A zio Gianni
Eri e sarai
ciò che ora non sei…
Il fulmine sacro
per l’ultima volta
ha spezzato il suo corso
mai rettilineo.
Scaturito dal Cielo,
infranto qui in Terra,
sei rimasto fra noi
per donarci un esempio,
un esempio che resta
per Eòni nel tempo.
Ci hai donato una luce
Di Sapienza ed Ingegno,
ci hai donato una storia
da cantare in eterno.
Sei venuto nel mondo
senza cibo per gli occhi,
ma pensa che il Sole
non vede i suoi raggi.
Nella fòlgore torni,
e ora il Cielo è in gran festa,
perché i Dèva desiderano
la tua parte fra Loro.
Pietro Sculco
Freddo era l’inverno
e a lungo ho atteso
il vostro rinverdire,
cari tigli.
I primi giorni
di calda primavera
ho spiato
dei germogli il rifiorire.
Li ho visti infine
rapidi
i lunghi rami rivestire
e in fretta son cresciuti
in foglioline
che presto grandi foglie
diverranno.
Per accogliere il vento
che ne modella i moti
a piacimento
e nel fruscío
sussurrano gli dei
frasi agli umani.
Solo le coglie
chi la voce del vento
sa ascoltare.
Ascolta dunque e taci,
anima mia!
Alda Gallerano
DEI
Gli Dei sovrastano
di una vita indefinita
fastosa ed arcana.
Riempiono i cuori
di passioni, sentimenti, calcoli
e intrecciano amori e giuochi
coi nostri solitari destini.
Venere ogni anno rinnova
la primavera di foglie e fiori
e le giovani donne,
generazione dopo generazione,
ripetono inesorabile
il suo antico incanto.
Marte non si stanca di gonfiare
i petti dei giovani guerrieri
e dei maschi che
in ogni latitudine
tornano ad ammazzarsi
per gli occhi e le grazie
di una fanciulla.
Giove invece impone
la sovranità con l’eros,
il fascino e la forza
che detta la legge,
l’arbitrio, il sogno dell’impero
e dell’ordine.
Atena ed Apollo suggeriscono
la sapienza, l’arte che innamora
e la strategia razionale
che vorrebbe la potenza,
l’eterno, il possesso
e che invece strega
la nostra anima
in un incessante brancolare
tra le ombre e le stelle.
Hera, Demetra, Proserpina,
Mater Matuta,
Bona Dea, Astarte
e gli infiniti nomi
che la grande Dea
suggerisce ai popoli
per glorificare
la generazione, la vita,
le messi, le foreste custodite
dalla vergine Diana,
le indefinite nascite
e l’infinita bellezza
della Natura
che sperpera individui,
tramonti, auree
albe d’inverno.
E noi, piccoli uomini,
invasati da Dei e Demoni
plurali che ci spingono
tra gli scogli aguzzi
di un frastagliato
destino individuale.
Crocifissi
al tempo che fugge,
con l’anima immobile
al primo vagito
della prima alba,
vediamo e sentiamo
nella nostra carne
trapassare Venere,
Marte, Giove
e tutto il corteo
dei luminosi Numi…
Dalla nostra
enigmatica Croce
spazio-temporale, disperati
e sorpresi di un destino
cosí bello e arcano
guardiamo al Cristo
come Mistero ultimo
indicibile.
Marco Rossi
Sogno
la terra
e il cielo
nascosti
dentro di me
nelle profondità
di me
nel desiderio
di sapere
cosa si nasconde
dietro di me
dietro la vita
dietro la terra
oltre il cielo.
Stelvio