Vorrei chiedere se è normale che a un’età avanzata non si riesca piú a fare la concentrazione. Sono anziana e mi riesce ormai molto difficile riuscire a farla, e anche la meditazione. Eppure nella vita pratica riesco ancora a tenere dietro agli impegni casalinghi. Leggo libri di antroposofia, ne parlo con gli amici che ancora mi sono rimasti, ma mi rendo conto che ormai devo limitarmi a questo, oltre alla preghiera che non trascuro mai.
Maria Rosaria
In questo scritto due sono le parole che ricorrono con insistenza: “ormai” e “ancora”. Due parole che sono come due macigni. Una persona che è in grado di scrivere una email su un computer, che “tiene dietro agli impegni casalinghi”, che legge e parla di antroposofia, perché mai dovrebbe avere difficoltà a fare la concentrazione e la meditazione? Forse c’è un po’ di pigrizia, che non ha nulla a che vedere con l’età. Anzi, l’età concede saggezza e tranquillità, si sta fuori della corsa dietro agli impegni della gioventú e della maturità: prima lo studio, poi la professione, la carriera, la crescita dei figli, tutti i doveri che chiamano e non danno tregua. Avere in età avanzata una mente lucida è un privilegio che non si deve disprezzare. Va benissimo la preghiera, ma se ci si interessa di Scienza dello Spirito, se si segue la Via, se si leggono i libri e si fanno riunioni con gli amici, la pratica degli esercizi è la controparte essenziale della teoria! Inoltre, gli esercizi aiutano a restare giovani, persino nel fisico ma soprattutto nella mente e nel cuore…
In questi ultimi anni ho cercato di avvicinarmi alla comprensione della Pentecoste e dello Spirito Santo. Cercando aiuto ed arricchimento ho trovato un articolo sulla Pentecoste scritto da Andrew Walpert. Vorrei sapere che ne pensate.
Paola M.
Molto interessante la tesi di Andrew Walpert, del tutto condivisibile, del “risveglio” del discepolo, il quale, attraverso la “Pentecoste”, diventa Apostolo. È quello che i discepoli della Scienza dello Spirito devono diventare: Apostoli dei Nuovi Misteri, i Misteri che Rudolf Steiner ha dischiuso al mondo, e che pertanto non devono piú rimanere dentro le confraternite chiuse, che oggi sono contrarie all’evoluzione dello spiritualista attuale. Molto giusto anche ciò che riguarda il cambiamento fra la conoscenza dovuta all’apprendimento dei testi o all’ascolto di conferenze, e l’apprendimento diretto, attraverso la pratica degli esercizi. In tal caso, la conoscenza si trasforma in esperienza personale, e si può donare ad altri il frutto di ogni raggiungimento. Diceva Massimo Scaligero che tutto quanto conquistiamo spiritualmente dobbiamo donarlo a nostra volta, altrimenti, se lo teniamo chiuso in noi, lo perdiamo.
Vorrei sapere cosa pensate del fatto che tutto sembra capovolto: si parla di “Missione di pace” quando si tratta di guerra, di “Protezione dei dati”, per il totale controllo sui dati personali, di “Vaccino”, nel caso di inoculazione di sostanze inefficaci o nocive, di “Libera scelta della donna”, per aborto “tardivo” (a New York fino al nono mese!) ecc…
Stefania P.
Possiamo rispondere con le parole che pronunciò Rudolf Steiner a Stoccarda il 21 settembre 1920: «Quando si vuole ottenere un determinato risultato nel mondo, risultato che deve rappresentare l’opposto della regolare direzione dell’evoluzione dell’umanità, ebbene, allora gli si dà, per cosí dire, un nome che significa il contrario. L’umanità deve imparare a non credere ciecamente ai nomi».
So che non dovrei ascoltare quello che raccontano alla Tv, ma in casa mio marito la sera tiene lo schermo perennemente acceso sui dibattiti. Non credo di essere una persona di intelligenza speciale, ma mi sembra che questi personaggi che vengono di continuo inviatati a parlare dicano soltanto quello che è stato stabilito da chi ci comanda. Lo sanno dire bene, è vero, ma la sostanza mi suona di falso. O sono io a pensare male?
Giovanna B.
Possiamo rispondere anche questa volta con una citazione, in questo caso di Massimo Scaligero, tratta dal prezioso libretto Iniziazione e Tradizione, pubblicato a suo tempo con lo pseudonimo Antonio Massimo [attualmente non ristampato, ma di cui possiamo fornire, a chi ne farà richiesta, il pdf o l’e-book]: «Ci si avvia verso un’epoca nella quale gli uomini ritornano esseri istintivi, sempre piú istintivi, senza altra direzione che quella dell’intelletto astratto che non può piú nulla, mentre viene meno la possibilità di intendersi l’un l’altro per esaurimento dello spirito logico: la cui controparte è il dilagare di un dialettismo raffinato, narcisistico, erudito e sistematico, che spiega tutto, si occupa di tutto, non risparmia né cielo, né terra, né misteri, né miti, né tradizioni, e tuttavia non afferra un atomo di realtà». Talmente esaustivo quanto detto da Massimo, che non occorre aggiungere altro…
Ho da qualche mese un problema serio che forse richiederà un intervento chirurgico. Nel frattempo prego per la mia guarigione ma non riesco a fare né la meditazione, né la concentrazione e neppure gli altri esercizi, perché il mio pensiero va sempre alla mia malattia. Sono sicura che dopo l’intervento, se starò meglio, riprenderò gli esercizi, ma credo che nessuno, con un ostacolo nel fisico, possa dedicarsi a una disciplina impegnativa, oltre la preghiera che viene spontanea in questa situazione…
Roberta F.
Ho riportato solo una breve parte della lettera, che si sofferma poi su dati che riguardano il male di cui la scrivente soffre, e che le auguriamo di superare presto e bene. Se però una persona che segue la Scienza dello Spirito dovesse aspettare di superare gli ostacoli del corpo, non potrebbe fare l’esperienza dello Spirito che il Karma, attraverso quel male, le ha portato incontro. Perché gli ostacoli del corpo è il karma che li presenta. Proprio in quanto seguiamo una via di sviluppo interiore, meritiamo a volte che ci si presenti un’occasione karmica. Chi cammina per questa strada ha una vita difficile, ma la difficoltà non deve impressionare, perché è il mezzo con cui conseguiamo un’esperienza che ci rende piú indipendenti. È come una “ginnastica” quotidiana per conquistare una zona che ancora non possediamo. Noi dobbiamo meditare con il pensiero, e nel farlo dobbiamo distaccarci dal male fisico, cosí come da dolori dell’anima o dalle angosce esistenziali. È necessario insistere: l’insistenza appartiene all’Io, perché l’Io è al centro di tutto il lavoro che abbiamo intrapreso, nell’Io è tutta la potenza cui aspiriamo. Come dice Rudolf Steiner in una pagina del suo Vangelo di Giovanni: «Rappresentatevi che un uomo possa accogliere completamente in sé l’Impulso-Cristo, che questo impulso possa completamente trasferirsi in lui; che il Cristo si trovi direttamente di fronte a un uomo, e che l’Impulso-Cristo si trasferisca direttamente dentro quest’uomo. Che cosa significa questo? Se l’uomo fosse cieco, potrebbe acquistare la vista per mezzo della diretta influenza di questo Impulso-Cristo, perché l’ultima mèta della evoluzione è il superamento delle forze della malattia e della morte». Questo è ciò cui dobbiamo aspirare: conquistare l’Impulso-Cristo attraverso la disciplina spirituale, e tale Impulso ci farà superare la prova della malattia che il Karma ci ha portato incontro.