Un mattino che verrà

Etica

Un mattino che verrà

Rinuncia al paraocchi

 

Paraocchi virtuale

 

Ogni posizione partitica o politica non ha mai delle ragioni assolute. Credere di essere detentori di una verità incontrovertibile è un errore. Possiamo però cercare di strap­parci di dosso il visore di una realtà deformata. Gli anglofoni occidentali sono maestri nella narrazione illusoria, non a caso il cinema è la loro arte per eccellenza. Tolto il visore della propaganda, troviamo una realtà complessa e perfino contradittoria. Non dobbiamo indossare un visore con la narrazione opposta, ma imparare a guardare mettendo in relazione il pensiero con i dati che riusciamo a procurarci dall’osservazione. Lo sforzo di comprensione è alto e richiede pazienza. Ciò che è avvenuto nel mondo in questi ultimi due anni, si sta finalmente chiarendo: adesso possiamo comprendere il perché del precipitare degli eventi verso la Terza guerra mondiale di cui si è scritto su questa rivista, ben prima della crisi ucraina.

 

 

Fine del Globalismo

 

Mondo spaccato

 

Ormai è acclarato: l’illusione di un governo planetario è definitivamente tramontata. Chi auspicava la fine della Storia e l’affermazione globalista dell’Estremo Occidente statunitense, attraverso un dominio guidato dal gotha della finanza internazionale è uscito sconfitto. Il movimento di integrazione culturale ed economica dominato dai disvalori della società americana, dai progetti del Forum economico mondiale di Davos, quel processo che all’inizio del secolo sembrava irreversibile ora rimane incompiuto.

 

 

Il Muro di Otan.

 

Il muro di Otan

 

La fine dell’illusione globalistica ha determinato un arroccamento dell’Occidente anglofono e dei suoi principali sottoposti: Europa e Giappone. La nato per gli anglofoni si chiama OTAN, un nome che evoca qualche sinistra entità demoniaca. In pratica l’Occi­dente si sta rinchiudendo in una specie di bolla: l’Oc­cidente è una cittadella assediata. Per questo motivo la ritirata dall’Afghanistan è stata precipitosa; quella afghana, era una posizione indifendibile. Indifendibile come Hong Kong, ormai destinato alla Cina. Vedremo cosa accadrà con l’isola di Taiwan, o Formosa. Per lo stesso motivo è scoppiata la guerra in Ucraina: la NATO aveva bisogno di conficcare nel cuore della Russia un coltello costituito da popolazioni slave completamente occidentalizzate ed ostili. Per lo stesso motivo gli USA spingono affinché la Finlandia e l’Austria entrino nella Nato e la Svizzera perda la sua storica neutralità. Stanno erigendo un muro: il Muro di Otan.

 

 

Quando la nave affonda…

 

Affondamento

 

L’arroccamento difensivo dell’Occidente ha biso­gno di un controllo assoluto dei popoli assoggettati. Nel momento della ritirata, durante il ripiegamento e il riposizionamento geopolitico, sono maggiormente funzionali gli stati totalitari piuttosto che le democrazie liberali. È come quando una nave affonda, nel momento del salvataggio si ha bisogno di un centro di comando forte ed univoco per passare dalla nave alle scialuppe. Il passaggio dalle democrazie liberali verso forme di governo piú autoritarie, capaci di un controllo capillare e tecnologico sulle popolazioni, diventa indispensabile alle élite in un momento tanto delicato per loro.

 

 

Verso il declino della democrazia

 

totalitarismo

 

Il controllo totalitario ha ridimensionato gli assetti di potere all’interno dei tre grandi soggetti Occidente, Russia e Cina. In Occidente ha determinato una forte affermazione dei Servizi Segreti come la Cia, le alte sfere del Pentagono e MI6 britannico. In Cina la componente economico-globa­lista ha ceduto posizioni a quella istituzionale. In Russia il fenomeno è ancora piú evidente, in quanto gli ultimi oligarchi con interessi estesi al di fuori della Russia si sono visti recidere risorse e ricchezze a causa delle sanzioni. Il potere di Vladimir Putin esce rafforzato da un’alleanza con le sfere militari. Questo passaggio di testimoni dal potere economico-finanziario a quello politico-militare è estesissimo, ed esso comporta un rafforzamento delle Agenzie a discapito del mondo puramente economico. In pratica l’esercizio Politico delle élite dello Stato Profondo (Deep State) sopravanza il potere finanziario. È la fine del predominio capitalistico. Ora dipenderemo sempre piú dalla politica delle Agenzie sia nel bene che nel male. Conquistare posizioni all’interno di questi centri di potere diventa necessario, ma ancor piú necessario è che chi si trova nelle posizioni dominanti abbia modo di aprirsi agli ideali popolari e patriottici, allontanandosi dalla sudditanza al mondo finanziario.

 

 

La cappa di paura

Cappa di paura

 

 

Chiaramente il controllo totalitario delle popolazioni è stato propiziato dall’emergenza pandemica. La diffusione del virus creato in laboratorio e rilasciato deliberatamente, è stata necessaria per creare ovunque una cappa di paura. Ma la cappa di paura è stata funzionale anche al campo diverso dall’Occidente in primis alla Cina, che grazie all’emergenza ha interdetto qualsiasi minima forma di dissenso interno. Con la scusa della pandemia, che in realtà è stata un’info­demia, sono state attuate politiche liberticide inimmaginabili in precedenza. L’Italia è stata colpita in modo pesante sia per la sua collocazione geopolitica, sia per il fatto che la nostra patria sta esprimendo un pensiero spiritualmente attivo.

 

 

Una resistenza inattesa

 

No Greenpass

 

La resistenza all’imposizione vaccinale ed alla cappa di paura è stata formidabile e pacifica. Le ragioni di questo dissenso “sanitario” hanno investito almeno 150 milioni di europei. Questa rivolta contro le imposizioni vaccinali è un fenomeno che va studiato attentamente, in quanto le radici del rifiuto hanno fatto presa grazie ad un passaparola improvvisato e spontaneo. Le Agenzie d’informazione al servizio dell’Impero sono corse ai ripari restringendo gli spazi di dissenso e di confronto dialettico sui mezzi di comunicazione. L’adesione alla propaganda vaccinale è diventata una sorta di tabú semireligioso. L’evidente negazione delle verità sulle reazioni avverse e sugli effetti dei sieri sperimentali ha ingigantito ancor piú il dissenso, creando due schiere contrapposte. Ma la grande novità consiste in questo: c’è un saldarsi delle posizioni resistenziali con il nascente senso patriottico e sovranista, in Europa sempre piú ostile alle imposizioni imperiali dell’Impero d’Occidente.

 

 

Patria e piccole comunità

 

Patria comunità

 

Il fenomeno è il seguente: da un lato i popoli europei riscoprono i valori nazionali (Ungheria, Serbia) mentre sul piano locale c’è un aggregarsi comunitario di resistenti alternativi al modello Occidentale, che riscoprono i valori spirituali del­l’educazione libera e parentale. E perché no, prima o poi arriverà qualche forma di moneta complementare. Le due tendenze non sono affatto in contraddizione perché la spinta comunitaria sul territorio è di tipo associativo solidaristico, mentre il riconoscimento dei valori patriottici tiene conto di elementi di sovranismo nazionale. Una progettualità economica e politica con radici, in Italia, nel nostro Risorgimento. Ambedue le posizioni hanno in comune un ideale spirituale. I seguaci dell’Impero d’Occidente e del forum di Davos hanno invece un’idea di progresso e “modernizzazione” del tutto opposta. Una concezione che chi conosce la Scienza dello Spirito può definire tipicamente arimanica.

 

 

L’alba di un mattino che verrà

 

Il nostro compito attuale, sul piano pratico, e sottolineiamo pratico, può iniziare essere proteso verso questa destinazione comunitaria cui siamo chiamati dagli eventi tragici della Terza guerra mondiale. Dobbiamo costruire comunità autosufficienti! Questa è l’alba di un mattino che verrà.

 

 

Salvino Ruoli