UOMINI
Non è sempre e solo amore
quello cui assegniamo
questo nome.
Amare spaventa troppo,
tanto da voltargli le spalle
e sfuggirgli.
Crediamo nell’amicizia
che puntualmente tradiamo.
Siamo pieni di rimpianti,
ci sfugge il reale valore
degli errori.
Vuotiamo il sacco
per riempirlo con altri vuoti
coprendoci i volti
con sciocche mascherine.
Finiamo col riempire i cuori
di falsi sentimenti,
ci convinciamo siano reali.
Siamo uomini
che hanno deciso
di non crescere
per paura d’essere.
La falsa forza dell’odio
e del rancore
ci impedisce di vivere
la vera forza:
quella del coraggio
nel perdono e nell’amore.
Bartolo Madaro
Cascata di gemme
senza fine
dal sapore di muschio
vini ambrati
e colori del tramonto.
Morte ancora tu
l’ultima frontiera
e come un gioco
fra perdersi
e non perdersi
cela le nuove rive
i nuovi territori
della musica
di cadenze amata.
E lo sgorgare
ritmico e lento
che inseguiamo
(il moto stesso del cuore)
nostro non è,
ma lo scrutare
inseguiamo
e l’attingere ove sia
cosciente
il volere.
Stelvio
LA BUFERA
C’è un Dio severo
che è tale nella notte piú buia
e un Dio luminoso
che concede stelle e firmamenti
rotanti attorno a bianche lune.
C’è un Dio che vuole i deserti
la guerra, gli stermini
e le malattie
e la dura prova di infinite morti,
e c’è un Dio che cura
i fiori dei peschi
e il germogliare solenne
della primavera
e delle giovani donne.
Puledri e pianure
sconvolte dai venti
di ponente e di levante,
tramonti e roghi inenarrabili
di cadaveri
e foreste divorate da incendi
e la distesa serenissima dei mari
nell’ora del meriggio d’agosto,
d’improvviso, un volo d’aquila
sfiora l’eburnea vetta
dove ghiacci antichissimi dormono
un sonno profondo come
quello degli abissi
senza luce in fondo ai mari.
Un Dio falcia con la Morte
e il freddo Spirito le messi
d’animali, piante e uomini,
un Dio semina e incita
alla passione e alla danza
arcana della fecondazione
e della molteplice
trionfante vita:
su tutto la Natura regna
sublime contraddizione
incontenibile,
vento delle vette
e delle infinite
praterie di stelle.
Solo, l’uomo brancola
come un cieco, dilaniato
da due vite e due morti,
sospeso sopra due
simmetriche voragini,
armato nella disperazione
e nel coraggioso orgoglio
del suo inesorabile silenzio
d’irripetibile granello di polvere
nell’infinita bufera dell’Essere.
Marco Rossi
RICORDAMI
Partirò
per raggiungere
terre lontane
dagli orizzonti
sconfinati
come infinito
è il mio desiderio
di partire.
Partirò.
Visiterò
vergini foreste
e ricchi palmeti,
mari di sogno
e spiagge assolate
lambite al mattino
da onde pigre
e sonnolente.
Trascorrerò
la mia vita
in una terra
vergine,
tra gente
sconosciuta
che non comprende
il mio linguaggio,
ma mi accoglierà
sorridente
offrendomi fiori
e conchiglie.
Liliana Macera