Puntora et labora

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

Dabliu

 

Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

 

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

 

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Andrea di Furia

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Vedi “Premessa” 

 

www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf

 




 

Puntora et labora

 

Panem et circenses

 

Carissima Vermilingua,

rammento benissimo quando nonno Berlicche è venuto a trovarci nel corso della gita con il nostro manipolo di Devil scout infernali nella Roma imperiale. Era già un momento di decadenza, dopo la parentesi restauratrice di Augusto e, visitando il Colosseo in costruzione, il Nonno ci spiegava come fosse importante la politica “panem et circenses” per sedare folle ormai incontrollabili, nella loro decisiva evoluzione come individui, non piú sensibili alle liturgie di stirpe e di popolo.

 

Riempire la pancia e offrire spettacoli di distrazione di massa era il top. Un po’ come si sta cercando ora di fare, nel Bel Paese dei balocchi, con il recovery fund europeo e i funambolismi dei virologi in Tv con il loro ripetitivo mantram per trasformare una epidemia, studiata in laboratorio, in una casuale pandemia naturale giustificatrice di una emergenza nel nome della quale il potere popolare, avendo esaurito la sua unilaterale spinta evolutiva democratica, ormai è diventato il cavallo di Troia per un oppiaceo totalitarismo elitario (al momento fondato ancora su base economica) che si sta avvalendo dell’altrettanto unilaterale spinta evolutiva tecnoscientifico-sanitaria.

 

Sedati da una propaganda H24, gli ingenui Italiani, come tanti pronipoti di Pinocchio, pensano ancora di essere protetti da uno Stato che li bersaglia invece con il fuoco amico (slap, slap), mentre sono speranzosamente venduti come utili e docili cavie di laboratorio.

 

Per una sperimentazione che fa bene al portafoglio delle multinazionali vacciniche e contemporaneamente al PIL statale in fortissima crescita; che fa bene al traballante potere partitico ormai privo di idee, al di là di quella del mantenere i privilegi politicamente ceduti al prezzo di un piatto di lenticchie economiche ai poteri sovranazionali; che fa bene alle utopie culturali di un nostro demoniaco trasumanesimo, non piú coltivato sottotraccia nelle varie cabine di regia mondiali, e che non ha bisogno di uomini ma di utili bio-nano-ciber-macchine: da lanciare alla conquista dell’isola spaziale… che non c’è. Per lo meno nella breve distanza spazio-temporale secolare.

 

E ho notato, nell’ultimo mio tour abusivo su quel sassolino cerúleo orbitante, che nel Paese in Estremoccidente di cui il nostro vicedirettore del Daily Horror Chronicle.inf, Ràntolobiforcuto, è attualmente l’illegittima guida, si sta rivelando efficacissima la strategia comunicativa posta in atto dalle caramellate caviucce registrate sul libro paga animico della Furbonia University.

 

In particolare quella del suo beniamino, Maschera a nolo (che suggerisce quasi l’inversione del nome Elon), che vorrebbe impestare sadicamente la stratosfera con migliaia di satelliti e sta già parlando di importare materie prime da Marte per abbassare i prezzi dell’energia e delle materie prime.

 

Prezzi ora altissimi a causa della frenesia vaccinica con contorno di illusorie misure di prevenzione che, al pari del cambiamento climatico in atto, ha decisamente contribuito a peggiorare la già traballante (da ben prima) economia planetaria.

 

Siringare

 

Che diabolica teschiata, Vermilingua! In questa modernissima, tecnoscientifica e soccorrevole “strage degli ingenui” con siringa sterilizzata, che va oltre i brutali razzismi veterotestamentari – che si limitavano a macellare gli “innocenti” discriminando incoerentemente le altre categorie di età – sono ricompresi ecumenicamente tutti: dalla culla alla bara, dagli antenati ai pronipoti, dai malati ai sani. Tiè!

 

Un’annunciata strage a orologeria, Vermilingua. I cui effetti maligni attesi con speranza dal nostro Master Truffator li potremo verificare solo nei prossimi anni, quando le evidenze ge­netiche degli effetti collaterali non si potranno piú occultare radiando dall’albo chi li denuncia o impedendo che si faccia giustizia in tribunali “allineati e coperti” o nei pavloviani bollettini pubblicitari addomesticati su contagio e decessi.

 

Tu però, Vermilingua, mi scrivi di essere piú preoccupata per l’incremento delle assunzioni nel sistema sanitario nazionale.

 

Viste come necessarie per gestire questa pseudo-pandemia, ritieni che procuri quell’aumento del­l’occupazione che da decenni stiamo artatamente facendo diminuire attraverso la crescita esponenziale dell’automazione e dell’informatica, da una parte e, dall’altra invece, con le ultime minimalisticheggianti riforme del lavoro.

 

Capisco la tua preoccupazione, dovuta alle previsioni sui prossimi anni a causa della futura indigestione plurivaccinica che procureremo alle nostre colazioncine emotive, ma non c’è da preoccuparsi… finché il loro sistema sociale resta banalmente malsano e soprattutto unidimensionale: finché una dimensione sociale fagocita le altre due. Questa strutturazione del sistema, inosservata dai piú, incide sull’essenza stessa del lavoro piú di qualsiasi evangelico jobs act… secondo Matteo. Ri-tiè!

 

Se rifletti su questo elemento strutturale, trovi che è la causa prima di tantissime problematiche sociali ancora irrisolte. Ma limitiamoci al Lavoro, cosa importante per tranquillizzarti. Se guardi alla struttura unidimensionale del sistema, puoi distinguerla piú efficacemente utilizzando l’immagine-sintesi degli elementi: Società solida a predominio culturale, Società liquida a predominio politico, Società gassosa a predominio economico.

 

Se fossi uscita dalla redazione non per andare alle Terme laviche sotto il Daily Horror per sottoporti agli energetici massaggi dell’indiavolato Schiantaetrita, ma per accompagnarmi nel mio tour da Inviato speciale, avresti notato che i quasi 200 Stati sovrani lí presenti hanno tutti una di queste tre strutture unidimensionali.

 

In ognuna di esse c’è un contenitore istituzionale indifferenziato che raccoglie in sé ogni aspetto della vita sociale tridimensionale: culturale, politica ed economica. Questo cassonetto della spazzatura dell’indifferenziata sociale è il Mercato nella Società gassosa, lo Stato nella Società liquida, la Scuola nella Società solida (o ancora la Chiesa nei Paesi religiosi).

 

Se rifletti sul lavoro, Vermilingua, ti accorgi che assume in ogni contenitore un particolare aspetto diverso:

 

 

a) nella Società solida culturale l’accento è posto sul “lavoro che nobilita l’uomo ed eleva ogni singola Persona di un gradino decisivo rispetto all’animale”: qui conta la creatività, la ricerca rivolta al futuro;

 

b) nella Società liquida politica l’accento è posto sul “lavoro come diritto tutelato quale contributo essenziale alla coesione della Comunità dei Cittadini”: qui conta la regolarità, la conformità a parametri giuridici stabiliti nel passato;

 

c) nella Società gassosa economica l’accento è posto sul “lavoro come prestazione specialistica per meglio rispondere alle esigenze del Territorio”: qui conta la soddisfazione, la capacità di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo rispetto all’obiettivo perseguito nel presente.

 

 

Ma cosa succede, Vermilingua, quando queste tre cose si trovano a condividere lo stesso cassonetto della spazzatura indifferenziata ridimensionale in ognuno dei tre sistemi?

Come nel cassonetto della raccolta indifferenziata dei rifiuti urbani, anche in ognuno dei tre cassonetti della raccolta indifferenziata del sociale la spazzatura economica, politica, culturale si mischia, si degrada, si inquina e si corrompe persino nell’orientamento temporale:

 

 

a) nella Società solida il futuro diventa passato: la creatività personale diventa impersonale tradizione formale inderogabile; la ricerca viene finanziata a rovescio: ricattata per cedere allo sponsor economico il frutto del suo lavoro;

 

b) nella Società liquida il passato diventa presente: la coesione tutelata si muta in oppressivo controllo autoritario; la regolarità rassicurante/premiante nella Comunità diventa obbligo/lavoro forzato costrittivo/punitivo;

 

c) nella Società gassosa il presente diventa futuro: la soddisfazione (interiore/esteriore) dei bisogni sul Territorio-ambiente diviene il marchio (esteriore/interiore) dello schiavo; l’attività soccorrevole e fraterna verso l’altro (“vita tua vita mea”) si muta nell’egoistico e divisivo “mors tua vita mea”.

 

 

Naturalmente anche l’atmosfera del sistema-discarica sociale diventa nel tempo sempre piú… tossica: passaggio dalla Società solida alla Società liquida alla Società gassosa, l’elemento personale umano diventa sempre piú “gassoso” e viceversa sempre piú “solido” l’elemento tecnologico-mec­canico: sicché dalla cura istintiva del Territorio-ambiente calpestato dall’uomo si passa alla cura consapevole della produzione quale “territorio delle macchine”… anche a costo di inquinare e devastare il Territorio-ambiente per alimentare il business.

 

E vuoi che questi ulteriori “rifiuti sociali” tossici aggiunti non impattino sul lavoro? Piú cresce l’automazione tecnoinformatica, piú il lavoro decresce: una decrescita infelice, come piace a noi Bramosi pastori della Furbonia. Milioni di macchine che (slap, slap) fanno il lavoro di miliardi di Persone, costrette alla sopravvivenza; miliardi di Persone che debbono dividersi quote temporali infinitesimali di lavoro, mentre milioni di macchine ne impegnano indeterminatamente l’orario giornaliero, settimanale, mensile e annuale. Triplo-tiè!

 

Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Non siamo piú nel loro Medio-evo e possiamo finalmente sostituire all’obsoleto “Ora et labora” indirizzato agli uomini di buon volontà degli inopportuni Agenti del Nemico, il grido di battaglia attuale del nostro integralista tecno-scientifico, Ruttartiglio, indirizzato direttamente alle macchine: “Puntora et labora”.

 

Infermiere robot

 

Presto negli Hub della violenza vaccinica vedremo bracci robot automatici, o simpaticissimi androidi per i piú piccolini, armati di siringa. Cosí, deve andare il mondo: secondo i dettami del nostro Master Truffator.

 

Quindi non ti preoccupare, Vermilingua, saranno le macchine che sostituiranno gli infermieri o, al massimo, saranno gli infermieri che diventeranno cyber-macchine.

 

Le dichiarate velleità di assunzioni allargate – utilissime per sostenere l’ipnosi di massa in atto, ma di questo tratteremo altra volta – temporaneamente maschera di amorevole premura le miracolistiche strategie sanitarie del Governo piú taleban-scientifico che esiste.

 

2 ter. Dabliu

 

Premura assolutamente fondamentale per coprire l’enormità di questa sperimentazione planetaria che – perdona, Vermilingua, il filino di bava che cola dalle mie fàuci – a sua volta copre altre e ben piú indigeste macchinazioni delle nostre malintenzionate patatine animiche elitarie, detentrici dell’attuale potere economico sovranazionale.

 

 

Il tuo vaccinatissimo                                                                    Giunior Dabliu