La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaMi faccio tante domande, dopo aver letto che quando siamo liberati da un male, dobbiamo chiederci chi si è assunto quel male per noi. Vorrei sapere se questo avviene per ogni malattia, fisica o psichica. Che cosa avviene se uno è liberato dal male senza prima averlo penetrato e poi dissolto? E che cosa succede se l’uomo è liberato perché qualcuno ha pregato per lui?

 

Adele

 

 

Possiamo dire che in questo caso il suo male viene assunto da un essere che può risolvere quel male. Pensate al Cristo, che ha potuto assumere su di sé tutto il male del mondo. Ci sono dei mali di cui ci liberiamo per la devozione di qualcuno che intercede per noi. Quando siamo liberati, è necessario un atto di gratitudine, non possiamo ricevere un dono senza esserne profon­damente grati al Mondo spirituale. Quello che è importante ricordare a questo proposito è che il Cristo guariva sempre dicendo: «I tuoi peccati ti sono rimessi». Questo avviene anche oggi: si guarisce proprio perché una parte oscura di noi si scioglie. Ancora oggi dobbiamo tenere presente questo principio. Il medico che desideri veramente guarire il malato, dovrebbe ripetere mentalmente: «Che tu sia libero dai tuoi peccati». Mentre al malato dovrebbe dire, in tono autorevole: «Puoi guarire, però devi cambiare qualcosa in te, devi impegnarti a fare qualcosa di nuovo, devi sentire che puoi essere aiutato, ma devi dare in cambio qualcosa». Questo deve essere chiesto con concretezza, perché accade proprio cosí: qualsiasi malattia può essere superata quando c’è nell’anima una liberazione segreta. Chi si applica alla meditazione e alla concentrazione, ha la possibilità di dare un grande aiuto agli altri in questo senso, perché il meditare è obiettivo: il pensiero vivente che si riesce ad attivare è una forza universale, una forza di guarigione. Rudolf Steiner lo ha scritto nel testo dell’Iniziazione, quando afferma che i pensieri e i sentimenti sono delle realtà. Noi sappiamo che il pensiero astratto non è reale, ma il pensiero che ha la capacità di operare nel mondo non è quello che noi svolgiamo razionalisticamente, bensí è il pensiero vivente che attiviamo meditando. Se prendiamo in considerazione il pensiero che agisce nei nostri governanti, nei politici, ci accorgiamo che i loro programmi che dovrebbero migliorare il mondo, la nostra salute, il nostro benessere psicofisico, vengono da pensieri astratti, quindi non hanno la forza di migliorare veramente la società. L’unica cosa che può operare positivamente è la moralità dei governanti, ma se quella non c’è, non sono i programmi scaturiti da pensieri astratti che possono migliorare il livello di vita dei governati. Il pensiero è importante nel mondo, ma quando la natura del pensare di ognuno di noi, non soltanto dei politici, non è di alto livello, noi stessi cooperiamo all’abbassamento del livello del mondo. Se capiamo questo, riguardo al lavoro del pensiero, possiamo anche concepire come sia possibile il rapporto dell’Io con la realtà del mondo. Che cosa si oppone all’Io? La vita dell’anima dominata dagli Ostacolatori. Se l’astrale è preda degli Ostacolatori, noi diventiamo loro schiavi. Occorre una lunga esperienza interiore e una lunga meditazione dei testi di Rudolf Steiner e di Massimo Scaligero per capire qual è il gioco degli Ostacolatori, perché capire questo gioco significa essere liberi. Quando possiamo capire qual è il ladro che ci deruba, lui non ci deruba piú. Dobbiamo entrare nell’errore per metterlo fuori. Il potere di Arimane e di Lucifero su di noi dipende dalla nostra ignoranza di come agiscono dentro di noi. Gli Ostacolatori non possono nulla sull’Io. La nostra dedizione agli esercizi di sviluppo interiore, la nostra capacità di attivare, sia pure per brevi momenti, il pensiero vivente, è uno stato in cui l’Ostacolatore è immobile, non può nulla. Quando noi dormiamo, l’astrale coopera all’elevazione dell’Io e al rapporto dell’Io con il Cristo, in quanto noi siamo in uno stato di quiete profonda. Ma quando siamo desti, l’astrale, con la sua continua agitazione, prende il posto dell’Io. E da lí nascono gli errori, i “peccati”. Allora per guarire dagli errori, dai “peccati”, a volte è necessaria la malattia. La malattia è anche questo: l’astrale che porta la forza dell’Io a penetrare troppo nel fisico, oppure al completo distacco dal fisico. Mentre l’Io dovrebbe vivere la sua esperienza libero dalla continua ingerenza e agitazione dell’astrale. Per questo dobbiamo lavorare alla nostra formazione interiore con tutti gli esercizi dati da Rudolf Steiner e che Massimo Scaligero ha ribadito in ogni suo scritto e nei suoi discorsi che abbiamo la possibilità di ascoltare. Ognuno di quegli esercizi, mentre li compiamo, coopera all’innalzamento del livello della società in cui viviamo. È una grande responsabilità. Solo con l’autocoscienza che deriva da un’assidua applicazione al lavoro interiore possiamo penetrare e poi dissolvere il male, fisico e psichico, e possiamo cosí anche contribuire ad aiutare chi chiede il nostro aiuto.

 




 

letterinaHo ricevuto il pdf de “La Via dei Nuovi Tempi” e vi ringrazio. Vorrei sapere se per caso riunirete, al loro termine, anche tutte le “puntate” delle conferenze di “Salute e malattia”, per averle tutte insieme invece che “a rate”. Nel caso, ci terrei ad avere il pdf. Grazie.

 

Raffaele

 

 

Questa “puntata” è in effetti l’ultima. So che molti lettori già per conto loro riuniscono le conferenze di Rudolf Steiner che pubblichiamo, ma lo farò volentieri per chi volesse ricevere il pdf dell’intero ciclo dell’O.O. N° 348, magari escludendo parte delle immagini, per non avere un documento troppo pesante.

 




 

letterinaMi accade, in realtà solo raramente, ma quando accade mi riempie di beatitudine, che durante la meditazione avverto una specie di musica. Non è fisica e sento che mi risuona dentro. L’eco mi rimane a lungo dopo la meditazione e mi dà un senso di serenità. Vorrei però capire se deve accadere, se è giusto o se può essere solo una mia immaginazione o se, come un amico mi ha detto, è una “tentazione luciferica”.

 

Armando R.

 

 

Se “riempie di beatitudine” e se in seguito “dà un senso di serenità” non può che essere qualcosa di positivo. Non so se accade a molti, ma leggendo quelle parole, ho ricordato una lettera di Massimo Scaligero, da noi pubblicata, che ho cercato e ritrovato, in cui c’è la descrizione del­l’ascolto di una musica durante la meditazione. Questo lo scritto: «V’è un suono antico e misterioso che giunge da lontananze del Cosmo e che ha un potere di luce risanatrice: il suono è un potere di vita profonda piú della stessa vita fisica. Entra in profondità: è un’antica musica di redenzione, che afferra le radici della vita e restituisce la purità originaria, lo svincolamento dall’irreale, la risoluzione dell’irreale. È in relazione all’autonomia del midollo spinale, di cui parlo in Magia Sacra. È un moto puro di luce che, potente come l’Amore di cui è emanazione, scocca attraverso il centro piú profondo, attraversando, folgorando la tenebra. Occorre che il guizzo di luce sia contemplato, sino alla sua possibile immediata evocazione, in ogni momento. Scende allora una calma confortatrice, un essere senza determinazione, secondo la potenza primigenia dell’essere: cessata è la febbre dell’esistere. Scende una calma che risuona dalla corona delle costellazioni, da tutto l’Empireo: è la quiete profonda, la quiete delle Gerarchie, il riposo divino: si comincia ad essere secondo la propria infinita assoluta libertà, che non ha bisogno di affermazione alcuna, non ha bisogno di sforzo alcuno, per affermarsi come invincibile potenza. In quel momento si ha il segreto di tutto, che è indicibile, ma ha un suo simbolo nell’espressione “L’Essere è Amore”» (M. Scaligero, “Le ali dell’aquila”).