Legittimità della trasgressione

Etica

Legittimità della trasgressione

Diritti umani

 

I tre diritti naturali segno dei Tempi Nuovi

 

Quando uno Stato costringe decine di migliaia di cittadini a schierarsi contro la legge per difendere dei diritti inalienabili come il Diritto alla vita, il Diritto alla libertà e il Diritto alla proprietà (che ha la sua fonte di validità nel lavoro, non nella speculazione finanziaria), quello Stato si comporta in modo esecrabile e sbagliato. Ci si deve porre il problema morale: se uno Stato agisce contro questi tre cardini della modernità e della civile convivenza umana, può essere contrastato trasgredendo la legge? Chi segue la Scienza dello Spirito deve quindi porsi un problema morale se e quando sia legittimo trasgredire o meno le leggi dell’ordine costituito.

 

 

Trasgressione

 

Trasgredire è una responsabilità karmica

 

La risposta a questa domanda può venire solo dalla coscienza dell’Io. Nel momento in cui trasgrediamo la legge, ci assumiamo una responsa­bilità karmica non indifferente. Dobbiamo sempre ricordare che una legge, qualsiasi legge promul­gata, va incontro a una comunità che dal punto di vista karmico ha una necessità di subire quel provvedimento. Massimo Scaligero e Rudolf Stei­ner ci spiegano che un provvedimento legislativo votato da pochi giorni, può avere cause lontane nel tempo, cause che possono risalire a secoli o millenni precedenti. Ad esempio, una personalità discriminata nel tempo presente, può essere punita dalla legge del contrappasso per qualcosa di discriminante che ha compiuto in una vita precedente. L’argomento è delicatissimo e risulta perfino sgradevole, ma ciò che è reale non deve destare in noi alcun atteggiamento di simpatia o antipatia. Se scegliamo di leggere l’Archetipo invece di un organo di stampa fazioso e politicizzato, è perché abbiamo maturato delle convinzioni spirituali, ovvero delle convinzioni oggettive. Oggettività che viene indicata dal termine Scienza, prima della parola Spirito.

 

 

Beccaria - Dei delitti e delle pene

 

Della pena di morte

 

Prendiamo le mosse dal Diritto alla Vita. Lo Stato, nessuno Stato può togliere la vita ad un essere umano. Se seguiamo la Scienza dello Spirito noi non possiamo nel modo piú assoluto credere sia legittima la pena di morte. Questa opposizione non è astratta ma basata sul fatto reale che sottraendo la vita ad un condannato (anche se legittimamente punito per i crimini piú infami), noi spediamo nel mondo extrasensibile un’anima che ha una serie di pensieri, sentimenti e volontà che non sono stati coscientemente e moralmente elaborati in terra. Quindi l’esecuzione capitale di un reprobo appesta ulteriormente l’atmosfera spirituale che circonda l’uomo.

 

 

Tortura

 

Della tortura

 

Per lo stesso motivo uno Stato non può intervenire torturando un cittadino. Lo scritto Dei Delitti delle Pene di Cesare Beccaria ci indica che la tortura è un comportamento umanamente e socialmente sbagliato. Il Dottore dice di piú quando spiega che le torture inflitte ai Templari da Filippo il Bello, re francese, non solo erano umanamente sbagliate ma anche frutto di un’azione demoniaca.

 

  

Voiolo pellirosse

 

Guerre batteriologiche

 

Per analogo motivo nessuno Stato può permettersi di affamare volutamente né privare di vestiario né di appestare degli esseri umani. La conquista del Nuovo Mondo da parte dei conquistadores europei è stata facilitata dalla diffusione di malattie come il vaiolo. Pizzarro offrí ai nativi sudamericani coperte usate da persone infettate dal vaiolo. Per vendicarsi i francesi fecero la stessa cosa con gli indiani fedeli agli inglesi. La guerra batteriologica esiste da quando esiste l’uomo. Quando i conquistatori inglesi degli Stati Uniti regalarono delle coperte infette e alcolici per sterminare i Nativi pellirosse, si macchiarono di un crimine che karmicamente va a pesare sulla Storia futura e sul­l’azione dello spirito di popolo di quella nazione.

 

 

Trattato del Ribelle

 

Il Trattato del Ribelle

 

Ora la lettura di un testo filosofico molto importante come Il Trattato del Ribelle dello scrittore Ernest Jünger ci spiega che in taluni casi sia legittimo trasgredire l’ordine costituito statale, se questo va contro i Diritti della vita, della Libertà, della proprietà legata al lavoro. E veniamo al dunque parlando dei giorni nostri. Milioni di italiani a causa del lasciapassare sanitario vivono l’angoscia di dover scegliere tra il lavoro (il mantenimento di sé e della propria famiglia) e la rinuncia alle proprie convinzioni piú profonde che riguardano il Diritto alla vita offeso da una serie di decreti legislativi dello Stato. La difesa della sacralità del nostro corpo (e dei minori che proteggiamo) dalle imposizioni terapeutiche sta spingendo tantissime persone verso una forte presa di coscienza etica e direi perfino spirituale.

 

 

Habeas corpus

 

L’Habeas Corpus

 

C’è una locuzione giuridica che indica l’intangi­bilità del corpo da parte delle istituzioni: si tratta dell’Habeas Corpus. L’Habeas Corpus è il complesso delle norme che garantiscono, nelle Costituzioni dei vari paesi, la libertà personale del cittadino. Nel corso della storia è stato un importante strumento per la salvaguardia della libertà individuale contro l’azione arbitraria degli Stati e si è poi esteso a tutti i sistemi giuridici occidentali. Nel 1679 divenne legge dello Stato inglese (“Habeas Corpus Act”), sancendo il principio della inviolabilità personale che ancora oggi tutela l’essenza buona della Modernità ovvero dei Tempi Nuovi.

 

 

Difese immunitarie naturali

 

Del senso etico di chi preserva e coltiva le difese immunitarie naturali

 

Il ricatto economico-sanitario è una coercizione orrenda e ci costringe a scegliere dividendo famiglie, amicizie, frequentazioni, partiti, associazioni. Ogni comunità vede fratture al proprio interno. Come un tempo avveniva nelle guerre di religione, la maggioranza perseguita una minoranza. Il Diritto di scelta delle cure sanitarie fa parte del Diritto alla vita e contrastare la libertà di cura è una limitazione dell’Habeas Corpus. Si è dimostrato con i fatti che il siero genico sperimentale non difende dai contagi e quindi cadono anche le posizioni di chi dice di essersi vaccinato “per senso etico” di fronte alla comunità. Anzi il siero genico sperimentale sottrae agli individui quel bagaglio di difese immunitarie che la natura ha concesso all’essere umano. L’evidenza intuita da chi ha resistito ora si sta imponendo perfino nel cosiddetto media mainstream ovvero nei mezzi di comunicazione non indipendenti ma asserviti a interessi economici e politici. Il siero genico sperimentale, è innegabile, aiuta a rendere, nell’immediato, piú blando il virus. Nei tempi lunghi produce danni molto peggiori. Chi difende il Diritto alla vita, ha quindi la possibilità di schierarsi contro l’avvelenamento collettivo e quindi difende l’Habeas Corpus e parimenti la specie umana. Questa volta sí con un senso etico ben piú reale di chi ha creduto alla cosiddetta scienza.

 

 

Autocontagi

 

Gli auto-contagi per necessità

 

Questa tragedia delle dittature sanitarie è un fatto tragico perché ha prodotto un fenomeno che i media di regime non hanno neppure il coraggio di affrontare. Per poter salvaguardare il Diritto alla vita e il Diritto lavoro e alla proprietà, decine di migliaia di italiani, consapevoli dei danni apportati al sistema immunitario dagli intrugli proposti dalle multinazionali farmaceutiche, e consapevoli che non è cosa moralmente giusta rispondere alla violenza con la violenza, si stanno volutamente infettando in modo da ottenere il green-pass che permetta di lavorare senza pregiudicare il proprio bagaglio di difese immunitarie. Migliaia e decine di migliaia di persone, fatto incetta preventiva dei medicinali opportuni, procedono al sacrificio di sé infettandosi volutamente.  Migliaia e decine di migliaia di italiani si stanno in questi giorni bevendo la saliva degli infettati pur di dar da mangiare alla propria famiglia e non perdere il lavoro. Quando uno Stato induce simili comportamenti, (che poi in fondo sono conosciuti da secoli dalle mamme che mandavano i propri bambini a contagiarsi a vicenda), quello Stato ha rotto il contratto fiduciario con la comunità. 

 

 

Soluzioni per stare meglio

 

Soluzioni per stare meglio

 

Cosa possiamo fare? La risposta immediata è togliere il pilota automatico dell’aereo dei pensieri neri che ci ammorbano. Tra i lettori dell’Archetipo ci sono già molte persone che praticano piú volte al giorno la Concentrazione e la Meditazione come indicata dai Maestri. Ora possiamo rivolgerci a tutti coloro che non la praticano ancora in modo sistematico, tenendo conto che anche costoro possono trarre beneficio da quanto consigliato poco oltre.

 

Ci sono degli esercizi di rafforzamento che tutti possiamo fare con ottimi risultati, il primo dei quali è dato da Massimo Scaligero: seguire piú volte al giorno le lancette di un orologio senza mai distogliere l’attenzione dal movimento della lancetta dei secondi. Fatelo, fatelo, fatelo anche cinque volte al giorno, per cinque minuti, isolandovi magari in bagno e mettendo il timer sul telefonino in modo da non dimenticarvi quando iniziarlo.

 

Il secondo esercizio, anche esso da farsi piú volte al giorno, può essere quello di isolarsi e compiere mentalmente somme e sottrazioni matematiche: ad esempio sommare 7+7=14, 14+7=21 e cosí via fino oltre 300 o 500 se siete capaci. Potete naturalmente fare anche sottrazioni ad es. 300 – 26= 274, 274-26=248, 248-26=222  ecc. Quello che conta è il fatto che cinque volte al giorno vi staccate da voi stessi (e dalle vostre ansie o rabbie) per entrare nel regno iperuranio dell’oggettività del pensiero.

 

Tv eliminare

 

Terzo consiglio non aprire piú la televisione e la radio nei notiziari, lasciando lo spazio a canali indipendenti di informazione come Telegram, per non piú di due o tre volte al dí.

 

Quarto consiglio, se siete a casa dal lavoro tenetevi attiva la mente con settimanali enigmistici.

 

Quinto consiglio: lunghe camminate nel verde. Vedrete che nel giro di qualche settimana starete meglio.

 

A questo punto non mollare è il segreto, poiché come dice l’adagio: «La gente come noi non molla mai!». Andale muchachos!

 

 

Salvino Ruoli