisia – mossisi proprio nella prospettiva ignota dell’Autocoscienza nazionale italiana nella sua funzione cosmopolitica. Sarebbe anche necessario indagare se quelle che la storiografia profana considera sconfitte militari italiane non siano nella realtà storico-spirituali sacrifici morali finalizzati alla conservazione dell’Unità e alla lotta patriottica contro la tempesta.
La Tradizione solare, o Tradizione perenne, postula perciò la consapevolezza che l’autentico male dei nostri giorni è l’ignoranza della luce pre-cerebrale del pensiero, quale via cosciente al Sacro. Scaligero afferma senza mezzi termini che abbiamo necessità sociale e civica di una esperienza del piú alto coraggio, che è come dire della piú alta moralità: il movimento del pensiero irriflesso potendo cosí rivelarsi come alto coraggio della contemplazione pensante nella disciplina della Concentrazione, potere solare dell’anima e corrente primordiale di vita. La via del pensare, specifica Scaligero ne La Tradizione Solare, non è una via intellettualistica o dell’Anima Razionale-Affettiva, ma la via dell’alto coraggio quale via della solerte, silenziosa e segreta continuità. Giova precisarlo, dato che si è chiamati a integrare la quotidiana disciplina volitiva applicata alla conoscenza con l’animico-senziente ereditato. Tale è la via dell’Arcangelo Solare nella consapevolezza della missione dell’Anima nazionale.
Fondamentale e occulta la precisazione, a fine saggio in “Appendice”, secondo cui la metafisica del Graal e della Tradizione Solare potrebbe essere scorrettamente utilizzata a fini mondani da correnti o fazioni non realmente o realisticamente nazionali, ma politicistiche ed esoteristiche di natura tradizionalista: «Oltre qualsiasi interpretazione di parte, di destra o di sinistra, la simbologia del Graal permane intoccabile come un riferimento assoluto, come un’alta speranza di ritrovamento del valore dell’uomo. L’impresa dello Spirito, adombrata nelle simbologie solari, è invero l’impresa della piú elevata moralità: che non patisce contaminazioni attivistiche o politiche, ponendosi come un’istanza di essenziale concordia umana, al di sopra delle parti e dei loro conflitti». Scrive del resto Scaligero che chi giunge presso la Soglia del Mondo Spirituale, apprende che varcare la Soglia e affrontare radicalmente la prova dell’eros sono un identico compito (M. Scaligero, Graal – Perseo, Roma 1969, p. 79).
Silvano Aspromonte