Sul Calendario dell’Anima

Digressioni

Sul Calendario dell’Anima

44a settimana – dal 2 all’8 febbraio.

 

Settimana complementare (53a – 44a = 9a) dal 2 all’8 giugno.

 

Nascita dello Spirito

 

44a

 

«Afferrando nuovi stimoli dei sensi

la chiarezza dell’anima,

memore dell’avvenuta nascita dello Spirito,

COLMA il rigoglioso, sconvolgente divenire del mondo

con la VOLONTÀ CREATRICE del mio pensare».

 

 

44a  Il motivo polare complementare si mostra subito nella contrapposizione dei ruoli di chi “COLMA”. Nella 9a settimana, nella latitanza della volontà personale, la capacità di COLMARE era assolta dal calore universale (dalla volontà dei Troni). In questa 44a quel VOLERE dello Spirito nato in noi è ora capace di COLMARE attivamente, come “volontà creatrice” del Sé e nella chiarezza dell’anima, il divenire del mondo. Quel Sé, nato durante le 13 Notti Sante, si è via via sempre piú rafforzato in se stesso, fino a divenire capace di collaborare con la volontà creativa delle Gerarchie.

 

Sono passati 40 giorni dal 25 dicembre (come i 40 giorni passati nel deserto dal Cristo dopo la Sua nascita), e quel Bambino/Spirito nato in noi, ora vuole manifestarsi creativamente nel mondo in cui è pervenuto; questo fatto trova anche la sua celebrazione nella cosiddetta “Presentazione al Tempio di Gesú”, festività che cade nel tempo della popolare “Candelora”. Si deve considerare che, dal solstizio del 21 dicembre, quale inizio dell’inverno, dopo la Candelora inizia la seconda metà di tale stagione, allora è giusto che si accendano delle LUCI con le candele, quasi ad anticipare il nuovo “giorno” primaverile.

 

Chi ha ancora una certa sensibilità per certe cose, (grazie al fatto che, in particolare, l’etere chimico – o del suono formatore – inizia a innalzarsi dalla superficie della Terra), avverte «…nuovi stimoli dei sensi», poiché gli Spiriti elementari correlati all’elemento acqueo si stanno “svegliando”. Il mondo riprende una nuova fase del suo divenire, e come sempre ciò può avvenire grazie a una situazione di “caos” delle sostanze, che vogliono rigenerare nuove forme viventi.

 

Questo fermento caotico di eteri ed esseri elementari, è sí rigoglioso, ma anche sconvolgente per le varie Potenze che vi partecipano, di cui alcune si contrappongono caoticamente ad altre anche con volontà non armoniche. Ecco la “Occasione”, piú che buona, per lo Spirito nato in noi a Natale, di immettersi, anche se con modestia, in questo caotico divenire, al fine di agire positivamente e armonicamente con la propria volontà creatrice, grazie alla CHIAREZZA dell’anima cosciente e pensante secondo Verità. Un libero agire creativo e sacrificale per il mondo.

 

Meditiamo un poco su questo fatto di straordinaria importanza, a cui ci ha condotto il meditare il Calendario dell’anima: un cammino che ha portato alcuni uomini, dall’essere creature condotte dall’infinita Saggezza universale, a divenire iniziali creatori che, con «l’amore per l’azione e nella comprensione della volontà altrui», sono degni di affiancarsi ai loro Padri celesti.

 

Gli uomini devono imparare a coadiuvarli col via via sostituirsi agli Dei, poiché da tempo Essi si sono ritirati dalla natura, dalla loro “opera compiuta”, in cui non agiscono piú neanche come “effetto operante” del loro creare.

 

Tutto si svilupperà ancora, nel tempo che porta verso la nuova Pasqua di Resurrezione.

 

Calore cosmico

 

9a

 

«DIMENTICANDO il mio volere personale

il calore cosmico, annunziando l’estate,

mi COLMA l’essere dello Spirito e dell’anima.

La visione spirituale mi impone

di perdermi nella luce,

e un presagio mi annuncia con forza:

perditi, per ritrovarti».

 

 

9a  Vivemmo, in quella 9a settimana, un’esperienza interiore che era legata all’anticipare, stavolta, la stagione estiva, non quella primaverile come nella 44a. Si vede subito, che quella esperienza fu veramente di segno polare opposto a quello attuale della 44a. Qualcosa di non personale prese il posto della nostra volontà, e fu il calore cosmico universale, quale frutto del Sacrificio dei Troni. Sentimmo nel cuore un annuncio che ci indicava di perderci con fiducia, al fine di ritrovarci, in un giorno futuro, portatori di un germe tutto nostro, capaci di libera volontà sacrificale, capaci di partecipare come modesti cocreatori al divenire del mondo.

 

 

45a settimana – dal 9 al 15 febbraio.

 

Settimana complementare (53a – 45a = 8a) dal 26 maggio al 1° giugno.

 

La luce del pensare

 

45a

 

«Si consolida la potenza del pensiero

in accordo con la nascita dello Spirito;

essa illumina a piena chiarezza

gli oscuri stimoli dei sensi.

Quando la pienezza dell’anima

vuole unirsi al divenire universale,

la rivelazione dei sensi

deve accogliere la Luce del pensare».

 

45a  Siamo giunti alla 3a settimana di questo ultimo settetto delle 7×7= 49 settimane del ciclo del Calendario dell’anima (sappiamo che le settimane 50, 51, 52, 1, 2 fanno parte dei cosid­detti “giorni morti”, o settimane sante in cui cade la Pasqua, in cui gli Dei possono scendere piú da presso agli uomini – vedi 1a conferenza del 5 settembre 1924O.O. N° 346 “Apocalisse e agire sacerdotale”).

 

Come sempre, la prossima 4a settimana di questo settetto starà da sola col suo significativo contenuto mantrico, quale fulcro centrale delle sette. Ma ancora, questa 3a settimana avrà un suo riecheggiamento nella 5a futura, la 47a, che esamineremo a suo tempo. Intanto, consideriamo ancora una volta, che questa 45a settimana è l’ottava superiore della 38a, cioè di quella del Natale in cui nacque in noi il “Figlio della Speranza”, ovvero l’uni­genito figlio dell’uomo, quel Sé spirituale particolarmente oggetto dei versi mantrici delle ultime settimane. Già dai primi due versi, l’anima avverte che la «volontà creatrice del pensare» della settimana scorsa si è consolidata, è divenuta, da forza, una vera potenza (un essere che crea), e ciò lo deve al fatto che il pensare si è perfettamente armonizzato con il Sé.

 

In altre parole, il pensare formula giudizi e conclusioni che sono in perfetto accordo con la volontà sacrificale del Sé, e ciò dà all’anima un sentimento di “pienezza”. Tale “pienezza”, raggiunta dall’anima in piena chiarezza già dalla precedente settimana, ora “colma” effettivamente «il rigoglioso sconvolgente divenire del mondo». Ciò nasce e si sviluppa da una novella “COMune/UNIONE” che il Sé realizza tra l’anima umana e il Divenire Universale dei mondi, con cui ora collabora creativamente.

 

Si deve comprendere che ora, dopo un lungo cammino macro e microcosmico iniziato ancora una volta dall’ultima Pasqua, l’anima principia una novella “Comunione” con l’Essere dei mondi. Questo Essere universale, che è ormai prossimo a riaprirsi a una nuova rivelazione per i nostri sensi, DEVE accogliere la LUCE della Potenza del nostro pensare, quale arto operativo del Sé, che deve collaborare creativamente per portare ordine divino nel caos sorgivo del nuovo giorno cosmico.

 

Sogno

 

8a

 

«Cresce la potenza dei sensi

in unione col creare degli Dei;

Essi mi comprimono la forza del pensare

a ottusità di sogno.

Quando l’essere divino

vuole unirsi alla mia anima,

il pensare umano deve ridursi,

modestamente, a esistenza di sogno».

 

 

8a  La prima considerazione che si ha da fare in questa settimana, è che in essa si concluse un cammino interiore iniziato con la 1a, quella della Pasqua. In essa furono citate le azioni dei sensi e dei pensieri tratti nelle lontananze spaziali, per mezzo dei quali iniziarono una “unione” tra l’essere dell’uomo e l’essere dello Spirito universale.

 

In questa 8a settimana, che ne è l’ottava superiore, la “nota” è la stessa, ma qui, dall’unione con gli Dei si generò come una compressione, una “restrizione” del pensare umano, che già nella settimana 7a voleva sfuggire e perdersi nella potenza delle percezioni sensorie. Ciò non deve apparire strano, poiché è necessario, ancora nell’attuale fase evolutiva dell’umanità, che ciò avvenga, affinché il nostro pensare intellettuale e materialistico non disturbi quanto ha da accadere ogni anno in quella settimana. Il pensare umano fu ridotto come al livello di sogno, affinché non ostacolasse l’unione di questo Essere divino con la nostra anima. Tale stato di sogno, anche se con intensità variabili, ci accompagnò di necessità per tutta l’estate. Anche qui, nei rapporti tra il pensare umano, la vita dei sensi in relazione ai cicli della Natura, e la nostra anima, tutto si correla secondo ritmi armonici che non possono piú trovare incomprensione, nella loro realtà, da parte del nostro ristretto intelletto rivolto solo al sensibile.

 

 

46a settimana dal 16 al 22 febbraio  (ENTRATA DEL SOLE IN PESCI; COSTELLAZIONE DEL RITORNO DEL CRISTO)

 

Settimana complementare (53a – 46a = 7a) dal 19 al 25 maggio.

 

Chiaroveggenza

 

46a

 

«Il mondo minaccia di STORDIRE

la forza unigenita dell’anima.

Ora entra tu, ricordo illuminante,

sorgi dalle profondità dello Spirito

e rafforzami la VEGGENZA,

che può mantenere se stessa

solo con le forze della volontà».

 

 

46a  Questa settimana è la centrale di questo settetto conclusivo del Calendario (considerando solo le prime 49), ma è anche l’ottava superiore della 39a (posta a metà delle 13 Notti Sante), in cui «…acquistammo la LUCE (veggenza) dell’Essere Universale». Quando vivemmo nella 46a nel febbraio dell’anno scorso, sperimentammo qualcosa che riguardò non il pensare e il sentire, ma il VOLERE. Esso dovette mantenere e rinforzare una qualità appena sorta nell’anima: la VEGGENZA, quale forza unigenita dell’anima, unigenita come il Sé superiore nato a Natale, di cui è espressione.

 

Si dirà: “Ma io non l’ho affatto sperimentata”. È vero (anche se non per tutti), ma Steiner ci ha sempre detto che tutti siamo chiaroveggenti; il problema è che la nostra coscienza, ancora grossolanamente pervasa dalle possenti percezioni fisiche, non l’avverte. Ricordiamo che la chiaroveggenza è la forza del pensare metamorfosata superiormente; quindi, finché non avremo ottenuto questo risultato, grazie alla VOLONTÀ dell’Io immessa nel pensare usuale, essa sarà presente, ma latente, inconscia in noi.

 

Nella 46a settimana del prossimo anno, se qualcuno avrà lavorato bene potrebbe sperimentare proprio il primo sorgere di questo pensare potenziato in chiaroveggenza. Si può ravvisare che in questa settimana tutto è polarmente opposto, come sempre accade con le esperienze della settimana complementare del­l’anno, cioè la 7a , che avrà altri tre momenti consequenziali nelle settimane 20a, 33a, 46a, in cui il nostro Io, come rilevabile dai rispettivi mantra, attraversa momenti di particolare crescente destità della coscienza del proprio sé. Tali settimane si trovano – raffigurate come in un cerchio temporale ideale di 4 volte 13 settimane – poste come nei quattro punti cardinali dello spazio (7/Nord; 20/Ovest; 33/Sud; 46/Est), che si potrebbero unire, verticalmente e orizzontalmente, con due rette perfettamente ortogonali fra loro: come una croce del tempo del ciclo annuo. Le due rette uniscono, cosí, 4 costellazioni in cui il Sole transita durante l’anno (naturalmente per chi osserva dalla Terra). Queste coppie di costellazioni: Gemelli-Sagittario; Vergine-Pesci, sono collegate a profondi misteri del prossimo divenire dell’umanità, che qui si è voluto solo indicare per la loro importanza nella lotta tra bene e male. Basti dire che l’attuale costellazione dei Pesci è quella del tempo del ritorno del Cristo in eterico, e della tutta nuova chiaroveggenza umana che inizia a esserci donata dal Suo impulso.

 

Attratto dalla luce

 

7a (ENTRATA DEL SOLE IN GEMELLI – ATMOSFERA DELL’ASCENSIONE DEL CRISTO)

 

«Il mio sé minaccia di sfuggirmi

potentemente attratto dalla luce cosmica.

Ora entra tu, mio presentire,

fortemente nei tuoi diritti,

supplisci in me la potenza del pensare

che vuol perdere se stessa

nella PARVENZA dei sensi».

 

 

7a  Qui si giunse alla fine del primo ciclo di 7 settimane (49 giorni). In quella 7a settimana si sperimentò il risultato maturo di quanto detto nella 1a settimana, secondo lo schema delle corrispondenze 1/7 (si pensi alle 7 braccia del candelabro ebraico come immagine di questo ritmo). Nella prima, infatti, si sentí che la luce cosmica attraeva fortemente i nostri pensieri nelle lontananze spaziali. Ora, nella settima, in conseguenza di questa fuga del pensare, si sperimentò come un deliquio del proprio sé, un ottundersi della coscienza e del sentimento del proprio sé, che voleva seguire i suoi pensieri, sfuggendo, però, alle funzioni terrene necessarie per la coscienza egoica quotidiana.  Fu un momento cruciale dell’anno, che avrà poi altri tre momenti consequenziali nelle settimane 20a, 33a, 46a. In tali settimane, l’ottundimento del pensare cosciente di questa settimana attraverserà una metamorfosi superiore, fino al voluto ottenimento della chiaroveggenza che, con la propria LUCE potrà aprire a esperienze di una nuova coscienza. Tornando all’esperienza del proprio sé, che stava per sfuggirci, nel mantram fu data alla nostra anima (dal nostro Io, anche se non citato esplicitamente) una forte raccomandazione a potenziare, in assenza del pensare e del sé, il sentire. Infatti, il sé e il pensare non poterono incidere su quegli accadimenti (si ricordi lo STORDIMENTO dei Discepoli del Cristo, anche i piú stretti, di fronte all’apparente sparizione del Maestro durante l’ASCENSIONE, stupore cui seguiranno dieci giorni di indicibile dolore per la Sua “sparizione”).

 

I Discepoli, non ancora Apostoli (lo diverranno solo con la Pentecoste), sono assaliti, a causa della momentanea debolezza di forze di pensiero e del sé, dalla potenza della PARVENZA dei sensi fisici, e dalla incapacità di comprendere la vera realtà della manifestazione cui hanno assistito, che non fu un abbandono, ma un definitivo legarsi del Cristo alla Terra. Solo che questa è la realtà vissuta dall’oltre la Soglia, che appare, come sempre, invertita al di qua di essa: ciò che fu un collegarsi per sempre alla terra eterica (lo videro sparire fra le nuvole, su cui tornerà), fu vissuto, per la PARVENZA dei sensi fisici, come un doloroso abbandono.

 

Ecco perché si è scritto parvenza tutto maiuscolo. Si deve capire che in questa settimana vivemmo qualcosa che, dopo un ciclo di 7 settimane da Pasqua, ci pose in una condizione simile a quella descritta dei Discepoli. Si dovette fare appello solo alle forze del sentire, rivolgendole però al futuro, onde presentire, presagire, quasi intuire che, nelle settimane future, qualcosa sarebbe dovuta avvenire per toglierci da quella difficile situazione interiore, difficile ma assolutamente necessaria.

 

 

47a settimana dal 23 febbraio al 1 marzo.

 

Settimana complementare (53a – 47a = 6a) dal 12 al 18 maggio.

 

Sorgere del sole

 

47a (TEMPO DI QUARESIMA)

 

«Brama del divenire vuol SORGERE

dal Grembo Universale

rianimando la parvenza dei sensi.

Essa trovi la FORZA del mio pensare

armata dalle FORZE divine,

che con vigore mi vivono nell’interiorità».

 

 

47a  Questa è la 5a settimana del settetto 43/49, quindi conclude quanto vissuto nella 3a settimana, che nel mantra recitava: «…Quando la pienezza dell’anima / vuol unirsi al Divenire Universale, / la rivelazione dei sensi/DEVE accogliere la LUCE del PENSARE». Qui, nella 5a, si riparla di un SORGERE (che è un ri-sorgere) del Divenire universale che, però, avviene permeato e mosso da una brama cosmica, ovvero dalle pure forze di Natura mosse dalle sue leggi, in cui agiscono – come necessità e non come libertà – le forze della luce e quelle delle tenebre, entrambe necessarie.

 

È il tempo dell’anno che precede la primavera, in cui tutto l’animico vuole risorgere dal buio e dal freddo della Terra, per slanciarsi verso la risorgente e crescente Luce cosmica.

 

La preghiera che l’Io rivolge al mondo – ma ancor piú alla propria anima, che però ha attraversato la Illuminazione del Natale – è di andare incontro a questo caotico divenire, ARMATA dalle forze divine di cui dovrebbe essersi dotata. Queste forze sono sempre quelle del pensare, sentire, volere che, però, nel lungo cammino dell’anno, avremmo dovuto sempre piú far divenire superiori qualità della nostra anima illuminata dal nostro Sé: le forze/virtú della devozione, dedizione, compassione. Solo con esse potremo partecipare positivamente al possente e sconvolgente ridestarsi delle forze della Natura.

 

Demetra, la grande Madre Natura (oggi la NUOVA ISIDE/SOPHIA), sta per far risorgere dal proprio Grembo Universale la figlia Proserpina, finora tenuta prigioniera nel buio delle profondità della Terra, durante l’autunno e l’inverno. Il nostro Sé, quale essere di volontà morale sacrificale, munito della potenza del proprio pensare, deve mantenersi saldo nella appena conquistata facoltà della veggenza. Essa deve volitivamente reggere l’impatto con la rinnovata potenza dei sensi, che stanno per essere inondati dal rutilo prorompere e fluire delle parvenze esteriori, che rischiano di sopraffare, stordire e superare la tenera pianta della chiaroveggenza appena sorta. Solo con il profondo richiamo alle germogliate nuove forze dell’anima, il nostro sé potrà svolgere, con modestia e perseveranza, il proprio irrinunciabile compito di collaboratore per il Divenire dell’Essere Universale.

 

Questo il senso del tempo della Quaresima, che contiene gli impulsi per l’anima di questa e delle future due settimane, fino alla 49a, settimane di offerta al Mondo delle nostre libere RINUNCE sacrificali. Ci si trova nella piena maturazione di un ritmico ciclo annuo, e si inizia un lavoro che non è piú limitato solo al nostro essere, ma è partecipe attivo del divenire dell’Essere Universale. Nelle prossime settimane si vivranno esperienze dell’anima che, grazie alla presenza attiva del nostro Sé e del suo potente pensare creativo, ci porteranno verso la futura Pasqua, ma non prima di essere divenuti portatori, anche se in germe, della capacità dell’AMORE liberamente donato, onde meritare coscientemente la COMUNIONE con la novella VITA che, grazie al Mistero del Golgotha, irraggerà ancora una volta sulla Terra e sull’umanità.

 

«L’Antroposofia è una via che vorrebbe riunire (rimettere in COMUNIONE) lo spirituale dell’uomo con lo Spirituale universale» (R. Steiner).

 

Il Sé risorto

 

6a (VERSO LA PENTECOSTE)

 

«Il mio è RISORTO dalla singolarità

e si ritrova come manifestazione del mondo

nelle FORZE del tempo e dello spazio;

il mondo mi mostra ovunque

la verità della mia propria immagine

quale archetipo divino».

 

 

6a  Con il mantram di quella sesta settimana, si entrò nella seconda parte della primavera dove, nello spazio e nel tempo, continuò il processo delle 7 settimane in cui l’uomo, la Terra e il cosmo vissero un’annuale RESURREZIONE, che maturò fino alla Pentecoste.

 

Meditando il mantram della sesta settimana, tenemmo presente quello della seconda, dove i mondi spirituali avevano ritrovato il “germoglio umano”, ovvero il nostro vero Sé in espansione nello spazio cosmico, quale archetipo creato dalle Divinità. Dopo l’unione (COMUNIONE) tra Sé e il mondo, avvenuta nella 4a settimana, finalmente il nostro Sé poté esclamare, con gioia, di essere RISORTO da quella singolarità (egoità).

 

Non solo, allora, con la riacquisita coscienza cosmica, cominciò a sentirsi non piú germe, ma elemento in crescita immerso nelle forze trinitarie creanti del mondo spirituale: dello spazio, del tempo, dell’eter­nità. In altre parole: del Padre/Corpo cosmico/spazio; del Figlio/Anima cosmica dispensatrice di Grazia nei ritmi del tempo; dello Spirito Santo/Spirito dell’universo/Spirito eterno. Che è dire Volere del Padre, Sentire del Figlio, Pensare dello Spirito.

 

Essendo questo mantram legato al numero 6, in esso e con esso, come sempre col 6, si giunse a una maturazione, in questo caso delle sette settimane dopo la Pasqua, maturazione che dovemmo consolidare nella settima, che concluse il primo ciclo ritmico del Calendario dell’anima.

 

 

Mario Iannarelli (11. continua)